Basket
La mano di Dusko, chi perde e chi guadagna minuti?
I primi veri segnali della gestione Ivanovic sulla panchina della Virtus Bologna
Arrivato a Bologna poco più di dieci giorni fa, Dusko Ivanovic ha potuto gestire solamente due gare dalla panchina della Virtus, ma sono già diversi i segnali di cambiamento tra le fila bianconere.
Dal suo insediamento in Porelli sono arrivate due sconfitte (Stella Rossa e Trieste) e due vittorie (Milano e Baskonia). Quella contro i serbi in realtà ha visto il montenegrino più come spettatore che altro e i suoi primi accorgimenti non si potevano ancora vedere sul campo.
La difesa si stringe
Partendo dalla gara contro Milano come prima gara sotto la vera gestione Ivanovic il primo cambiamento evidente riguarda i punti subiti: 77,3 di media nelle tre partite contro Olimpia, Baskonia e Trieste. Sappiamo bene come l’ex allenatore dei baschi ponga un’attenzione particolare sulla difesa, dalla quale è voluto partire per risistemare gli equilibri di una squadra in difficoltà.
E’ evidente come ci sia maggior attenzione da parte di tutti riguardo il fondamentale, dal primo palleggio avversario fino alle rotazioni e gli aiuti. Proprio gli ultimi ora arrivano anche dal lato debole quando un lungo come Zizic viene chiamato ad uno show difensivo (più controllato rispetto a prima). Il croato ora mantiene molto di più i piedi in area dove sta facendo un’ottima guardia mettendo il proprio corpo a servizio della squadra.
Chi guadagna minuti
Il giocatore che più ha giovato dell’arrivo di coach Ivanovic è sicuramente Andrejs Grazulis, che nelle ultime tre partite ha giocato 23 minuti di media. Dato nettamente al di sopra di quando in panchina sedeva coach Banchi. Quel che non cambia però è l’utilizzo del doppio quattro sotto canestro. Prima la coppia era quella formata da Shengelia e Polonara mentre ora Ivanovic ha sostituito l’italiano con il lettone.
Più minuti anche per Daniel Hackett, questo complice anche un ritorno di forma che sembra sostenere maggiormente il numero 23. Per lui nelle ultime tre gare sono stati 24 i minuti di media giocati, con un grande apporto nella vittoria dell’Unipol Forum.
Chi perde minuti
Ad aver perso minuti importanti in campo sono principalmente Momo Diouf e Achille Polonara. Partendo dal numero 33, Ivanovic non ha ritrovato il Polonara della Liga vinta con il Baskonia. Achille nel mentre ha passato infortuni e problemi di salute importanti e nell’ultimo periodo vive tanto di alti e bassi. Domenica contro Trieste gli è stata rinnovata fiducia con la tribuna concessa a Toko e il 33 in quintetto. Il risultato però non è stato un granché: 5 punti e 2 rimbalzi in 14 minuti. Con Grazulis in ascesa nonostante la miglior forma fisica sia ancora lontana Achi va verso una gerarchia modificata al ribasso. Per l’azzurro serviranno maggior intensità e continuità nelle gare per rialzare una media di minuti arrivata a 9 nelle ultime tre gare.
Il cambiamento più sostanziale nel proprio minutaggio però lo ha subito Momo Diouf. Il 35 bianconero, arrivato quest’estate a Bologna come terzo centro è stato per un primo tratto di stagione il lungo di titolare della Virtus di Banchi. Con un Zizic sempre più efficace e l’utilizzo del doppio quattro però Momo ha visto i suoi minuti ridursi sempre più. Dopo l’n.e di Milano per lui solo 8 minuti a Vitoria e 7 contro Trieste.
Eppure sia contro Baskonia che contro Trieste ci sono stati dei momenti di grande sofferenza quando si è optato di giocare senza un cinque di ruolo. A Vitoria-Gasteiz alcuni minuti di un Diop dominante a rimbalzo offensivo che rischiavano di compromettere la gara. Contro Trieste invece si è deciso di non cavalcare uno Zizic da 16 punti e 8 rimbalzi che sembrava essere l’unico terminale offensivo all’interno di un match perso segnando solo 15 punti nell’ultimo quarto.
Oggetti misteriosi e “nuove” certezze
Il principale oggetto misterioso è sicuramente Rayjon Tucker: Ivanovic decide di schierarlo in quintetto contro Vitoria ma non arrivano le risposte attese. Il 59 chiude con soli otto minuti in campo e le solite indecisioni. In difesa in realtà riesce ad essere abbastanza efficace ma offensivamente riesce solamente a subire una stoppata in una penetrazione decisa in cui forse poteva starci anche un fallo. Contro Trieste un’altra possibilità, parla tanto con Ivanovic prima di entrare, chiede consigli e si dimostra voglioso di poter dare qualcosa: batte l’uomo arresto, tiro e palo. Sembra essere una stagione stregata, in cui la fiducia in se stesso è rimasta in laguna e potrebbe costargli caro.
La nuova certezza sembra invece essere Will Clyburn. Nuova si fa per dire dopo la carriera del numero 8. Anche lui va spesso a colloquio con Ivanovic, sembra essere più all’interno degli schemi di squadra, che ora non a caso lo coinvolgono maggiormente nel suo solito post basso.
La sconfitta contro Trieste ha fatto sicuramente male, alcuni dei soliti errori si sono ancora visti, ma non si può certo dire che qualcosa non stia cambiando. Ci vorrà ora pazienza e fiducia, cercando di raccogliere quanto più possibile durante questa fase di transizione che potrebbe avere un exploit proprio in ottica Coppa Italia.
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