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Fortitudo: troppi “no”, zero “sì”

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Una volta sistemata la questione finanziaria, la costruzione tecnica sarebbe cominciata. Una volta avuta la conferma dell’iscrizione alla prossima serie A2, la costruzione tecnica sarebbe partita. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti, eppure della squadra ancora non si sa nulla, ed è il 21 luglio. 

I tanti “no” ricevuti da altrettanti allenatori, giocatori e potenziali figure presidenziali tengono ferma al punto di partenza la stagione 2022/23 della Fortitudo

Il nome di Carlton Myers come presidente per riallacciare i rapporti con la piazza è sfumato ormai da un po’ quello di Esposito nel ruolo di coach, idem. Le motivazioni sono state chiarite da soggetti coinvolti: hanno gentilmente declinato l’offerta. Da ultimo anche Attilio Caja ha rifiutato la panchina biancoblu che così dovrà fare nuove valutazioni, gioco-forza di ripiego rispetto alle proprie prime scelte. Se anche Finelli, Dalmonte e Sodini risponderanno “picche”, il problema diventerà, sportivamente parlando, di proporzioni notevoli.

Va ricordato poi che una volta siglato il coach andrà formato il roster tra superstiti (probabilmente pochissimi) e nuovi innesti. Anche qui la questione da sbrogliare è tutt’altro che semplice. Si è parlato di ripuntare su Fantinelli e ad oggi sembra l’unico che davvero potrebbe essere fortitudino nel prossimo campionato: 1 su 12. Il futuro di Aradori è tutto da decifrare, quello di Mancinelli, per parlare dei senatori biancoblu, non si sa se sarà dentro o fuori dal campo. Il ritorno di Pini, lungo esperto in fatto di promozioni, poteva essere un’idea fino alla sua decisione di tentare la risalita altrove, a Cantù, smentendo qualsiasi contatto con la società bolognese. 

Va ricordato che dall’8 maggio, cioè dalla fine del campionato e le conseguenti dimissioni del responsabile ufficio stampa Andrea Tedeschi, la Fortitudo non ha comunicato nulla eccezion fatta per la richiesta di iscrizione alla A2 dopo l’accordo di transazione fiscale con l’agenzia delle entrate; qualche figura anche nell’area comunicazione è attesa. 

Insomma, ameno che non si stia lavorando molto sotto traccia, tra le mani della effe pare non esserci nulla. Le ironie sui social non tardano, aspettando che qualche “no” si trasformi presto in “sì”.

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