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La Fortitudo sale in cattedra: annichilita Verona per 96-71

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FORTITUDO BOLOGNA-TEZENIS VERONA 96-71 (17-8; 43-32; 69-57)

Fortitudo Bologna: Sgorbati, Cinciarini 17, Mancinelli NE, Simon 2, Benevelli 6, Leunen 15, Prunotto, Venuto 12, Rosselli 9, Fantinelli 6, Pini 6, Hasbrouck 20. All. Antimo Martino.

Tezenis Verona: Dieng, Ferguson 19, Amato 7, Guglielmi, Oboe, Candussi 20, Henderson 9, Maspero 5, Udom NE, Quarisa, Severini 4, Ikangi 7. All. Luca Dalmonte.

Arbitri: Masi Andrea, Brindisi Federico, Patti Simone.

Tiri liberi: BO 8/9 (89%); VR 15/19 (79%).

Rimbalzi: BO 37; VR 30.

Falli: BO 20; VR 15.

Tiri da 2: BO 17/33 (52%); VR 16/26 (62%).

Tiri da 3 BO 18/31 (58%); VR 8/33 (24%).

 

“Siamo pronti per la prima di ritorno, sono passate 15 giornate al di là di precampionato e Supercoppa. Arriviamo a questo secondo scontro con Verona con tante certezze, ma anche con la consapevolezza che c’è ancora tanto da fare. L’approccio mentale è quello di una squadra che non vuole accontentarsi. Verona arriva a questa sfida in un grande stato di forma, delle inseguitrici è quella più in condizione. Sarà importante l’apporto del nostro pubblico, dovremo essere pronti a lottare per 40 minuti, per ottenere una vittoria che può valere doppio”.

Prima sfida del girone di ritorno per la Fortitudo, che rientra al PalaDozza contro Verona. Inaugura nel migliore dei modi la seconda parte di stagione, con una sfida di cartello davanti al proprio pubblico, per proseguire nella corsa all’obiettivo finale. Rientrati nei ranghi Benevelli e Mancinelli, Martino potrà disporre di tutto il proprio organico, riservandosi a gara in corsa un eventuale impiego del capitano, rimasto a lungo fermo per l’infortunio cronico al ginocchio. Verona, invece, arriva da nove vittorie consecutive, ma dovrà fare ancora a meno di Udom e, parola di Dalmonte, proverà ad indirizzare la sfida su due precisi binari: il primo di tipo mentale, per contestualizzare al meglio la gara contro un avversario come la Fortitudo; il secondo di tipo tecnico, per arginare le qualità dei felsinei e inquinare la loro intelligenza cestistica.

 

QUINTETTI INIZIALI

Fortitudo Bologna: Fantinelli, Hasbrouck, Rosselli, Leunen, Pini.

Tezenis Verona: Amato, Henderson, Severini, Dieng, Candussi.

 

Palla a due di marca gialloblù, ma è Bologna a sbloccare la gara, con una tripla di Leunen ad accarezzare la retina. Verona ruota bene con il pallone e copre bene gli spazi, vanificando diverse occasioni per i biancoblù e facendo capolino in zona offensiva con i canestri di Candussi e Amato. L’ex Avellino si fa apprezzare nuovamente dall’arco, ma la ciliegina sulla torta è “rosselliana”: rubata a Henderson e canestro in transizione per il nuovo vantaggio fortitudino. Henderson tira il rimorchio scaligero, ma entra sul parquet Cinciarini e non è dello stesso avviso: tripla subito per scaldare l’atmosfera, seguita da altri quattro punti per sigillare il primo quarto sul 17-8.

Impatta benissimo la partita la squadra di Martino: secondo parziale aperto magistralmente da Cinciarini con 5 punti consecutivi e condotto successivamente in maniera egregia dai suoi “compagni d’arme”. Provano a ricucire lo strappo gli uomini di Dalmonte, iniziando a insidiare la leadership della Fortitudo dalla distanza con Candussi, Maspero e Ikangi, ma il fortino biancoblù regge ed i padroni di casa tornano ad accelerare con le triple di Leunen e Hasbrouck, chiudendo la prima metà di gara sul 43-32.

Bologna fa valere il fattore casa, dimostrando una solidità offensiva e difensiva vista poche volte agli albori di un match. Verona, invece, sfonda le barricate felsinee bombardando il canestro casalingo dalla distanza, ma l’apporto dall’area è insufficiente, permettendo ai tiratori fortitudini di banchettare senza troppi pensieri alla tavola gialloblù.

