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Il Resto del Carlino – La Fortitudo riparte dal PalaDozza, aspettando il coach

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La Fortitudo riparte dal PalaDozza, aspettando il coach
 
Lavori in corso. Questo è il cartello che espone la Fortitudo: in attesa di archiviare la complicata stagione in essere, il pensiero è già volto a costruire il futuro.
 
La pandemia da Covid-19 ha svolto un ruolo decisivo nel tarpare le ali all’Aquila, colpendo la Effe alle fondamenta nel momento più delicato, quando dopo un decennio si è riaffacciata con i gradi di matricola nella massima serie nazionale. Dopo i primi passi tutt’altro che incerti e i risultati ottenuti nel girone di andata, la situazione legata all’emergenza sanitaria ha rimescolato le carte tavola, fornendo una mano ben diversa alla squadra bolognese.
 
Dopo l’interruzione dello scorso campionato e la sospensione di promozioni e retrocessioni a causa del mancato verdetto finale, la Fortitudo si è vista trafitta nel tallone scoperto: le mura amiche. La nuova stagione ha visto la ripresa dei giochi senza pubblico, fattore determinante per ogni quintetto, ma ancora di più per quello bolognese che fa vitale affidamento sull’energia contagiosa trasmessa dalla tribù del PalaDozza. Il nodo appare purtroppo tutt’altro che sciolto. Nella più fiduciosa delle proiezioni a settembre le sciarpe torneranno a colorare il Palazzo solo per il 30 per cento della sua capienza. Di conseguenza moltissimi sostenitori non potranno far valere il proprio diritto di prelazione all’apertura della nuova campagna abbonamenti, offerto come alternativa al rimborso per la stagione interrotta.
 
Con la questione legata all’accesso dei tifosi ancora da chiarire ma che appare spinosa, a richiedere l’attenzione della società vi è il rebus tecnico riguardante la panchina che deve essere risolto. Per il momento appare sospesa la posizione dell’attuale allenatore Luca Dalmonte, con i vertici dirigenziali impegnati nel corteggiamento a Jasmin Repesa. Il coach croato, il cui cammino nella scorsa estate non incontrò quella della Effe a causa di reiterati rilanci sull’ingaggio, sta giocando su più tavoli e mentre ascolta le offerte in arrivo da Bologna tratta il rinnovo con Pesaro.
Anche nel caso in cui non arrivasse la fumata bianca a sancire il ritorno sulla panchina biancoblù dell’ultimo allenatore ad aver messo le ali allo scudetto, non è certa la permanenza di Dalmonte.
Il tecnico imolese ha il sostegno della piazza, ma le perplessità sono legate alla visione futura della squadra. Appena sbarcato nel Nuovo Mondo Hernan Cortes incendiò le sue stesse navi, per evitare il ripensamento dei propri soldati. Morale: quando si intraprende una nuova strada il taglio deve essere netto e l’errore più grave sarebbe quello dell’indecisione. Con queste premesse appare avvalorata la tesi che vorrebbe il taglio del cordone ombelicale con l’attuale guida tecnica.
 
La scelta del coach condizionerà direttamente le scelte riguardanti il gruppo squadra, nonostante alcune mosse paiano già programmate dalla dirigenza. La prima riguarda il giovane Mattia Palumbo, che farà rientro in Emilia dopo la stagione trascorsa a Scafati, mentre verrà intavolata una trattativa per il prolungamento del contratto di Pietro Aradori, con l’obiettivo di spalmarne la retribuzione su più anni. Insieme alla conferma del cestista bresciano, in casa biancoblù si starebbe lavorando anche a quella dello statunitense Todd Withers, dopo la prima stagione in Italia. Chiaramente verrà colta la possibilit à offerta dalla formula del 6+6 che permetterà alla società di puntare maggiormente sia sull’apporto di giocatori stranieri che italiani, con l’accessoria conseguenza di riuscire a risparmiare qualche denaro, più che mai ben accetta in tempi delicati come questi.
 
Fonte: Massimo Selleri, Il Resto del Carlino.

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