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La Fortitudo ora vola per davvero con cuore e spirito giusto. L’editoriale del lunedì

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Ora è giusto alzarsi in piedi e battere la mani a Luca Dalmonte. Si perché il nuovo allenatore ha ribaltato come un calzino questa Fortitudo Bologna rendendola una Squadra. Ha imposto dettami offensivi e soprattutto difensivi, si vedono tatticismi e azioni manovrate con criterio.
Non è un caso che sia arrivata un’altra vittoria in campionato, la quarta in cinque uscite. A farne le spese questa volta è stata Cantù nell’anticipo della quattordicesima giornata.
Una Lavoropiù partita al PalaBancaDesio a marce medio-basse nel primo tempo, per poi aumentarle a dismisura nella ripresa quando con un terzo periodo da 10-24 ha di fatto annichilito la truppa dell’ex coach Cesare Pancotto.

È proprio il caso di dirlo: che bella Fortitudo si è vista!
Tutti hanno remato nella stessa direzione e tutti quelli che sono stati chiamati in causa hanno dato il 100% sbucciandosi le ginocchia. Dice molto bene Dalmonte nel post-partita: “È stata una vittoria del collettivo, non delle statistiche”. Ed è proprio così che si vincono le partite.
I biancoblu hanno saputo andare oltre le difficoltà delle assenze. Mancavano infatti Matteo Fantinelli, Pietro Aradori, Wesley Saunders, Stefano Mancinelli e Ethan Happ: significa tre titolari ed il sesto uomo extra-lusso.

La Lavoropiù ha fatto di necessità virtù. Dalmonte ha dato compiti specifici con le rotazioni così “asciugate”. E allora ecco la partenza di Tre’Shaun Fletcher (ha firmato in A2 a Pistoia) e l’inserimento nelle rotazioni di Tommaso Baldasso.
L’esordio dell’ex Virtus Roma è stato decisamente convincente. Il playmaker classe 1998 ha mostrato tutto il suo talento e il suo carisma sul parquet con giocate di pregevole fattura.
Adrian Banks – probabilmente senza gli altri senatori – si è ancora più in “dovere” di fare il leader. Lo ha fatto e anche alla grande. L’ex Brindisi si è preso la squadra sulle spalle quando era in campo (18 punti), ma soprattutto è stato sempre il primo ad incitare i compagni quando non coinvolto sul parquet.
L’MVP della gara però è Leonardo Totè. Il lungo del 1997 è quello che sicuramente ha giovato maggiormente della cura Dalmonte. Il numero 35 dell’Aquila ha dominato in lungo ed il largo la partita. Nei suoi 22’ di impiego sono arrivati 19 punti (4/5 da due, 3/5 da tre e 2/2) con 6 rimbalzi e anche qualche giocata da highlights come la stupenda stoppata su Kavell Bigby-Williams e l’alley-oop servito da Banks.
Totè e Banks dunque i due protagonisti principali, ma – come detto – la Fortitudo è stata tutto un collettivo.

Sugli scudi il già citato Baldasso, ma ha riscoperto l’importanza di Gherardo Sabatini e Mattia Palumbo. I due – assieme a Totè – fino a qualche giorno fa erano in odore di partenza. Invece ora la situazione è completamente cambiata. Ed è bello vederli protagonisti. La Effe ha trovato la sua linea verde italiana di cui può solo andarne orgogliosa.
A Cantù è tornato Marco Cusin. Non ha segnato, ma ha fatto il lavoro sporco che gli chiede coach Dalmonte e far rifiatare un Dario Hunt ancora un po’ impacciato ma in netta crescita.
Infine Todd Withers che ha saputo colpire l’Acqua S.Bernardo nei momenti giusti, come la tripla dall’angolo a fine primo tempo che ha dato il vantaggio ai felsinei sul 41-42.
Dalmonte – probabilmente per sopperire le tante assenze – ci ha fatto vedere un quintetto con Withers 3, Totè 4 e Hunt 5: è stato efficiente e efficace. Questa è stata una delle opzioni più discusse sin da inizio stagione, chissà che ora non possa essere un’arma tattica in più per gli emiliani.

Prima dell’arrivo di Dalmonte, la Fortitudo era ultima in classifica. Ora sta gradualmente scalando le posizioni fino a che – a una giornata dal termine del girone d’andata – può addirittura sperare in una clamorosa qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia. Chiaramente dovrà battere domenica prossima l’Allianz Trieste e sperare anche in qualche risultato favorevole.
Prima dell’impegno contro la squadra di coach Eugenio Dalmasson però c’è la trasferta europea di Basketball Champions League. La Fortitudo domani alle 18.00 giocherà a Smirne in Turchia con il Pinar Karsiyaka. Saranno altri 40’ in cui sarà importante ritrovare ritmo e continuità nei meccanismi di squadra. 
Il motto di coach Dalmonte, sin da quando è arrivato, è “qui e ora”. Quindi la Effe deve assolutamente pensare ad una partita alla volta. Poi… se saranno rose fioriranno. 

 

Foto: Fortitudo Pallacanestro Bologna 103/Valentino Orsini   

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