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Nel giugno di 97 anni fa il primo torneo vinto

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Già nell’ottobre 1920, a Villa Maccaferri fuori porta San Donato, sul campo sportivo della Virtus, era presente un campo di pallacanestro. Il 10 ottobre, nell’ambito di un saggio ginnastico con previste gare di salto in alto, salto con l’asta, esercizi individuali ai grandi attrezzi, gare collettive alle parallele, erano previste anche gare di football e baschetball. Ci vollero quattro anni, però, per vedere qualcosa di più concreto per quanto riguarda la futura pallacanestro. Nel giugno 1924 il cap. Francesco Vittorio Costa porta a Firenze una squadra di atleti universitari a gareggiare nei rispettivi Giochi. La squadra che partecipa al torneo di Palla al Cesto, vincendolo, è formata completamente da atleti virtussini.

 

È un primo vagito della Sezione Virtus, che ancora non si può dire costituita, ma dopo pochi anni, verso la fine di quel decennio, sei ragazzi dell’atletica, Vittorio De Simoni, Ermenegildo De Luigi, Almo Padovani, Gastone Colombo, Riccardo Chiaffarelli e Piero Grigioni danno in pratica il via alla Sezione Pallacanestro. Infatti, già nel 1930 la Virtus partecipa al Campionato di Prima Divisione – Zona Emilia, con addirittura due squadre. La prima gara di quel campionato è disputata dalla squadra B il 19 marzo 1930, mentre la squadra A, che osservava il turno di riposo nella prima giornata, entrò in gioco quattro giorni dopo. Da notare che quello stesso 19 marzo 1930 comincia anche l’attività giovanile, scende in campo, infatti, anche la squadra allievi. Fino al 1932/33 la Virtus disputa solo campionati emiliani (in verità con sole squadre di Bologna), tornei invernali di propaganda e tornei volanti; poi nel 1933/34 partecipa al primo campionato di carattere nazionale, la Prima Divisione, in realtà la seconda serie, ed è promossa nel massimo campionato che disputa dall’anno successivo ininterrottamente, pausa bellica a parte, fino al 2003, anno delle note vicissitudini.

 

Tornando a 97 anni fa ecco chi era il capitano Vittorio Costa: come atleta della Virtus era già stato in gioventù campione d’Italia di Staffetta e aveva vinto un torneo di Scherma; poi tre anni dopo, il 23 giugno 1927, quando ormai diventato maggiore, alla Coppa Bologna, scoprì il talento di una undicenne, di nome Trebisonda Valla, poi da tutti chiamata Ondina che divenne così un’atleta virtussina, la più grande, prima donna italiana a vincere una medaglia d’oro alle olimpiadi, nella finale degli 80 ostacoli a Berlino, dopo aver stabilito il record del mondo in semifinale.

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