Rientro dall’intervallo lungo di grande spessore da parte dei veneti: Pini apre le danze, ma Henderson, Candussi e Ferguson mettono a ferro e fuoco la difesa biancoblù, portando il distacco sotto la doppia cifra. Nonostante gli sforzi scaligeri, la Fortitudo non si lascia impensierire e con Hasbrouck e Benevelli sforna cinque triple consecutive, agguantando il massimo vantaggio di +18 sulla schiacciata di Leunen, arrivata dopo un cioccolatino di Rosselli per l’americano.

Rimangono a stretto giro di posta gli uomini di Dalmonte, che chiudono il terzo parziale sotto di dodici lunghezze grazie ai centri di Amato e Severini. Ma il finale di gara ha un sapore diverso: sulle note del coro “torneremo in Serie A”, Marco Venuto prende letteralmente fuoco, mandando in fondo al sacco dall’arco ogni palla che esce dalle sue mani, spedendo così Verona in fondo ad un baratro di venti lunghezze. Ordinaria amministrazione per la Fortitudo nella conduzione degli ultimi minuti: bruciano la retina Hasbrouck, Cinciarini e Rosselli, concedendo spazio sotto ai riflettori anche a Ugo, che trova due punti con un pregevolissimo reverse layup, chiudendo di fatto le ostilità: Bologna batte Verona 96-71.

Vince più facilmente del previsto la Fortitudo, che vola sulle triple di Venuto e Hasbrouck, man of the match con i suoi 20 punti complessivi.

A fine gara sono intervenuti in conferenza stampa Luca Dalmonte e Antimo Martino.

Dalmonte:

“Non parlo della partita, tengo molto più ad altri aspetti del post partita: la Fortitudo ha vinto, noi abbiamo imparato. Dobbiamo crescere, non contempliamo la parola “perdere”. Questa è stata una lezione tosta, che ci insegnerà tanto, rispetto ad altre lezioni. Siamo una squadra che sta cercando di diventare il più competitiva possibile e, per farlo, dobbiamo prendere atto della partita ed avere una capacità di analisi giusta e corretta. I perdenti trovano giustificazioni e alibi, chi invece vuole costruire una mentalità vincente, prende la lezione e impara. Ci tengo a sottolineare che nel post partita, essere vincenti, non significa perdere mai, ma che a fronte della partita di questa sera, avere la forza di rialzarsi e reagire immediatamente. Questi devono essere i punti su cui bisogna tornare a casa: non importa di quanto si perda, tempo minimo da stare per terra, da martedì dovremo rialzarci, senza raccontare nient’altro, nonostante sia necessario recuperare un po’ di salute”.

Una partita persa senza contestazioni, nonostante le trappole che aveva detto alla vigilia sarebbero state piazzate?

“Senza contestazioni mi sembra molto ardito. Le trappole abbiamo cercato di piazzarle, partendo con un diamante a uomo contro Hasbrouck, nonostante le difficoltà di accoppiare le marcature su Rosselli e Fantinelli, evitando vantaggi agli avversari sui cambi. A mio modo di vedere, la maggior parte dei punti subiti sono stati nell’1 contro 1, quindi è difficile preparare la partita se poi ti “scordi gli stivali a casa per viaggiare nel bosco”.

Perso un esame da grandi?

“Non era un esame da grandi: di grande ce n’è una, noi cerchiamo di diventarlo”.

Martino:

“Chiaramente sono molto soddisfatto: siamo riusciti a disputare una gara eccellente, anche in virtù della preparazione della partita. Abbiamo messo come condizione primaria l’energia e l’aggressività, mantenendo altissimo il ritmo. Secondo me la chiave vincente è stata la difesa, sporcando ogni tiro a Verona, non concedendogli di entrare in ritmo ed un dato che lo evidenzia è la bassa percentuale al tiro da tre da parte loro. Siamo molto orgogliosi della prestazione, non scontata e farlo in questo contesto è ancora più bello. Società, staff e tifosi, tutti insieme stiamo facendo un gran lavoro, dobbiamo continuare fino alla fine perché essere una squadra vincente passa anche da questo. Domani riposo, da martedì riprenderemo la preparazione verso Imola”.

Ti aspettavi questo andamento della gara?

“Quando prepari una partita ti preoccupi sempre. La speranza e la convinzione era quella di essere pronti ad una partita di questo genere. L’energia difensiva e la qualità in attacco ci hanno aiutato, abbiamo sempre trovato la contromossa ed avere giocatori pronti a leggere le mosse avversarie aiuta tanto”.

Ieri parlavamo del tuo score contro Dalmonte, che con la vittoria di oggi aumenta.

“Oggi abbiamo fatto una grandissima partita. Le loro difficoltà sono nate anche dall’energia che abbiamo messo in campo, siamo stati molto bravi a limitarli in ogni momento”.

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