Basket
La Effe dura un quarto, poi si arrende: alla Unieuro Arena Forlì – Fortitudo finisce 88 a 66
Unieuro Forlì – Fortitudo Kigili Bologna 88-66 (22-18, 28-17, 16-12, 22-19)
Unieuro Forlì: Fabio Valentini 20, Daniele Cinciarini 15, Vincent Sanford 11, Todor Radonjic 10, Luca Pollone 9, Nathan Adrian 9, Lorenzo Benvenuti 9, Lorenzo Penna 5, Giulio Gazzotti 0, Benjamin Ndour 0, Michele Munari 0, Franco Flan 0
Tiri liberi: 9 / 13 – Rimbalzi: 34 2 + 32 (Giulio Gazzotti 8) – Assist: 18 (Fabio Valentini 6)
Fortitudo Kigili Bologna: Valerio Cucci 21, Marcus Thornton 11, Pietro Aradori 9, Matteo Fantinelli 8, Nazzareno Italiano 8, Steven Davis 5, Simone Barbante 4, Alessandro Panni 0, Lorenzo Bonfiglioli 0, Ygor Biordi 0, Paolo Paci 0
Tiri liberi: 13 / 19 – Rimbalzi: 27 3 + 24 (Valerio Cucci, Steven Davis 6) – Assist: 8 (Marcus Thornton, Alessandro Panni 2)
Era una partita dai mille significati quella tra Unieuro Forlì e Fortitudo Kigili Bologna, sfida con cui si chiude il girone di andata. E non solo in chiave classifica, in quanto i romagnoli avevano bisogno di una vittoria per consolidare il primo posto e continuare la serie positiva (con uno sguardo alla Coppa Italia), mentre i felsinei di rimanere aggrappati alle posizioni alte valevoli per i Playoff dopo la splendida vittoria contro Pistoia, oltre alla necessità di voler di provare a cambiare ritmo in trasferta. Non solo perché sulla panchina dei padroni di casa questa sera si è seduto Antimo Martino, grande ex, colui che ha guidato la Effe alla promozione e poi alla retrocessione qualche anno dopo, e sul campo di un altro ex, Daniele Cinciarini. E neanche solo per l’immenso blasone, la storia, la grande rivalità e i tantissimi precedenti (in alcuni episodi anche storici e impressi nella memoria dei tifosi) che ci sono da sempre tra le due squadre, in quello che può a tutti gli effetti essere definito un derby. Alla Unieuro Arena era un confronto che valeva tanto, per il passato, il presente e il futuro delle due formazioni, e che è stato sentitissimo dalle due tifoserie, con un colpo d’occhio da quasi 4000 biglietti staccati per i padroni di casa e 400 per i fortitudini. I due allenatori nel prepartita avevano dichiarato “sarà una partita speciale” (Martino) e “ci stanno aspettando come se fosse una finale senza un domani” (Dalmonte). Aspettative alte, rispettate da una partita giocata a ritmi abbastanza lenti, almeno negli ultimi due quarti, che ha consegnato i due punti alla Unieuro Forlì, la quale supera per 88 a 66 una spenta Fortitudo.
Il primo possesso è forlivese, ma è il Capitano della Effe Fantinelli a siglare i primi due punti con una accelerazione in transizione. I padroni di casa pareggiano subito con una tripla, ma nei minuti iniziali è la Fortitudo a prendere il controllo del match: Aradori sigla quattro punti consecutivi, complici gli errori dall’arco dei biancorossi, poi Fantinelli (con 6 punti al tabellone a metà primo quarto), un tiro in “Arresto e Tiro” di Thornton e un attacco in Post Basso di Cucci sono i segnali di un brillante avvio offensivo della Effe, che sulle ali dell’entusiasmo si invola verso un parziale di 12-3 e costringe Martino a chiamare un Timeout obbligatorio. Forlì da questo momento torna in campo con aggressività, riprende il ritmo e ritrova vantaggio, punti e continuità, mentre la squadra di Dalmonte si spegne, soprattutto difensivamente, concedendo molto fino ad un parziale negativo di 14-2. Il vero artefice dello splendido risultato per Forlì è uno straripante Sanford, che in sei minuti sigla 9 punti e che si conferma essere in ottima forma fisica. Sul finale del primo periodo, è Forlì ad avere 4 lunghezze di vantaggio, in un primo quarto fatto di sorpassi e controsorpassi.
Dal punto di vista del gioco, la Fortitudo sembra preferire notevolmente i tiri dalla media distanza e le transizioni: dall’arco, la statistica percentuale per i biancoblù non è certamente positiva ed anzi è il principale segnale delle difficoltà in campo della squadra di Dalmonte. Nel secondo quarto, Forlì continua a segnare con la sua arma migliore, proprio quel tiro da tre punti che la Fortitudo non riesce a mandare a bersaglio, mantenendo il vantaggio. La Effe invece continua a colpire il primo e secondo ferro dai 6,75 metri e offensivamente prende tiri difficili, spesso oltretutto contestati. A 5 minuti dall’inizio del secondo periodo, il tabellone alla Unieuro Arena recita un +13 per i padroni di casa, che avviano la propria fuga iniziando a dominare la gara raggiungendo il massimo vantaggio sui biancoblù. La prima tripla della Effe arriva da Italiano, con un tiro da tre punti praticamente dal logo di centrocampo e sulla sirena, colpendo la tabella. Psicologicamente però sembra non bastare, e la Effe a metà partita è già spenta: 50-35 e i padroni di casa sembrano avere la strada spianata.
Al rientro dall’intervallo la musica non cambia. La Fortitudo esce completamente dalla partita, complice una prestazione molto negativa di Steven Davis (e questa non è una novità viste le ultime uscite), che concede molte transizioni, perde palloni e commette falli in netto ritardo, mandando spesso in lunetta gli avversari, e sottotono di Aradori. Offensivamente, i biancoblù non riescono a trovare il ritmo necessario per recuperare una gara già indirizzata e la differenza si fa sempre più netta. In campo i romagnoli Valentini (miglior realizzatore della partita per Forlì) e Adrian dominano il campo. La Effe aumenta l’aggressività in difesa, ma in attacco sbaglia troppo e in generale non fa mai abbastanza per provare a recuperare lo svantaggio, che peggiora fino al -19, risultato con cui si chiude il terzo periodo.
Negli ultimi dieci minuti, una Effe arrendevole concede il campo a Forlì, che fa esplodere la Unieuro Arena a suon di triple. Dalmonte chiama Timeout in avvio per cercare di rendere almeno un pò più decorosa e meno dolorosa la sconfitta, ma i giocatori sono ormai psicologicamente negli spogliatoi da troppo tempo e il bilancio diventa sempre più tragico. La Fortitudo perde così la sua sesta sconfitta in campionato per 88 a 66 contro la Unieuro Forlì. Il dato più significativo di questa prima metà di stagione è che tutte le sconfitte sono arrivate fuori dalle mura di casa: lontano dal PalaDozza, la Effe sembra tutt’altra squadra, e questa sera il campo lo ha nuovamente confermato.
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