Basket
Il due senza il tre: non riesce il tris di vittorie alla Baltur, Udine sconfigge Cento per 85-76
GSA UDINE – BALTUR CENTO 85-76 (24-20; 45-44; 65-59)
GSA Udine: Mortellaro 10, Visentini NE, Pinton 2, Genovese, Cortese 18, Simpson 15, Chiti NE, Penna 10, Nikolic 4, Pellegrino 5, Powell 12, Spanghero 9. All. Demis Cavina.
Baltur Cento: Ba 8, Mays 14, Fioravanti, Chiumenti 12, Reati 6, Pasqualin, Gasparin 10, Benfatto NE, Moreno 8, White 18. All. Giovanni Benedetto.
Arbitri: Pierantozzi Marco, Callea Marcello, Lupelli Lorenzo.
Tiri liberi: UD 15/18 (83%); CE 11/13 (85%)
Rimbalzi: UD 33; CE 34
Falli: UD 17; CE 17
Tiri da 2: UD 26/39 (67%); CE 22/49 (45%)
Tiri da 3 UD 6/22 (27%); CE 7/17 (41%)
Treviso e Cagliari hanno fornito indicazioni importanti a coach Benedetto, che cerca ulteriori conferme dalla trasferta nella tana di Udine. La formazione di Cavina nell’ultima giornata ha regolato l’Assigeco Piacenza, bissando la vittoria precedente giunta ai danni di Ravenna, con ben 39 punti di scarto sui romagnoli.
LA PARTITA
Partenza fulminea dei friulani, che in un amen vanno sul 3-0 grazie alla tripla di Simpson. Accorcia Chiumenti dal pitturato, dando il là ad un valzer tra le due compagini in gioco, che durerà tutto l’arco della gara. I biancorossi inseguono sin dal primo quarto, mentre Udine prova a fuggire: Simpson, Powell e Nikolic scavano il solco fra le due formazioni, Moreno e White si uniscono alla festa dei canestri, per accorciare la forbice del divario. Assapora il pareggio Cento nel secondo parziale, venendo ricacciata indietro dal proprio “figlio”, quel Cortese che è proprio nativo della cittadina ferrarese, autore di dodici punti nei secondi 10’ di gara. Gli sforzi di Gasparin valgono il -1 per la Baltur all’intervallo, ma il terzo quarto è fatale agli ospiti, nonostante gli otto punti della propria guardia ed i sette di White al rientro dal break di metà gara, grazie alla replica colpo su colpo di Udine, trascinata dai quattro canestri di Spanghero. Nel finale di gara si limita a gestire il vantaggio la formazione di Cavina, che porta a casa il bottino pieno per 85-76.
Buona prova per gli uomini di Benedetto che, nonostante la sconfitta, se la sono giocata contro una formazione solida come quella friulana, dando dimostrazione di poter tranquillamente stare al passo con ogni squadra della categoria senza particolari problemi.
A fine gara, coach Giovanni Benedetto ha risposto alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa:
“Una brutta Baltur? Sicuramente abbiamo giocato bene per tre quarti di gara, poi abbiamo forzato alcune soluzioni in attacco, dove non riusciamo ad essere continui, dando la possibilità a loro di correre con dei tiri fuori equilibrio, di trovare canestri semplici in transizione, permettendogli di esprimersi al meglio con giocatori di talento come Simpson e Cortese. Finché siamo riusciti ad essere equilibrati, muovere bene la palla e a giocare insieme, siamo riusciti a contrastarli bene; quando abbiamo giocato meno insieme, forzando le nostre giocate, abbiamo permesso loro di esprimersi al meglio”.
Nonostante la sconfitta, questa Baltur ha messo in mostra tante luci in mezzo a qualche ombra.
“Non c’è alcun dubbio. Bisogna ricordarsi da dove si arriva e dove si è finiti, è importante capire che per noi ogni partita è un esordio, una cosa nuova. Il campionato è duro, è lungo e non ci possiamo accontentare o gioire di una vittoria, ma cercare di dare continuità ai risultati. Oggi siamo riusciti a stare in gara per un bel po’ di tempo, poi la forza, l’intensità e la qualità messa in campo dai nostri avversari durante l’arco dei quaranta minuti è stata superiore a quello che siamo riusciti a fare noi. Dobbiamo prendere spunto da ogni tipo di partita, senza esaltarci troppo quando vinciamo una partita, perché questo è un campionato estremamente complicato, un’interruzione del cammino può essere dietro l’angolo. Dobbiamo stare tranquilli e cercare di capire i nostri sbagli, per migliorare giorno dopo giorno. Ancora non siamo perfetti, abbiamo delle difficoltà che sono emerse soprattutto nel terzo e quarto quarto, dove l’intensità difensiva di Udine è cresciuta, dove noi abbiamo forzato delle soluzioni e giocato meno insieme, anche perché la fisicità che ci mettevano addosso era tale da non permetterci di giocare con tranquillità. Meglio i primi due quarti, male il finale di terzo quarto e tutto il quarto quarto”.
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