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La Gazzetta dello Sport – L’AD Baraldi parla dopo i due k.o.: “Tutti devono prendersi delle responsabilità”
Non sta attraversando un momento facile la Virtus Segafredo che, dopo la sconfitta casalinga rimediata domenica pomeriggio contro Reggio Emilia, ha vissuto un lunedì particolare durante il quale la dirigenza ha avuto modo di parlare con coach e squadra per capire cosa non va e cercare, tutti assieme, di uscire da questa situazione anomala. Per capire meglio cosa sta accadendo in casa bianconera riprendiamo le parole dell’AD di Virtus Segafredo, Luca Baraldi, intervistato da Vincenzo di Schiavi sulla Gazzetta dello Sport:
DISPIACERE. È questa la parola usata dall’AD di Virtus Segafredo nella prima parte dell’intervista: “In questo momento non sono preoccupato, sono dispiaciuto. Vorremmo sempre vincere, ma dobbiamo innanzitutto ritrovarci, far fronte a un avvio complicato da tanti intoppi. Troveremo la quadratura, ne sono certo. In EuroCup peraltro stiamo andando piuttosto bene. Quando ho parlato con la squadra ho chiesto di seguire alla lettera le indicazioni dell’allenatore e poi vorrei vedere più autostima, zero paura e più determinazione. Questa squadra è stata costruita per lottare al vertice e tutti hanno i mezzi per assumersi delle responsabilità, anche importanti, senza sperare che la risolva sempre Teodosic”. Baraldi, poi, ha espresso un proprio pensiero sullo stato di forma di Stefan Markovic: “Ha avuto il Covid per due volte e quindi bisogna avere pazienza. Tornerà, per noi è un elemento fondamentale non solo perchè complementare a Milos, ma pure a livello di leadership. Ne abbiamo parlato con Djordjevic: nessun allarme, Stefan tornerà a fare la differenza”.
ABASS E ADAMS. L’AD bianconero ha anche parlato delle prestazioni di Adams e Abass, arrivati entrambi nel corso del mercato estivo: “Adams ultimamente mi pare più tranquillo e ha offerto prestazioni anche molto buone. Abass lo abbiamo preso per aumentare fisicità e qualità. Anche lui arriverà perchè è orgoglioso ed è uno che non si risparmia mai. Il gioco di Djordjevic, tra l’altro, non è basico, serve un po’ di tempo per assimilarlo. Il coach però crede in Abi e lui deve credere nei propri mezzi, come tutti”. Un tema su cui si sta parlando da diverse settimane è la possibile mancanza di tranquillità presente in squadra a causa dell’imminente arrivo della scadenza di contratto: “Lo abbiamo già spiegato. Per filosofia aziendale i rinnovi li discuteremo più avanti, in primavera. A maggior ragione in questa stagione anomala in cui non sappiamo che cosa accadrà. Ribadisco però che Djordjevic è il perno del nostro progetto e non è mai stato in discussione”. Si è parlato anche dell’espulsione di Teodosic: “Il nervosismo c’è perché non riusciamo a giocare come sappiamo. Milos ha avuto una reazione scomposta con gli arbitri, non in stile Virtus e glielo abbiamo detto. Poi però va capito: domenica non gli riusciva nulla, avrebbe voluto risolvere ancora una volta la situazione ed è inciampato in un momento di frustrazione. Ci sta, lui è un generoso”. Per concludere, Baraldi ha parlato della stagione che non può permettersi di finire anzitempo come quella passata: “Stavolta dobbiamo arrivare fino in fondo, anche a costo di sospendere il campionato se i contagi dovessero aumentare ancora, per poi riprendere con un altro format. Nel frattempo a noi il pubblico manca, e non poco…”.
Fonte: La Gazzetta dello Sport, articolo di Vincenzo Di Schiavi
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