Basket
Fortitudo, Valentino Renzi: “A Bologna possiamo fare bene: è tornata Basket City”
Comincia a prendere forma la Fortitudo che verrà: dopo la promozione diretta in A1, la società ha deciso di allargarsi, preparandosi all’ingresso nel nuovo campionato. Dopo aver sfogliato la margherita dei vari nomi papabili, la scelta è ricaduta su un personaggio dall’indiscutibile curriculum. Presidente di Lega A2 per sette anni, vice presidente FIP e poi nuovamente al timone di un campionato, con il titolo di presidente della Lega A1, mantenuto dal 2009 al 2014, Valentino Renzi è l’uomo scelto da Christian Pavani per il nuovo corso della Fortitudo nel massimo campionato cestistico dello Stivale, che è stato presentato dal numero uno dell’Aquila con queste parole:
“Avevamo bisogno di una figura molto importante da inserire nel nostro organigramma, per strutturare la società in altro modo, vista la nostra presenza recente nel mondo del professionismo. Lo scheletro societario sarà molto semplice: quando non ci sarò io ci sarà Valentino, che fungerà da consulente mio e della Fortitudo, in modo da condividere le varie necessità. Sulla parte sportiva ci siamo noi due e Carraretto, io e Valentino ci occuperemo prevalentemente della parte economica, mentre in Lega saremo insieme su parecchi fronti.
Abbiamo già iniziato i colloqui con i giocatori: non c’è ancora nessuna decisione presa, siamo sereni e in anticipo con i tempi. Sto lavorando nel mondo degli sponsor per riuscire a definire il prima possibile il budget, mentre siamo ancora lontani dal costruire la squadra. Se fosse per me, vivendo di sentimento, non ci sarebbe bisogno di fare cambiamenti a quelli che ci sono adesso, firmerei anche Ruben Douglas, ma per fortuna c’è chi ragiona più freddamente di me. Dobbiamo stare molto attenti, nel rispetto di tutti.
Il contratto di Renzi? A vita, come quello di Mancinelli: tra persone serie non c’è bisogno di fare scadenze, se c’è stima non serve definire dei termini. E per questo non c’è per lui una carica ben definita: io conosco il mio carattere e il suo, e se insieme faremo il bene della Fortitudo non servono altre definizioni. Nel basket il peso lo hanno le voci sponsor e biglietteria, dobbiamo capire dove vogliamo arrivare e quanti sponsor riusciremo a portare a casa: io ho tante idee, stiamo lavorando e la Fortitudo in serie A porta entusiasmo, quindi abbiamo opzioni da valutare cercando di anticipare i tempi. Ci piacerebbe avere uno sponsor forte per costruire una squadra che possa divertirsi e stare bene sul campo. Per quello che riguarda la biglietteria, non abbiamo ancora pensato agli abbonamenti, non sappiamo ancora quante squadre ci saranno anche se penso si resterà a 18. Aspettiamo la fine dei playoff e poi decideremo quando uscire con la campagna abbonamenti e con i prezzi.
La Fondazione? Non parlo, non so se entreranno altri soci”.
Dopo l’introduzione del presidente biancoblù, la parola è passata a Valentino Renzi:
“E’ stata una proposta inaspettata, quando mi è stato chiesto ho subito accettato. Vivere la pallacanestro ad alto livello per me è sempre entusiasmante, oltre che una professione è una passione. Sono stato per anni rappresentante di istituzioni sportive, ho colto al volo questa opportunità di vivere una nuova esperienza da dirigente. Poi a Bologna, dove storia e tifo ci dicono che si può fare un buon lavoro: torna Basket City, e torna il ritornello del derby.
Il mio ruolo? Molto semplice: una consulenza che riguarderà tutto il lavoro della società, di supporto al presidente, dalla prima squadra alle giovanili.
Il budget? Sarà valutato con il presidente, e sarà suscettibile di variazioni che di solito non sono mai verso il basso. Per quello che riguarda l’assetto della squadra, vediamo cosa hanno fatto le altre squadre e notiamo che spesso si cambiano le idee: per ora non so se faremo 5+5 o 6+6, dipende anche dalla tipologia di giocatori che riusciremo a prendere. Se si decide per il 6+6 ci sarà un italiano in meno che gioca e un maggiore numero di contratti, se fai 5+5 ne devi avere uno in più e che vada in campo.
Che basket ritrovo? Lo stesso di 5 anni fa, quando andai via c’erano problemi che si sono mantenuti, perché questo movimento pur avendo fatto ottimi risultati soffre sempre e porta a ricavi striminziti. I diritti televisivi sono una storia infinita su cui sono pessimista: non c’è competizione, ci dobbiamo arrangiare e non danno quei ritorni che da sempre ci aspettiamo, anche se Eurosport sta facendo un grande lavoro per i tifosi. Il pubblico, la valorizzazione se l’è costruita tramite i risultati. Il nostro obiettivo è avere un numero di abbonati vicino alla capienza del Paladozza. Ottimo, comunque, per il basket nostrano aver vinto due coppe europee grazie a Sassari e alla Virtus.
Prima di fare il presidente di Legadue e di Legabasket ho fatto per 20 anni il dirigente sportivo, a quei tempi prendevo anche giocatori perché c’erano meno ruoli e ognuno doveva fare tante cose. Io quest’anno ho seguito tante partite, ma le indicazioni le daranno Martino e Carraretto, noi diremo la nostra e soprattutto dovremo cercare di far quadrare i conti, che non è un aspetto secondario vedendo anche gli ultimi episodi. Stiamo con i piedi per terra, sapendo che dobbiamo fare un campionato nuovo e totalmente diverso dalla A2.
Le squadre? Penso che alla fine saranno 18, non credo che qualcuno mancherà o che cambierà la forma: conosco i meccanismi, Torino è retrocessa e Pistoia si è salvata, la delibera prevede l’eventualità di un campionato di spari, io non penso accadrà ma se dovessimo essere in 17 a partire pazienza. Con 16 squadre e due retrocessioni sarebbe un campionato impegnativo per tanti.
La vicenda Torino? Non conosco i particolari, ma se la Comtec ha chiesto questa sanzione si saranno rifatti a regole ben precise e situazione ritenuta grave. Dispiace per quell’impianto, per lo sponsor, per la città”.
Fonte delle parole di Christian Pavani e Valentino Renzi: Bologna Basket
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