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Fortitudo – Il giocatore della Stagione Regolare: Mark Ogden

L’ala biancoblù è stato uno dei principali protagonisti della stagione di A2 fino a questo momento. Ai Playoff dovrà confermarsi un giocatore insostituibile.

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Fortitudo Ogden
Mark Ogden (©Fortitudo Flats Service Bologna)

Tempo di primi bilanci in casa Fortitudo. Tirare le somme sulla stagione è ancora pressocchè impossibile, in virtù dell’ultima decisiva fase Playoff, da cui si deciderà se sarà Paradiso a giugno, o Purgatorio A2 ancora (almeno) per un anno. I biancoblù al netto della sconfitta di Trapani, hanno chiuso la fase ad orologio al secondo posto in classifica nel girone rosso, e per gran parte dell’annata sono stati primi in classifica battagliando la vetta con Forlì. E anche se il merito va distribuito equamente, come insegnano i grandi allenatori, è inevitabile pensare ad alcuni principali protagonisti di questo momentaneo successo. Uno di questi, e forse il tassello più importante, è stato Mark Ogden.

L’arrivo in biancoblù

Al termine della scorsa estate, con tutto il Roster o quasi ricostruito da zero ed i soliti problemi societari, era difficile pronosticare un successo immediato. Dalle ceneri della stagione passata, quando sotto la guida del momentaneo Coach Angori dopo l’esonero di Dalmonte la Effe uscì al secondo turno contro quella Cremona che poi avrebbe ottenuto la promozione, si ripartì da zero. Arrivarono Freeman, Ogden, Bolpin, restarono Capitan Fantinelli, Aradori e Panni.

Pronostici a sfavore, altre pedine da inserire, con tutti i dubbi e le incertezze del caso che Thornton, Vasl e compagnia si portavano dietro. A ciò si aggiungeva l’umiltà delle parole di società e staff, sempre restia a nominare la parola Promozione. Nonostante le premesse, la Fossa sostenne la squadra sin dalle presentazioni in Piazza Azzarita, confermando il proprio sostegno e fede ai colori. Forse sulla scia dell’entusiasmo, sorprendendo tutti, la Fortitudo inanellò una serie consecutiva di otto successi. Protagonista, a sorpresa, delle prime vittorie fu un’Ala statunitense che arrivava da una stagione con il Clubul Sportiv Municipal Oradea, Club della massima serie della Romania.

Diesel

Nonostante il ruolo, che gli permetteva di avere mobilità e spazio di manovra in fase offensiva, nelle prime uscite Ogden faticò ad entrare in ritmo. Nella prima partita di Regular Season, al PalaDozza contro Chiusi, l’Ala originaria di San Diego totalizzò 10 punti, con uno scarno 3 su 9 da dentro l’area dei 6.75. Non passò molto, però, prima che Ogden cominciasse a comprendere il sistema di gioco del suo Coach. Già dalla seconda, a Rimini, realizzò 18 punti, in una prestazione oscurata soltanto dalle mani fatate di Aradori.

Poi arrivò l’unica vittoria stagionale contro Forlì, e il percorso fu in salita. Ogden cominciò a guadagnare spazio, a ingranare, e come un Diesel divenne pedina essenziale in fase offensiva. Spesso la squadra si affidava a lui, il quale trovava una soluzione individuale per aggredire il ferro, o smarcarsi, o servire i compagni. Lottando su ogni rimbalzo, sfidando gli avversari in 1 contro 1, svolgendo nel miglior modo possibile il suo ruolo. Dimostrandosi sempre più un giocatore completo. Il primo tonfo stagionale arrivò a Udine il 15 novembre contro l’APU, ma anche lì fu uno dei pochi a tenere alta la bandiera biancoblù nel secondo tempo.

Una stagione da Leader

Dopo una prima parte di stagione praticamente perfetta, nella fase ad orologio la squadra di Caja ha perso lucidità e brillantezza. Un calo che era pronosticabile, e per certi versi inevitabile, visti i ritmi tenuti per un mese e mezzo preciso. Tuttavia, vi è sempre stata una costante positiva, anche nelle sconfitte. Proprio come a Udine. Ogden in questa stagione ha dimostrato di avere non solo caratteristiche fisiche importanti, che gli permettono di prevalere sugli avversari pari ruolo. Ma anche di avere grinta e determinazione, necessarie per tentare (a volte anche insperate) rimonte. Doti da Leader, che specialmente in partite come quella di Latina, in cui mancavano Fantinelli ed Aradori, hanno trascinato la Effe a vittorie decisive per la conquista del secondo posto.

I numeri

Nella Stagione Regolare, Ogden ha mantenuto una media di 16.8 punti, 8.9 rimbalzi e 1.7 assist a partita. Statisticamente, non eccellendo in nessuna classifica individuale di categoria. Complessivamente, facendo tutto, o quasi, incredibilmente bene. Nelle 10 partite giocate nella fase ad orologio, Ogden ha conquistato 66 rimbalzi difensivi in 10 gare, divenendo il quinto giocatore di A2 per medie positive in questa statistica. Inoltre, il totale della sua valutazione in questa seconda fase è 221. Il quarto migliore dell’intera categoria. I giocatori che lo precedono sono, rispettivamente, Basile (Orzinuovi, retrocessa), Johnson (Rimini) e Skeens (Piacenza).

Al netto delle statistiche, però, l’impatto del giocatore nel sistema di gioco fortitudino non è misurabile. Insieme a Freeman, Ogden ha in più di una occasione trascinato la sua squadra, spostando l’inerzia del match a favore dei suoi realizzando canestri impossibili o lottando per recuperare palloni. Difensivamente, si è dimostrato roccioso, granitico, in grado di proteggere sia il perimetro che il pitturato in aiuto al compagno statunitense. Un impatto fondamentale, che lo ha reso in breve tempo un insostituibile di Caja.

Tempo di Playoff

Nel primo turno Playoff la Fortitudo Flats Service Bologna affronterà la Treviglio dell’ex Giordano. Un primo impegno da non sottovalutare, in quanto gli avversari dei quarti del tabellone argento sono stati in grado di abbattere, poche settimane fa, i biancoblù al PalaDozza. Già dal primo impegno in Gara 1, Ogden sarà chiamato a confermare la sua stagione con numeri da MVP, limando le disattenzioni difensive e confermando le ambizioni.

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