Basket
La Fortitudo risorge a Pesaro: Repesa battuto 78-70
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO-FORTITUDO BOLOGNA 70-78
Carpegna Prosciutto Pesaro: Massenat 19, Delfino 17, Cain 11, Filipovity 10, Filloy 5, Robinson 4.
All.Repesa
Fortitudo Bologna: Toté 15, Banks 12, Aradori 9, Withers 9, Saunders 8, Fantinelli 6, Mancinelli 5, Fletcher 3.
All.Dalmonte
TIRI LIBERI: Pesaro 11/15, Fortitudo 12/14
TIRI DA DUE: Pesaro 19/35, Fortitudo 21/38
TIRI DA TRE: Pesaro 7/27, Fortitudo 8/26
RIMBALZI OFFENSIVI: Pesaro 14, Fortitudo 11
RIMBALZI DIFENSIVI: Pesaro 30, Fortitudo 30
Arbitri: Rossi, Sardella, Valzani
Quanti incroci tra Pesaro e Fortitudo, match che apre l’undicesima giornata del massimo campionato, e 67^ sfida in serie A (36-30 per i bolognesi) tra le due compagini. Da una parte Repesa, tecnico del secondo scudetto dell’Aquila, dall’altra Dalmonte, che fa il suo esordio sulla panchina della Fortitudo ma che si era anche seduto sulla panchina di Pesaro dal 2009 al 2012. Il tecnico torna ad allenare in serie A dopo cinque anni, e a lui sono affidate le speranze di una redenzione dopo la disastrosa gestione Sacchetti, soprattutto nel trasmettere quel senso di appartenenza che lui ebbe modo di imparare nella sua esperienza di vice allenatore della Effe a metà degli anni Novanta. I pesaresi, dopo quattro vittorie consecutive, sono caduti sette giorni fa a Treviso e l’obbiettivo è riprendere continuità per non perdere il treno degli eventuali playoff.
Senza Cusin, unico assente, l’infermeria che va a svuotarsi è la buona notizia in casa Bologna. E al termine del primo quarto, il passo è diverso: 21-15, con una manovra più ariosa, con Happ e Banks sugli scudi (rispettivamente 7 e 5) e Saunders che giostra a dovere, pur conservando un pizzico di egoismo. E’ Massenat il protagonista avversario, con Robinson e il suo metro e 73 centimetri che vale comunque a tenere in piedi la manovra. Ed è sempre lui, a inizio secondo quarto a trovare la prima tripla e un altro punto che riduce il vantaggio ospite, dopo la bomba altrettanto da tre punti di chi non ti aspetti, ossia capitan Mancinelli, 38 anni in marzo e stagione numero 14 in biancoblu. Con il parziale poi di 4-0 la Fortitudo allunga, poiché nel frattempo Massenat è passato in doppia cifra, ma coi recuperi (sono 6 dopo 17 minuti di gara) la Effe trova la chiave del match. Ripartire e colpire, seppur resta un po’ di imprecisione a canestro soprattutto da parte di Banks. Dalla parte opposta, gli assist dell’ex Delfino, uno dei pretoriani del coach Repesa, tengono a galla i padroni di casa. A pochi secondi dall’intervallo, entra nel tabellino anche Filloy, e con la prepotenza di una tripla che porta la situazione sul 34 pari
Movimentato il rientro in campo, con la prima tripla di Aradori (sì, c’è anche lui), e il secondo centro di Mancinelli. Peccato che Robinson si infili beatamente nella retroguardia biancoblu e vada a 14 punti con 5/6 da due e 1/2 da tre. Contesa serrata punto a punto, e quando Banks mette la tripla che lo manda in doppia cifra, la Fortitudo accorcia a -1. Arriva poi anche il secondo centro da tre (su quattro tentativi) di Withers, i liberi di Toté e Aradori e il parziale di 10-0 è il più ampio della gara, prima che l’inerzia ritorni a Pesaro con Filipovity e il solito Massenat (toccata quota 19) si riporti a -3 in chiusura di periodo. Differenza subito annullata in apertura di ultimo quarto da Filipovity che mette la tripla del pareggio, prima che Dalmonte richiami Withers al quarto fallo e rimetta dentro capitan Mancinelli. Delfino, classe ’82, vince gli uno contro uno con Toté, e infila la tripla del 67-67 (seconda personale), costringendo Withers aiuta il compagno in raddoppio. Il veneto però si riscatta segnando dall’altra parte e prolungando il possesso su una azione di Banks e andando a realizzare il 71-68, seppur resti incostante tra attacco e difesa. Sullo scarico di Happ, Withers porta poi al +6 la Effe e ciò vuol dire mettere le mani sulla partita con l’ennesimo recupero che lo porta poi a realizzare il 78-70, con il quale si chiude la faccenda. La Fortitudo torna a vincere in campionato dopo due mesi, ultimo successo il 10 di ottobre contro Trento ed esce dalle sabbie mobili muovendo la classifica. Presto per dire se quel senso di appartenenza sbandierato da Dalmonte sia tornato, ma è già un buon punto di partenza.
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