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Ventidue anni fa il derby a Monaco

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20 aprile 1999. Allo stadio Dall’Ara il Bologna affronta la gara di ritorno della semifinale di Coppa Uefa contro il Marsiglia, dopo lo 0-0 ottenuto in Francia. Intanto a Monaco Virtus e Fortitudo scrivono un’altra pagina indelebile della storia di Basketcity, senza dubbio uno dei punti più alti nella storia della città dei canestri: si affrontano, infatti, nella Final Four di Eurolega, in semifinale, per guadagnare l’accesso alla finalissima di due giorni dopo. Parte fortissimo la Kinder, reduce da cinque derby persi in stagione, l’ultimo vinto è quello che le ha consegnato lo scudetto 1998. Le V nere, orgogliose, ferite dall’affermazione dell’allenatore biancoblù, che ha parlato di mutande tremolanti in casa Virtus, partono forte; 23-9 con 10 su 12. La Fortitudo è tradita dai suoi big Mulaomerovic (5 punti), Myers (18 punti ma solo 4 nella ripresa) e Karnisovas (2 punti), protagonista decisivo di tre dei cinque derby vinti dai biancoblù. Così la rimonta avviene con un quintetto atipico, Jaric, Myers, Pilutti, Betts e Gay; all’intervallo il vantaggio della Kinder è di soli due punti, 34-32, e a inizio ripresa la Fortitudo si avvicina ancora, 35-34, al 21’15”, ma qui gli uomini di Messina piazzano un parziale di 13-0 decisivo. La gara termina 62-57.

Ottimo Nesterovic, 16 punti, 7 su 9 dal campo, 2 su 2 dalla lunetta e 6 rimbalzi. Bene Sconochini, 12 punti, 2 su 4 da due, 1 su 1 da tre, 5 su 7 ai liberi, 3 assist e una gran difesa, come pure quella di Abbio, Crippa e Nesterovic; dodici punti anche per uno stoico Danilovic, protagonista nonostante il dolore alle caviglie; da segnalare anche i dieci rimbalzi di Frosini. La Fortitudo arrivava alla Final Four in gran forma: dopo il quarto posto nel girone avevano, infatti, eliminato 2-0 i greci del Panathinaikos, che avevano fin lì perso una sola gara su sedici, e con lo stesso score il Real Madrid, dopo aver sempre battuto la Kinder in stagione; paga, però una sudditanza, frutto forse ancora dell’epilogo della stagione precedente, quando dopo aver vinto la Coppa Italia (facendo fuori proprio la Virtus in semifinale) persero contro le V nere la serie dei quarti di finale di Eurolega, porta d’ingresso per la Final Four di Barcellona, e quella di finale scudetto, trampolini sui quali la Virtus trasse la spinta per divenire Campione d’Europa e d’Italia. Più faticoso l’approdo a Monaco delle V nere: dopo il secondo posto alla fine delle fasi a girone e aver eliminato con relativa facilità il Maccabi, la Kinder perse a Pau gara uno, per poi battere i francesi a Casalecchio e nella sfida decisiva in Francia. Poi i bianconeri si presentarono in Germania con un Danilovic acciaccato, ma con la voglia di provare a ottenere il massimo. Le grandi energie fisiche e nervose consumate in semifinale, privarono poi la Virtus delle forze necessarie a bissare il titolo dell’anno precedente e in finale lo Zalgiris ebbe la meglio. 

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