Basket
La Leonessa sbrana l’Aquila: al Paladozza passa Brescia per 88-74
FORTITUDO POMPEA BOLOGNA-GERMANI BASKET BRESCIA 74-88 (20-20; 36-40; 56-64)
Fortitudo Pompea Bologna: Robertson 11, Aradori 22, Cinciarini 6, Mancinelli 11, Franco ne, Dellosto ne, Leunen 8, Sims 5, Fantinelli 3, Daniel 2, Stipcevic 6. All. Antimo Martino.
Germani Basket Brescia: Zerini 5, Warner 2, Abass 13, Cain 8, Vitali 5, Laquintana 15, Lansdowne 18, Veronesi ne, Guariglia ne, Horton 14, Moss 4, Sacchetti 4. All. Vincenzo Esposito.
Arbitri: Manuel Mazzoni, Andrea Bongiorni, Federico Brindisi.
Tiri liberi: BO 9/15 (60%); BS 11/13 (85%).
Rimbalzi: BO 33; BS 37.
Falli: BO 17; BS 19.
Tiri da 2: BO 12/27 (44%); BS 18/31 (58%).
Tiri da 3: BO 11/30 (37%); BS 11/22 (50%).
QUINTETTI INIZIALI
Pompea Fortitudo Bologna: Fantinelli, Robertson Aradori, Leunen, Sims.
Germani Basket Brescia: Vitali, Abass, Horton, Lansdowne, Cain.
Due squadre, due tifoserie, due storie differenti, ben più di quanto possa raccontare la classifica del campionato: la Leonessa e l’Aquila, a separarle solo una vittoria, nonostante due organici costruiti con ambizioni totalmente differenti. Tanta la voglia di fare bene da parte di entrambe: la formazione lombarda per dare seguito alla positiva prova in Eurocup, gli emiliani per trovare quell’equilibrio che garantirebbe allo stesso tempo più solidità nell’arco del campionato.
Difese impenetrabili nei primi possessi, scardinate attorno ai due minuti di gioco grazie al peso del gioco interno: Leunen sblocca il punteggio, ma Cain trova praterie sui cambi di marcature ed inchioda due volte al ferro indisturbato. Prendono le misure lombardi ed emiliani: Horton e Lansdowne incidono il +6 ospite, Mancinelli e Daniel rosicchiano il divario, precedendo la tripla di Cinciarini per il controsorpasso. S’iscrivono al registro dei marcatori anche Laquintana e Abass per Brescia, ma le conclusioni mortifere dall’arco di Mancinelli e Stipcevic vanificano gli sforzi ospiti, chiudendo i primi 10’ sul 20-20.
Albori di secondo quarto comandati dalla Leonessa, scivolata sulle cinque lunghezze di distanza grazie ad un elettrico Laquintana. Troppo statici i due schieramenti, spesso ostacolati da coriacee difese sul perimetro, alla ricerca di punti con le iniziative dei singoli. Muovono il tabellone luminoso Sims e Aradori, permettendo ai biancoblù di ribaltare nuovamente il punteggio, salvo poi farsi raggiungere da Luca Vitali, lasciato libero di colpire indisturbato dalla linea dei tre punti. La bomba del play bresciano dà nuova vita agli ospiti che, poco alla volta fuggono via, cementando il gap dalla lunetta. Non ci sta la Fortitudo, pericolosa grazie a Aradori e Mancinelli e con in mano il possibile canestro del sorpasso sulla sirena dell’intervallo, divorato da Stipcevic e punito dalla terna con due liberi per fallo in attacco.
Fatica a muoversi l’ingranaggio della macchina biancoblù, ritrovandosi sotto di otto lunghezze in un amen al terzo giro di boa. Lansdowne tira fuori dal cilindro tre canestri consecutivi, spegnendo la scintilla del Paladozza, ci pensano Leunen, Robertson e Aradori a rispondere agli ospiti, costringendo Esposito al timeout. È’ un divario elastico quello fra le due formazioni al rientro dal mini break: Laquintana, Vitali e Abass lanciano la carica, Mancinelli e Aradori con le unghie e con i denti tengono a contatto la Leonessa.
Sprofonda nelle sabbie mobili la banda di Martino nell’ultimo periodo di gara, con Brescia immediatamente sul +10 alla ripresa del gioco. Orgogliosamente i padroni di casa pescano dal mazzo il jolly con la tripla di Robertson, che si ripete poco dopo in transizione finalizzando il grande lavoro difensivo di Sims. Si scioglie come neve al sole la resistenza biancoblù sotto i colpi di Lansdowne: sono suoi i quattri canestri consecutivi che fanno prendere nuovamente quota a Brescia, riportandola sul +12. Stordita dai colpi della Leonessa, la Fortitudo accenna una replica con Aradori e Leunen, ma la forbice del distacco è ormai troppo ampia per essere chiusa: al Paladozza passa Brescia per 88 a 74.
Tiene bene per tutto il primo tempo la formazione di casa, perdendo smalto solo all’alba del terzo quarto e concedendo qualche spiraglio di troppo in attacco a Lansdowne, letale con i suoi 18 punti complessivi che gli valgono il titolo di MVP del match.
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