Basket
Grazie di tutto Kobe – 1 dic
Non so veramente da dove cominciare e, a dirla tutta, sto facendo un’immane fatica a scrivere un articolo che speravo di non dover scrivere mai. Si ritira uno dei giocatori più forti di tutti i tempi, quello “più simile a Jordan” per parafarasare il commento di Magic Johnson alla notizia. Kobe Bryant ha annunciato che si ritirerà alla fine di questa stagione. Certo, sappiamo bene che la notizia è di ieri, ma dateci almeno il tempo di metabolizzarla. Vi assicuro che non è facile scrivere in merito per chi ha da sempre amato il Black Mamba e, se devo essere sincero, all’inizio non sono neanche riuscito a finire di leggere la meravigliosa lettera in cui dichiarava il suo amore incondizionato per uno sport che lo ha visto dominare con la maglia gialloviola. Un amore corrisposto: Kobe ha amato il basket e il mondo del basket ha amato lui, la sua etica lavorativa, i suoi sacrifici e la sua voglia di vincere a qualunque costo. La stessa voglia di vincere che lo ha spinto in più di un’occasione a rimanere in palestra più degli altri, per migliorare ancora. Basterebbe, forse, questo per capire come mai Kobe sia stato l’idolo e il punto di riferimento di molti ragazzi che si avvicinavano al mondo della palla a spicchi.
Si potrebbe star qui a parlare dei suoi record, del suo palmares, si potrebbe raccontare degli 81 punti contro Toronto, oppure ripercorrere la sua carriera che lo ha visto partire dall’Italia con papà Joe. Non basterebbe nulla di tutto questo per far capire cosa il numero 24 dei Lakers abbia rappresentato per questo sport. Alla fine si è dovuto arrendere agli infortuni che lo hanno tormentato in questi anni. Soffriva più per il fatto di non poter dare alla squadra l’apporto che avrebbe voluto, che per i suoi acciacchi fisici. Soffriva e soffre ancora, nel vedere i suoi Lakers in questa situazione e a questi livelli, lontanissimi dai tempi in cui si dominava in Nba. È arrivato da ragazzino ai Lakers, nel lontano 1996, e oggi quello stesso ragazzino saluta la sua gente da uomo dopo aver saputo trasformare le paure iniziali nella sua forza. Lo scrive lo stesso Kobe ai suoi tifosi: “Siete stati testimoni della trasformazione delle mie paure nella mia forza. E il vostro rifiuto mi ha insegnato il coraggio. Sia che mi vediate come l’eroe o come il cattivo, sappiate che ci ho messo ogni emozione, ogni briciolo di passione, e tutto me stesso nell’essere un Laker. Quello che avete fatto per me è di gran lunga più grande di quello che ho fatto io per voi. Sapevo che avrei indossato i colori dei Lakers in ogni minuto di ogni partita. Lo onorerò oggi e per tutto il resto della stagione. Il mio amore per questa città, per questa squadra e per ciascuno di voi non svanirà mai” (gazzetta.it).
Questa la lettera: “Caro basket, dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padree a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forum ho saputo che una cosa era reale: mi ero innamorato di te. Un amore così profondo che ti ho dato tutto dalla mia mente al mio corpo dal mio spirito alla mia anima. Da bambino di 6 anni profondamente innamorato di te non ho mai visto la fine del tunnel. Vedevo solo me stesso correre fuori da uno. E quindi ho corso. Ho corso su e giù per ogni parquet dietro ad ogni palla persa per te. Hai chiesto il mio impegno, ti ho dato il mio cuore perché c’era tanto altro dietro. Ho giocato nonostante il sudore e il dolore non per vincere una sfida ma perché TU mi avevi chiamato. Ho fatto tutto per TE, perché è quello che fai quando qualcuno ti fa sentire vivo come tu mi hai fatto sentire. Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere un Laker e per questo ti amerò per sempre. Ma non posso amarti più con la stessa ossessione. Questa stagione è tutto quello che mi resta. Il mio cuore può sopportare la battaglia, la mia mente può gestire la fatica, ma il mio corpo sa che è ora di dire addio. E va bene. Sono pronto a lasciarti andare. E voglio che tu lo sappia così entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme. I momenti buoni e quelli meno buoni. Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo. E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò, che rimarrò per sempre quel bambino con i calzini arrotolati bidone della spazzatura nell’angolo 5 secondi da giocare. Palla tra le mie mani. 5… 4… 3… 2… 1… Ti amerò per sempre,
Kobe”.
(gazzetta.it)
HEROES COME AND GO
BUT LEGENDS ARE FOREVER
Semplicemente grazie di tutto Kobe.
foto:forbes.com
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