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Alla Virtus il 6° Memorial Porelli

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VIRTUS SEGAFREDO – FORTITUDO LAVOROPIÙ 81 – 60  (19-9;42-18; 66-41  )

VIRTUS SEGAFREDO: Punter 20 , Martin 8, Pajola, Taylor 18, Baldi Rossi 10, Cappelletti 6, Kravic 4, Berti 2, M’Baye, Cournooh, Qvale 13. All: Sacripanti

FORTITUDO LAVOROPIÙ: Sgorbat n.e., Cinciarini, Mancinelli 6, Franco n.e., Benevelli 2, Leunen 5, Prunotto n.e., Venuto 5, Rosselli 12, Fantinelli 8, Pini 2, Hasbrouck 20. All: Martino

ARBITRI: Masi, Cappello, Dori

TIRI LIBERI: V: 6/7; F: 8/11

FALLI: V: 13 ; F: 13

RIMBALZI: V: 38 ; F: 29

Non esistono derby amichevoli, recita uno striscione sulla curva bianconera, e quasi certamente è così: in un PalaDozza meno pieno, probabilmente, di quanto ci si potesse aspettare (sono 4913 gli settatori) Virtus e Fortitudo entrano in partita con una tensione più che palpabile, che si riflette su un avvio balbettante sul piano tecnico, fatto di tiri sbagliati e palloni al vento. Rompe il ghiaccio Mancinelli. Per un po’ rimane 2-0 Fortitudo, continua la saga degli errori fino all’alley oop di Fantinelli che porta i biancoblu sul + 4, 6-2, dopo circa 3 minuti e mezzo. Ma passa un minuto e Taylor suona la carica: con un canestro e libero sigla il sorpasso, dopo di che entra in una sorta di trance agonistica che stende gli avversari. Troppo è il divario fisico tra i giocatori di Sacripanti e quelli di Martino, che non riescono praticamente più a segnare fino quasi fine quarto, mentre Taylor va in doppia cifra e Punter segna la tripla sulla sirena: 19-9 per la Virtus.

Il secondo quarto sembra dire che la partita sia virtualmente finita. Virtussini che giocano in scioltezza alternandosi quasi tutti sul campo, Sacripanti verifica un po’ tutte le varianti di gioco e di quintetti in campo, la Fortitudo cerca di fare altrettanto ma il risultato rimane lo stesso: a turno i diversi bianconeri si esaltano con soluzioni individuali che scaldano la curva, dall’altra parte il solo Rosselli cerca di tamponare almeno in attacco, mentre Hasbrouck pare come frenato dall’emozione e Leunen non sembra ancora in condizione. Sulla sirena, è sempre Punter a firmare il 42-18.

Dopo l’intervallo si sblocca Hasbrouck, che realizza 16 punti e tiene in pratica a galla la squadra da solo; d’altro canto, non è facile mantenere la concentrazione quando si è tanto in vantaggio, la Virtus non è più la tigre di prima in difesa, e il parziale del quarto è quasi in parità, 24-23.

L’ultimo quarto è davvero ormai solo un’appendice per arrivare al traguardo. Anche il giovane Berti ha il suo attimo di gloria con un canestro che sicuramente ricorderà a lungo, il derby si trascina fini alla fine con un risultato in fin dei conti nemmeno così punitivo per una Fortitudo che nella seconda metà della gara ha triplicato il proprio punteggio. I coach diranno che non è stata una partita inutile, perché ha permesso loro di mettere a punto ulteriormente la preparazione della stagione. I tifosi escono sufficientemente contenti da una parte e forse anche dall’altra. MVP viene premiato Taylor, alla Virtus il 6° Memorial Porelli  

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