Basket
La coperta è corta, sulla lunga distanza la spunta la Reyer: Venezia batte Fortitudo 80-70
UMANA REYER VENEZIA-FORTITUDO BOLOGNA 80-70 (21-17; 36-37; 56-51)
Umana Reyer Venezia: Udanoh 10, Casarin ne, Stone 3, Bramos 14, Tonut 3, De Nicolao 5, Filloy 16, Vidmar 1, Chappell 9, Mazzola, Pellegrino ne, Watt 19. All. Walter De Raffaele.
Fortitudo Pompea Bologna: Robertson 14, Aradori 12, Cinciarini 15, Mancinelli 5, Franco, Dellosto 2, Leunen 2, Buscaroli, Sims 14, Fantinelli 6. All. Antimo Martino.
Arbitri: Carmelo Lo Guizzo, Mark Bartoli, Matteo Boninsegna.
Tiri liberi: VE 13/20 (65%); BO 18/21 (86%).
Rimbalzi: VE 35; BO 35.
Falli: VE 23; BO 20.
Tiri da 2: VE 11/25 (44%); BO 23/30 (77%).
Tiri da 3: VE 15/37 (41%); BO 2/11 (18%).
QUINTETTI INIZIALI
Umana Reyer Venezia: Stone, Tonut, Udanoh, Chappell, Watt.
Pompea Fortitudo Bologna: Fantinelli, Robertson Aradori, Mancinelli, Sims.
Periodo di montagne russe per la Fortitudo Bologna: la formazione biancoblù dopo uno splendido inizio di campionato, sta attraversando un periodo di flessione, culminato con la bruttissima sconfitta la scorsa giornata contro Pesaro. Necessario ripartire per non lasciarsi scappare la parte sinistra della classifica, obbligatorio farlo con gli sfavori del pronostico contro la Reyer Venezia di De Raffaele. I lagunari, dopo un avvio stentato, hanno ingranato le marce giuste, macinando punti su punti per tornare ad orbitare nei pressi della vetta della classifica, ultimi in ordine temporale i due conquistati ai danni di Trieste.
Pronti, partenza via ed è subito vantaggio orogranata, con gli uomini di De Raffaele ad approfittare di una dormita difensiva degli ospiti per segnare i primi due con Udanoh. Aradori sblocca il punteggio per Bologna, Watt colpisce dall’angolo (terza tripla per lui in stagione) cercando il primo strappo, ma Sims e Mancinelli regalano il primo sorpasso all’Aquila. Giochicchia Venezia, perdendo palloni preziosi a causa di Chappell, capace però di farsi perdonare con la tripla del nuovo vantaggio interno. Preme il piede sull’acceleratore l’Umana, riuscendo ad impadronirsi del pitturato ospite, guadagnando di conseguenza extrapossessi fondamentali per allungare con Udanoh e Watt. Orfana di Daniel, la Fortitudo deve fare a meno anche di Henry Sims a fine primo quarto, già a quota due falli e richiamato in panchina da Martino. Senza il proprio lungo titolare, spetta a Cinciarini, Mancinelli e Aradori ricucire il divario, girando alla prima sirena sul 21-17.
Partita senza ancora un chiaro padrone, che non vede nessuno segnare all’alba del secondo parziale, a sbloccare il tabellone luminoso ci pensa Cinciarini dopo un minuto e mezzo. Pazienta la Fortitudo, restando a stretto giro di posta di Venezia e approfittando delle distrazioni venete, riuscendo ad impattare la sfida dopo quattro giri d’orologio con la tripla di Robertson. Le corte rotazioni degli ospiti obbligano Martino ad inserire Dellosto, ne approfitta De Raffaele incollandogli addosso come un’ombra Watt, cannibale con sei punti consecutivi che rilanciano Venezia. Deciso ad arginare lo strapotere sotto le plance degli orogranata, l’head coach biancoblù chiama minuto, dalla cui uscita scaturiscono quattro punti griffati Robertson-Fantinelli per chiudere la prima parte di gara in vantaggio.
Venti minuti che sanciscono la dominanza fisica della Reyer, contrapposta però ad una Fortitudo spigliata e grintosa che, nonostante le assenze, riesce a sopperire al divario tecnico con il gioco di squadra e l’intensità nelle due fasi di gioco.
Un divario, però, non riscontrato sotto i riflettori del Palasport Taliercio, dove da un lato Mitchell Watt dirige i lavori offensivi, dall’altro la cooperativa del canestro formata da Robertson, Sims e Aradori ricuce puntualmente lo strappo. Sotto le plance comandano i giganti di Venezia e Bologna, ma sono i “piccoli” a prendersi la scena, con De Nicolao e Aradori a convertire due giochi da tre punti. Possessi conclusivi di terzo quarto tiratissimi, Bramos brucia la retina dall’angolo assestando una prima spallata alla Fortitudo, a sbilanciarla definitivamente ci pensa Filloy con una tripla allo scadere da distanza siderale per il +5 Umana.
Al pugno nello stomaco di fine terzo quarto rimedia Cinciarini: concluso il mini break, la guardia cremonese inventa un runner appoggiato al vetro che, con il libero addizionale, pareggia la tripla di Filloy. Gioie e dolori per i padroni di casa: Bramos brucia nuovamente la retina dall’arco, ma Venezia esaurisce dopo solo due minuti il bonus, mandando in lunetta Sims. Rimane ancorata alla sfida grazie al proprio pivot la Fortitudo, ma la Reyer strappa con cinque punti targati Filloy-Udanoh, costringendo Martino al timeout. Sprofondano i biancoblù sotto i colpi di Venezia: Watt trova i suoi primi due punti del quarto, Filloy pesca un altro jolly dalla distanza, Bramos rifila un’ulteriore stoccata dall’arco agli ospiti ed è di nuovo minuto per la panchina biancoblù. Tenta con tutte le proprie forze di chiudere la forbice del divario Bologna, ma il gap è ormai troppo evidente e dalla lunetta l’infallibile Filloy manda i titoli di coda sulla sfida.
Finisce così al Taliercio: Venezia batte Bologna 80-70. Vittoria importante per la Reyer che continua la sua striscia di vittorie, ribaltando allo stesso tempo la differenza canestri dell’andata. Largo merito va ad un grande Ariel Filloy, autore di 16 punti complessivi, conditi da due triple decisive che hanno spezzato le gambe alla rimonta della Fortitudo. Menzione d’onore anche per i 19 punti di Mitchell Watt e per la prestazione difensiva soverchiante di Julian Stone, tuttofare orogranata con soli 3 punti a referto, ma ben 12 rimbalzi, 5 palle rubate ed una stoppata.
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