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A Bologna vince Milano, ma la Virtus esce con l’onore delle armi: Segafredo – A|X Armani Exchange 79 -88

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VIRTUS  SEGAFREDO  BOLOGNA – A|X ARMANI EXCHANGE MILANO  79 – 88      (16-22;40-39;64-69 )

Virtus Segafredo: Punter 14, Martin 6, Pajola, Taylor15, Baldi Rossi, Cappelletti n.e., Kravic 6, Aradori 8, Berti n.e, M’Baye 7, Cournooh 5, Qvale 18 . All. Sacripanti

EA7: Della Valle 3, James 26, Micov 11, D’Ambrosio n.e., Gudaitis 14, Bertans, Fontecchio, Nedovic 18, Kuzminskas 2, Cinciarini, Burns 12, Brooks 2. All. Pianigiani

Arbitri: Sabetta, Sardella, Borgo

Tiri liberi:  BO 7/9; MI 9/15

Falli: BO 20; MI 16

Rimbalzi:  BO 32; MI 35

Tiri da 2: BO 27/49 ; MI 23/43

Tiri da 3:  BO 6/21;  MI 11/23

 

Doveva essere mattanza, ma così non è stato, anzi. L’incontro n.171 tra Virtus Bologna e Olimpia Milano era pressoché per tutti senza speranza, troppo distanti le carature tecniche dei due roster, in partenza, eppure la partita alla fine ha detto anche altro, che la Segafredo, ad esempio, sta diventando una squadra interessante che potrebbe dare anche belle soddisfazioni ai propri tifosi.

Comunque, si va alla palla a due iniziale, ed è subito James: neanche il tempo di partire, che lui è già a canestro con una penetrazione delle sue. Ma anche M’Baye ha qualcosa da dimostrare ai suoi ex compagni, e piazza la tripla dell’immediato sorpasso. Sulle ali dell’entusiasmo, la Virtus segna colpi su colpi con quasi tutti i suoi uomini, cui replica l’Armani in particolare con lo scatenato playmaker (9 punti nel quarto iniziale), fin quando comincia la girandola di uomini, ma soprattutto entra Gudaitis, il cui peso specifico è grandioso. Milano, inizialmente assai sorpresa da questa Virtus tutt’altro che arrendevole, passa avanti a tre minuti dalla prima sirena, poi, con una serie di giocate al fulmicotone, riesce a chiudere a +6: 16-22.

Il secondo quarto riaccende mille speranze tra i tifosi bianconeri. Nella bolgia, la Virtus mette un’intensità sempre maggiore e con una schiacciatona di Kravic ritrova prima il pareggio a 22 e, dopo 4’20”, anche un effimero sorpasso, 25-22, su libero, poi di nuovo il + 3 con tripla di Taylor; Milano però sembra immortale: la tripla di Micov, al 16’, la riporta in parità. Adesso invece è il turno di Qvale a trovare applausi su applausi, con rimbalzi in attacco, in difesa, gancetti e appoggi a canestro che portano Bologna sul +5, a 2’58 dall’intervallo. Pianigiani ha provato a giocare senza Gudaitis un minutino, ma scopre che non ce la può fare senza di lui (fin qui 10 punti e 8 rimbalzi), per quanto sia soprattutto Nedovic ora a segnare per i biancorossi (anche lui a 9 punti). Il quarto termina però con la Virtus ancora avanti di 1, 40-39, cosicché ai tifosi bolognesi è consentito continuare a sognare. In fondo, anche la Norda di Fultz, quarantasei anni fa, era riuscita nell’impresa di vincere sull’allora apparentemente imbattibile Simmenthal, con un rapporto tra le due formazioni nella sostanza molto simile a quello attuale.

Dopo l’intervallo, riprende la battaglia in tutti i sensi, con Martin che la apre con una schiacciata, ma la vera protagonista oggi è l’intensità che ci mette l’intero quintetto virtussino, che riesce a tenere a minima distanza i milanesi con giocate di bella pallacanestro. Di là, è giunto il momento di Burns, che costringe fra l’altro Qvale al terzo fallo (per Brian 14 punti e 8 rimbalzi fin qui). A 3’11” dalla sosta Milano ritrova la prima parità con tripla di Nedovic, che segue quella di James, Kravic schiaccia ma Micov replica con un’altra tripla: 62 – 63 al 27’15”, Sacripanti chiama minuto. L’esito, per Bologna, è tuttavia infausto: Milano se ne va, complice anche un fiscalismo arbitrale un po’ a senso unico, e il terzo quarto finisce 64-69.

La Virtus in ogni caso insiste: con Cournooh arriva nuovamente sopra, 73-72, al 33°, poi di nuovo Milano allunga con due triple targate Micov e James che inducono Sacripanti a chiamare nuovamente time out, quando mancano quattro minuti e mezzo. Pare finita, James sembra poter segnare anche da casa sua, Punter, autore in ogni caso di una buona partita, non replica le medie delle due gare precedenti, per cui finisce 79-88. L’onore delle armi ai bolognesi, i due punti all’Olimpia. Dal punto di vista bianconero, sono ottime, comunque, le considerazioni finali per le potenzialità mostrate dalla squadra e la grande intensità mantenuta pressoché per tutta la partita. Milano ha vinto grazie ad un James stellare e perché, attualmente, è ancora più forte, ma il pubblico abbandona consapevole di avere assistito ad una partita che è valsa il prezzo del biglietto.

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