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La Effe vince al PalaFlaminio dopo un finale al cardiopalma: Rimini – Fortitudo finisce 81 a 83

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RivieraBanca Basket Rimini – Fortitudo Flats Service Bologna 81-83 (19-30, 21-16, 19-15, 22-22)

RivieraBanca Basket Rimini: Derek Ogbeide 19, Davide Meluzzi 16, Jazz Johnson 15, Aristide Landi 11, Francesco Bedetti 8, Andrea Tassinari 7, Simon Anumba 5, Ursulo D’almeida 0, Stefano Masciadri 0, Nicolò Baldisserri 0
Tiri liberi: 12 / 20 – Rimbalzi: 34 14 + 20 (Derek Ogbeide 9) – Assist: 18 (Jazz Johnson, Andrea Tassinari 5)
Fortitudo Flats Service Bologna: Marcus Thornton 26, Pietro Aradori 15, Steven Davis 12, Nazzareno Italiano 10, Alessandro Panni 6, Simone Barbante 5, Valerio Cucci 5, Matteo Fantinelli 4, Saliou Niang 0, Ygor Biordi 0
Tiri liberi: 13 / 19 – Rimbalzi: 33 6 + 27 (Pietro Aradori 8) – Assist: 15 (Matteo Fantinelli 7)

 

Era un banco di prova fondamentale quello di stasera al PalaFlaminio per la Fortitudo Flats Service. “La partita più importante e con più valore del calendario” la aveva definita Coach Dalmonte nel pre-partita, a sottolineare non solo il valore dell’avversario, ma anche quella ricerca di continuità che in stagione è quasi sempre mancata, e rimarcare la propria presenza nella corsa ai Playoff. Dopo la splendida vittoria contro Udine al Paladozza, sul campo della RivieraBanca Basket Rimini andava in scena una sfida molto sentita, con la cornice ed il clima delle grandi occasioni a fare da palcoscenico visto il tutto esaurito registrato, ed era necessario ripetersi. Di fronte però c’era una squadra cresciuta esponenzialmente da inizio stagione, che ha consolidato le proprie gerarchie aggiungendo anche giocatori di esperienza come Landi a portare solidità e compattezza alla squadra. Con l’emotività che giocava un ruolo di primo piano, la Effe è riuscita a portare a casa due punti importantissimi in questa ventesimo turno di Serie A2, lasciandosi alle spalle il tabù trasferte per questa sera superando Rimini per 81-83 in una partita equilibrata ed in bilico fino all’ultimo istante  dopo un finale al cardiopalma, raggiungendo in classifica il quinto posto a pari punti con Cividale, in virtù della sconfitta dei friulani sul campo di Nardò.

In un PalaFlaminio infuocato, Rimini, priva di Scarponi perchè influenzato, scende in campo con il quintetto composto da Tassinari, Bedetti, Johnson, Landi e Ogbeide e vince la palla a due. Il primo possesso biancorosso però non va a buon fine, mentre dall’altra parte Aradori apre la partita con un tiro da tre che dà subito grande sicurezza ai suoi. Prime battute del match in sostanziale equilibrio, con la Effe che inizia la gara con maggiore ritmo e velocità rispetto ai padroni di casa, trovando diversi spunti offensivi grazie ad Aradori e Davis e ottime percentuali soprattutto dall’arco, riuscendo a ottenere un primo parziale di vantaggio di sei punti che costringe Coach Ferrari a chiamare il primo Time-Out. Al rientro sul parquet dalla panchina è la squadra di Dalmonte ad essere maggiormente convincente e convinta, giocando bene e con grande precisione in fase offensiva, attaccando il ferro e sfruttando le debolezze e le disattenzioni difensive dei biancorossi che concedono un margine importante. Rimini di contro prova a rispondere, ma non trova continuità e il ferro rifiuta più volte i tiri di Johnson e Ogbeide. A fine primo quarto, la Effe conduce con pieno merito, trovando ottime conclusioni e percentuali, ma soprattutto spaziando il campo con un ottimo giro palla e vincendo quasi tutti i mismatch. Anche Thornton trova i numeri, segnando triple difficili e contestate e dimostrando di essere anche lui questa sera parte importante della gara. Complice un metro arbitrale molto rigido e fiscale, sono molti i falli fischiati da una parte e dall’altra, ma la partita risulta comunque godibile e a tratti spettacolare, con azioni rapide e concise. La Effe chiude il primo quarto in vantaggio di 11 punti con pieno merito, dimostrando la stessa grinta vista contro Udine.

