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Fortitudo, Tedeschi fa chiarezza sulle ultime vicende del club

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Ieri pomeriggio, durante la trasmissione “Pomeriggio in Rossoblu” condotta da Francesca Bolognini su Radio Nettuno Bologna Uno, il responsabile dell’ufficio stampa della Fortitudo Andrea Tedeschi ha fatto chiarezza sulle ultime vicende che hanno coinvolto il club negli ultimi giorni.

Queste le sue parole anche in risposta a diversi messaggi di ascoltatori: 

“Vengo chiamato direttamente in causa. La società non è in silenzio, cosa deve comunicare oltre a quanto è ufficiale? Penso che ormai nei momenti di difficoltà tutto valga. Con l’avvento dei social, luogo di discussione dominante, pare che tutto valga. Qualcuno conosce un presidente di una squadra di basket che ogni due o tre settimane organizza conferenze stampa? Chi scrive sa che se un club non paga gli stipendi ci sono organi di controllo che penalizzano il club, se la Fortitudo non è penalizzata vuol dire che i pagamenti sono puntuali. Baldasso è stato ceduto a Milano perché Milano ha chiamato la Fortitudo e non il contrario e lo stesso giocatore ha chiesto di essere lasciato libero. Ashley se n’era andato anche qualche anno fa così quando era all’Alba Berlino ed evidentemente non ha un grandissimo feeling con l’Europa. Credo che tra il dire che va tutto bene e il dire che nessuno comunica nulla, ci debba essere da parte di chi fa informazione un giusto equilibrio che fatico sempre di più a notare. Gli errori quando ci sono è giusto che vengano sottolineati anche se spesso viene fatto da gente che se poi si vincono due partite di fila torna sul carro del vincitore, così non funziona. La Fortitudo sta facendo tanti errori che possono avere un’origine, ma un conto è definirli fatti in mala fede prospettando una fine ineluttabile di una società che non paga più gli stipendi, un altro è che vengono fatti in una piazza con una grande risonanza. Non ci si possono inventare le cose, come di un possibile scambio tra Gudmundsson ed un fantomatico giocatore di A2, non siamo rincretiniti in Fortitudo. 

In Fortitudo sono stati commessi degli errori ma è demenziale pensare che questa squadra ora telefoni di sua iniziativa a Milano offrendo Baldasso e vada su Vitali che ha 35 anni ed è tra le altre cose fermo da diverso tempo. Le cose vanno dette come stanno: Ashley è stato regolarmente pagato come tutti gli altri. Le cose possono essere fatte meglio ma che sia tutto improvvisamente da buttare, che tutti siano diventati degli incapaci è sbagliato. Fino a prova contraria, chi fa il giornalista deve andare a fondo delle cose per capire davvero cosa sta succedendo, ben consapevoli che i risultati sul campo non stanno arrivando. Le scelte di quest’estate sono state sbagliate ma non da Pavani che ha moltissime responsabilità come le ho io e come le ha Carraretto e tutti gli altri e adesso bisogna ovviare a delle scelte che non sono state fatte da Pavani, né da Breveglieri né da Carraretto.

Adesso non bisogna ergere una difesa nei confronti della Fortitudo che ha certamente delle colpe, ma quando si spara nel mucchio a caso non va bene e non è giusto. Se c’è un club che nel corso degli anni ha sempre comunicato questo è la Fortitudo, non siamo dei cialtroni. Poi non voglio fare confronti con altre società ma con colleghi che vanno a dire in radio cose sbagliate come che i giocatori della Fortitudo non sono pagati. Non lo possono dire, uno perché non è vero, due perché prima di dire determinate cose bisogna informarsi. Per praticare questo mestiere una notizia va verificata prima di darla. 

Siamo in attesa di capire dove sia Ashley, è irreperibile da 24 ore. E’ una situazione tra giocatore e società, mi risulta che abbia interrotto i rapporti con i suoi agenti e quindi in questo momento è free agent sotto questo aspetto anche se è ancora sotto contratto con la Fortitudo. E’ evidente che quanto successo non ha generato soddisfazione, nemmeno nei suoi connazionali che come lui avevano chiesto di rientrare negli USA per qualche giorno come Groselle e Durham. Non gli è stato concesso per le difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Loro, però, ieri si sono presentati regolarmente all’allenamento e questo comportamento non è piaciuto nemmeno a loro. Una volta che sarà definito questo aspetto, ad un’uscita dovrà corrispondere un’entrata, non andremo in campo con gli under 19. Se poi vinciamo a Tortona si dirà che la sosta ha fatto bene, così come le operazioni degli ultimi giorni. Va trovato un equilibrio sapendo che questa è una stagione molto più complicata della scorsa, sono stati fatti errori ai quali ora bisogna trovare delle soluzioni ed una volta risolti analizzarli. Le cose non stanno andando bene ma trovare un motivo per scagliarsi indistintamente su tutti e fare una caccia alle streghe indiscriminata non risolve i problemi.

Non posso in prima persona parlare degli errori che sono stati fatti in fase di costruzione della squadra però è chiaro che da Richardson ci si aspettava qualcosa di diverso, da Groselle un rendimento più costante nei 40 minuti che al momento non ha, da Gundmundsson non una media di 3 punti a partita ed una gestione in cabina di regia così deficitaria. E’ chiaro che al momento la squadra si regge sulle spalle di Aradori, di Durham, di Benzing e un po’, a sprazzi, su quelle di altri giocatori. Alcuni sono già stati cambiati, vedremo se ci saranno altre novità. C’è la possibilità che la Fortitudo in queste settimane vada in maniera robusta sul mercato per cercare di ripartire da zero e dare a Martino una squadra voluta da lui. E’ arrivato ad allenare una squadra non sua e ha il diritto di allenarne una con uomini a lui più congeniali. Un allenatore, in tutti gli sport, si mette in gioco soprattutto nel momento in cui la squadra la fa lui.

Ashley aveva già fatto una cosa del genere 7 anni fa, si sperava non lo rifacesse. Nelle ultime settimane stava anche rendendo bene, anche se con disparità di rendimento tra casa e trasferta. E’ stato portato a Bologna con motivazioni tecniche evidenti: giocatore atletico e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Poteva essere molto utile alla Fortitudo anche in prospettiva e la scelta è stata azzeccata, non parliamo di un giocatore brocco. Non è la prima né l’ultima volta che un episodio del genere si verifica nel basket europeo, avvenuti in club che poi sono continuati ad esistere, se Ashley va via non significa che la Fortitudo sta scomparendo. E’ ovvio che ci saranno conseguenze. 

Negli ultimi anni si è goduto, ora siamo in un momento di difficoltà ma dobbiamo affrontarlo insieme. Questo ragionamento l’ho sempre fatto, anche da tifoso. Questa è la storia e la tradizione della Fortitudo. Quando le cose sono chieste in maniera giusta, le risposte sono dovute e legittime. Se invece si pongono in modo sbagliato, vanno specificate un momento in più. Dico un’ultima cosa: non si possono inventare cose di sana pianta per alimentare discussioni che portano ad offese e questo fa male a tutti e soprattutto alla verità che la gente è giusto che sappia. La Fortitudo non ha mai contattato Luca Vitali, mai.

 

 

 

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