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La Fortitudo non si ferma: Cantù travolta 80-67

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ACQUA S.BERNARDO CANTU’-FORTITUDO BOLOGNA 67-80

 

Cantù: Woodard 12, Kennedy 10, Smith 9, Procida 7, Leunen 6, Pecchia 6, La Torre 6, Bigby 5, Johnson 4, Bayehe 2. All. Pancotto

Fortitudo: Toté 19, Banks 18, Withers 11, Hunt 9, Baldasso 8, Palumbo 8, Sabatii 7. All. Dalmonte

 

QUINTETTI INIZIALI:

Cantù: Johnson, Woodard pecchia kennedy, Leunen

Fortitudo: Banks, Withers, Sabatini, Hunt, Baldasso, Palumbo

 

Arbitri: Mazzoni, Nicolini, Vita

 

TIRI LIBERI: Cantù 11/13, Fortitudo 9/11

TIRI DA DUE: Cantù 16/35, Fortitudo 19/36

TIRI DA TRE: Cantù 8/23, Fortitudo 11/23

RIMBALZI OFFENSIVI: Cantù 25, Fortitudo 32

RIMBALZI DIFENSIVI: Cantù 6, Fortitudo 10

 

“Ci piace la nuova filosofia del mister: qui e ora. Pensiamo una partita alla volta”, le parole di Banks alla ‘Gazzetta’ alla vigilia di Cantù-Fortitudo, che apre il 2021 del basket italiano. E un’altra partita sulla quale applicarsi senza pensare ad altro allora per la Effe, tre vittorie nelle ultime quattro, ancora senza Happ e Aradori, e anche senza Fletcher, migrato a Pistoia, Mancinelli e Saunders, oltre alla tegola Fantinelli infortunatosi in settimana. Di fronte, la terza miglior squadra nei tiri da tre, e con l’ex Leunen tra le sue fila. Kennedy e Johnson sfruttano subito i tiri liberi a favore dei loro (7/8, zero possibilità invece per gli ospiti) e dopo le prime azioni fumose da entrambe le parti, si arriva sul +5 per i padroni di casa, con l’esordio nel frattempo del neo acquisto Baldasso tra gli ospiti. Ma soprattutto l’ingresso di Toté, che mette la prima tripla dei suoi per il 15-13 a cinquanta secondi dalla fine del primo periodo. Sedici punti e sei rimbalzi di media prima di questa partita con la gestione Dalmonte, con più possibilità di esprimersi con il nuovo allenatore, rispetto ai miseri tre punti di media sotto Sacchetti: un cambio di passo notevole della storia fortitudina del veneto. Il periodo si chiude sul 19-16 per i padroni di casa.

Più aperto il secondo quarto, con la Fortitudo che va in doppia cifra con Banks e Toté, 12 punti, e resta nella scia dei padroni di casa chiudendo il parziale avanti di uno. Sono 11/13 i liberi di Cantù, 8/9 per i biancoblu, e la prima tripla anche per i padroni di casa di Leunen. La gara vive sul filo dell’equilibrio, con questo secondo periodo decisamente più divertente del primo. Arrivano anche i primi 3 punti di Baldasso in casa Fortitudo, con la tripla del 27-24 e due liberi che portano a 5 i punti personali. All’intervallo è 41-42.

Il terzo quarto si apre col parziale di 8-0 per gli ospiti, rinverdito dalla tripla di Sabatini per il 46-53 e un allungo veemente con ottima copertura anche in difesa e recuperi in attacco per il secondo possesso. Il +9 arriva dopo il centro di Hunt (8 punti per lui), il +11, massimo vantaggio in partita, con la penetrazione di Sabatini. Cantù, nel frattempo, dalla parte opposta non è pervenuta. Fin quando Procida mette la tripla che interrompe la valanga biancoblu. Pura illusione: il periodo si chiude con la tripla di Withers e con la Fortitudo avanti di 15, con un parziale, nel solo terzo periodo, di 24-10.

L’ultimo parziale si apre con lo 0/4 dall’arco per Johnson, con Cantù che resta inchiodata a 51 punti nonostante abbia predominanza di campo in questa fase. Ci pensa Leunen allora a realizzare da fuori per rendere meno amaro il punteggio, e poi c’è l’impressionante stoppata di Toté (già visto qualcosa del genere contro Venezia sei giorni fa) seguita dalla tripla di Baldasso per il +18 a cinque minuti dalla fine. Il resto è pura accademia, con la vittoria in banca. Quarta vittoria su cinque per la F, quarta partita su quattro in doppia cifra per Toté (19 punti, massimo personale in A), la zona retrocessione che finalmente si allontana. Ci si chiede cosa accadrà quando l’infermeria biancoblu si svuoterà…

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