Nel secondo quarto, in fase offensiva la Effe fatica e Rimini ne approfitta con le sue Stelle, riuscendo a riavvicinarsi nel punteggio fino al meno 4, ma soprattutto chiudendo con più aggressività gli spazi e le linee di passaggio ospite in fase difensiva. I biancoblù riescono però a mantenere quasi sempre almeno due possessi di vantaggio, grazie ai punti fondamentali anche dei giocatori da rotazione come Barbante, che trova più volte il canestro aggredendo il ferro e vincendo la lotta a rimbalzo. La chiave del successo momentaneo della Fortitudo in questo primo tempo sono sicuramente le ali e le percentuali che aiutano, ma soprattutto un ritrovato Thornton che, dopo le ultime spente uscite, si dimostra meno teso e più determinato segnando nei primi 20 minuti 15 punti. I biancorossi comunque resistono e rimangono aggrappati al punteggio, nonostante alcune difficoltà, e non si arrendono sotto la spinta del pubblico e delle ottime azioni di Landi. Una ottima Fortitudo riesce comunque a chiudere in vantaggio un ottimo primo tempo di sei punti, in una partita fin qui sempre in pieno controllo ma comunque equilibrata nel punteggio.

Al rientro dall’intervallo lungo, la partita si fa molto frenetica, con molti errori da una parte e dall’altra, ma per gli ospiti è Thornton a rendersi ancora assoluto protagonista della gara: i suoi attacchi in transizione, arresto e tiro e le triple segnate contestate, ma soprattutto la difesa praticamente perfetta sulla minaccia Johnson, questa sera poco coinvolto, lo rendono decisamente il migliore sul parquet. Rimini rispetto ai parametri del primo quarto comunque concede molto meno, complici le percentuali decisamente abbassate dei biancoblù, e nonostante le difficoltà rimane in partita, senza però fare quel passo in più che potrebbe portare al vantaggio. La Effe di contro non sfrutta le opportunità per allungare, sbagliando a metà quarto tre triple di fila da extrapossessi e perdendo numerosi rimbalzi cruciali. L’atteggiamento meno propositivo della squadra di Dalmonte in questo quarto paga, e i padroni di casa con una tripla allo scadere del cronometro si riportano a soli due punti di svantaggio, mettendo tutto in discussione per i minuti finali.

La tripla di Panni e il canestro in contropiede di Davis, tra i migliori dei suoi in questi ultimi dieci minuti, aprono il quarto periodo, mandando un segnale chiaro di presenza alla squadra di Ferrari. Rimini soffre la difesa molto fisica degli ospiti, gestendo malamente alcuni possessi con fretta e confusione e perdendo contatto con il punteggio dopo una tripla importantissima di Davis che riporta la Effe sul +9. A questo punto, a cinque minuti dal termine, psicologicamente la gara sembra finita, ma una schiacciata di Ogbeide e un fallo in attacco di Fantinelli donano speranze al pubblico, che continua a crederci. L’uscita dal campo di Johnson, dopo una stoppata di Thornton, per cinque falli sembra inoltre poter condizionare a livello mentale gli ultimi minuti, ma a sorpresa invece dona ulteriori energie ai biancorossi che arrivano fino al meno 1. Il finale al cardiopalma del match infiamma il Flaminio: l’inerzia della gara si sposta tutta dal lato riminese, ma la Fortitudo manda a segno i canestri importantissimi del +6. Rimini si riporta ancora a un solo possesso di svantaggio, ma il pallone in mano alla Effe viene gestito con ordine negli ultimi possessi, costringendo i padroni di casa a commettere i falli tattici che portano Thornton e compagni alla lunetta. Una tripla in caduta però di Meluzzi riporta ancora una volta sotto di un solo punto, ma i liberi di gran carriera di Aradori portano a 3 lunghezze di distanza la Effe. All’ultimo possesso, a cinque secondi dal termine, il pallone dalla rimessa di Anumba va nelle mani di Tassinari, che subisce fallo e va in lunetta, segnando il primo libero e recuperando sul secondo il rimbalzo, ma sbagliando l’ultimo tiro che avrebbe potuto portare all’Overtime. La Fortitudo lancia via il pallone allo scoccare dell’ultima sirena e vince così 81 a 83 una partita importantissima per la classifica e per il morale.

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