Fortitudo, quanti rimpianti. L’editoriale del lunedì

E allora ecco per la Fortitudo un altro derby sfumato nelle fasi conclusive della partita. Come nella gara d’andata il bersaglio grosso la Kigili l’ha visto passare davanti ai propri occhi, salvo poi però non riuscirlo ad acchiappare. E questa metafora è calzante se pensiamo al regalo dello 0/2 ai liberi di Kyle Weems a 13 secondi dalla fine. Peccato che però sul secondo errore dell’ala americana della Virtus siano affiorati tutti i limiti di questa squadra sotto canestro. Tra una smanacciata e l’altra, la Fortitudo non è riuscita a raccogliere il rimbalzo e la Segafredo, con Nico Mannion, ha così la possibilità di rifarsi qualche istante dopo.

La Kigili può recriminare e può farlo con sé stessa. Ha saputo giocare alla pari contro una Virtus oggettivamente più forte e completa in ogni suo reparto.
Le V Nere hanno condotto per 40’, ma la Fortitudo – anche sotto di 13 – non ha mai dato l’impressione di mollare. Infatti è arrivata ad un tiro – mal preso da James Feldeine – dal pareggio.
Antimo Martino, per la seconda volta in questa stagione, esce dal derby a testa alta. Ma, ora, si sa, che siamo entrati in quella fase in cui non è importante la prestazione, bensì il risultato. E su questo il tecnico molisano può farci delle belle ragionate. È infatti inspiegabile la scelta di “panchinare” Gabriele Procida per tutti gli ultimi 15’ di gioco.
Il classe 2002 della Effe, seppur con qualche acciacco fisico, fino a quel momento era di gran lunga il migliore in campo dei biancoblu. Martino, invece, per tutte le fasi conclusive gli ha preferito un Feldeine (da 2/13 dal campo) quasi impresentabile. Questo dimostra quello che si temeva: un’evidente lacuna nella gestione del proprio roster, soprattutto dei giocatori più giovani.
Peccato, peccato veramente. Una vittoria in un derby in questo momento avrebbe dato una spinta fortissima sia morale che di classifica per il finale di stagione.
Invece ora la Fortitudo si trova a -4 dalla quota salvezza: obiettivo che diventa sempre più proibitivo. 

Foto Fortitudo Pallacanestro Bologna 

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