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Fortitudo – Il nuovo vice Presidente Alibegovic: “Qui mi sento a casa. Aiuterò con la mia esperienza.”
Oggi, martedì 22 agosto, si è tenuta una conferenza stampa presso la Palestra Furla dove è intervenuto anche il nuovo Vice Presidente Teoman “Teo” Alibegovic. L’ex giocatore, Leggenda biancoblú, dopo una breve presentazione di Andrea Bianchini, Presidente di SG Fortitudo, di Marco Calamai, Stefano Tedeschi e Matteo Gentilini, ha parlato della nuova esperienza, degli obiettivi della società e della squadra.
Su Marco Calamai – “Calamai è stato mio allenatore e mentore. Torno qui dopo 31 anni, ero stato come una meteora e la Fortitudo stava per chiudere. Il mio contratto triennale duró solo un anno perché la società fu venduta. Quando sono stato chiamato ho sentito una energia positiva. Ho compreso l’originalità del progetto, entrambi pensavano solo alla Fortitudo. Ringrazio Stefano ed Andrea per la lealtà. Io ho chiesto trasparenza e ringrazio il CDA per la disponibilità ad assumersi rischi. La partita di 31 anni fa la conosciamo tutti, la Fossa ha una immensa capacità di strapparmi fuori le lacrime. Sono partito con questa società senza sapere dove andavo. Oggi so esattamente dove sono, qui al PalaDozza e al Furla, a occhi chiusi. Mi trovo a casa.”
Sul nuovo staff e la dirigenza – “Caja è stata la scelta più azzeccata. Basciano è giovane e diventerà sempre più bravo. Io sono da 42 anni in questo mestiere e sono qui per dare consigli. Dove Tedeschi non potrà esserci io ci sarò. Anche se Gentilini avrà bisogno di una mano con il Consorzio, io ci sarò. La Fortitudo è una famiglia. Proverò a dare la mia esperienza al massimo.”
Sul suo ruolo – “Andrò a vedere gli allenamenti, il nostro lavoro è proporre, essere positivamente critici e intellettualmente onesti. Al nostro Presidente devo dare una mano di esperienza tecnica e dirigenziale.”
Sulla nuova squadra – “Non la conosco molto bene ma conosco i veterani. Gli stranieri poi sono una certezza. È stata fatta una scelta tattica, ci sarebbe stato troppo traffico sul perimetro. Abbiamo ritrovato la dimensione verticale. Gli altri sono una speranza. Bisogna sopravvivere agli allenamenti duri e ai rimproveri di Caja, che non vuole giocatori che si trascinano.”
Sulle passate gestioni e sul futuro – “Io non sono stato critico nelle gestioni ma di alcuni episodi che non appartengono al mondo sportivo. Sarà un percorso duro e la serie A2 non sarà una passeggiata.”
Sui primi obiettivi – “La Fortitudo per noi è come una religione. Mi piacerebbe vedere la prima giornata senza un posto libero al PalaDozza. Siamo saltati su questo carro correndo dei rischi. La più grande ricompensa sarebbe ricostruire l’amalgama con la nostra gente.”
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