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Fortitudo – La conferenza stampa dell’Associazione ‘Per Amore solo per Amore’ – 30 gen

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Si è svolta questa mattina la conferenza stampa dell’Associazione “Per Amore Solo per Amore“. Presente l’organo amministrativo dell’Associazione, formato da Federica Palumbi, figlia del compianto avvocato e presidente, Federico Dettori (Vicepresidente) e Massimo Mota (consigliere). In chiusura di conferenza è stata lanciata anche l’idea, da parte del dottor Niccolò Rocco di Torrepadula, di conferire una carica di presidente onorario alla memoria di Renato Palumbi.

Federica Palumbi (presidente associazione): “Ho l’onore di essere il presidente di questa Associazione e con Federico Dettori e Massimo Mota costituiamo l’organo aministartivo. L’Associazione è stata costruita nel 2010. Avevamo vinto il campionato, ma non c’erano i soldi per iscriversi al campionato e mio padre (l’avvocato Renato Palumbi, ndr) si fece portatore di questo progetto e riunì tutto il popolo fortitudino. Più di mille persone risposero e furono raccolti 300.000 euro. I soldi non bastarono per salvare la Effe e furono restituiti: il 77% è stato restituito su richiesta, il restante 23% (70.000 euro) è rimasto nelle casse dell’Associazione ed è stato gestito da Federico Dettori, fino ad oggi presidente. Nel 2014 Federico Dettori, con gli associati, ha donato 50.000 euro per aiutare la società. Poi, arriviamo alla multa pagata: domani sarà consegnata alla squadra una moneta da un euro simbolica, ma in realtà ne vale 8.000 euro. È il nostro modo di stare vicino alla squadra. Nei giorni della sofferenza, molti parlavano di azionariato popolare e questo rimane il nostro sogno. Ci siamo ispirati al Barcellona che già da un po’ ha creatoquesto meraviglioso motto: “Mes que un club“. Cioè un segno d’appartenenza. Noi abbiamo scelto un logo simile “Piò che nà scuèdra”, cioè il motto del Barcellona, ma in bolognese. Questa è la nuova sede e a breve diventerà operativa. Ci siamo dati un programma minimo di tre anni perchè questo ci permette sia di raggiungere i primi obiettivi, sia di dare stabilità al gruppo. Uno degli obiettivi è quello di promuovere e stare vicino alla società. Oggi non c’è bisogno, visto che c’è un gruppo solido di persone serissime, ma vogliamo stargli accanto e permettergli un domani di alzare il tiro, per andare in Serie A. Se possiamo dare una mano la daremo. Un altro obiettivo è quello di promuovere il basket nel sociale nel nome della Fortitudo. E vi spiego meglio: i giardini Gandino hanno bisogno di essere riqualificati perchè caduti in mano a microcriminalità. Noi come Associazione ci siamo imoegnati a riqualificare questi giardini creando campi da  basket con i colori della Fortitudo. Stiamo anche preparando un sito internet, fortitudoperamore.it, dove troverete il rendiconto della nostra attività, quanto è stato raccolto e come e perchè saranno spesi i soldi. Un comitato tecnico, che stiamo nominando in questi giorni, valuterà le proposte. Per quanto riguarda le quote, ne sono previste due. La quota minima per persone fisiche è 25 euro, per gli enti e le imprese invece è di 1.000 euro. Questa quota andrà versata ogni anno per chi vuole rimanere con noi e darà diritto ad una serie di benefit: partecipare agli eventi che organizziamo, essere presenti agli allenamenti della squadra e alla cena sociale con la squadra, oltre che prevedere sconti sui prodotti Fortitudo. Stimao mettendo in piedi altre agevolazioni con sponsor. I nostri associati potranno anche comprare la terza maglia, sarà un’esclusiva per noi. Tutti gli anni la terza maglia sarà rifatta e saremo noi a rifarla, con i soci. Vorrei concludere con una frase di un grande giornalista bolognese (Walter Fuochi, ndr): “Una squadra esite, laddove unisce la gente”.

Federico Dettori (vicepresidente): “Sarebbe stato un peccato non dare seguito a ciò che era accaduto nel luglio del 2010. Abbiamo dimostrato a tutti cosa possiamo fare, ma rimane un rammarico enorme non essere riusciti a portare a termine ciò che ci eravamo prefissati di fare. Quando ci siamo interrogati su una liquidazione di quell’Associazione, abbiamo deciso di non farne un’altra. Quell’Associazione ci rappresentava e non aveva senso costruirne un’altra. Si tratta solo di riportare formalmente dentro tutti quelli che diedero una mano”.

Massimo Mota (consigliere): “Il 2010 dimostrò che nel momento più difficile gli appassionati si strinsero intorno alla squadra per cercare di salvarla. Non possiamo permetterci di essere una dissociazione. Dobbiamo essere capaci di ascoltare tutti e dar spazio a tutti.òì Il rapporto con la società? L’intenzione di entrambi è avere uno strumento di supporto. Noi come società punteremo a costruire uno o più accordi di collaborazione, in maniera tale che non ci siano dubbi o fraintendimenti. Il rapporto deve essere fluido e continuativo”.

foto: Valentino Orsini


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