Basket
La preview di Trieste – Virtus: non si gioca con il fuoco
La Presentazione del match di apertura della ventitreesima giornata di LBA tra la squadra Giuliana e quella Emiliana

Si può vederla in diverse maniere come affermazione, dalla mancanza di cattiveria in campo ad una Virtus che non può permettersi una Napoli bis sul campo di Trieste, ora non si può più giocare con il fuoco. Duello perso all’andata, fu il primo vero scontro contro il muro della gestione Ivanovic, che ora sembra non avere la squadra in mano.
Un Eurolega che segna la mentalità
Penultima in classifica, con l’ultima vittoria risalente a più di due mesi fa sul parquet del Sap Garden, campo sul quale solo le stesse V Nere, il Panathinaikos e l’Efes di Banchi sono riuscite a vincere. A dimostrazione che la squadra è si assemblata male, ma è lo stato mentale il più grande problema dei bianconeri. Perdere aiuta a perdere e battezzare una competizione, come fatto da Ivanovic prima della trasferta di Istanbul, non può che portare ad una discesa a picco. Anche a Belgrado è una Virtus che dura solo 10 minuti, poi il buio e la rullata affievolita da un finale concesso.

Will Clyburn al rientro dall’infortunio (©Virtus Pallacanestro)
Trieste – Virtus: bisogna compattarsi
Sul parquet dell’Alianz Dome i ragazzi guidati da Ivanovic dovranno ritrovare se stessi, non è più tempo di esperimenti. Ora bisogna scegliere i dodici con i quali si va in guerra. Rientrato un Clyburn in condizione migliore di quanto ci si potesse aspettare sembra inevitabile la tribuna per Holiday, così come quella per Grazulis. Ci sarà Visconti al posto di un Diouf ancora acciaccato e allora occhio agli ormai soliti tanti minuti di Shengelia da numero 5.
Una squadra che ha bisogno di ritrovarsi, dai leader ai gregari. Cordinier dovrà essere liberato della palla, la cabina di regia ha bisogno di maggior fosforo e la difesa necessita di direttive chiare e conformi alle caratteristiche degli interpreti. Non c’è più spazio per nervosismo e sufficienza se non si vuole incappare in una totale disfatta. In LBA la strada è ancora lunga e presenta il trofeo più importante, ma senza un cambiamento di mentalità si rischia di dover fare i conti con chi sulla carta sta dietro.

Dusko Ivanovic durante la sfida d’andata contro Trieste (©Virtus Pallacanestro)
Trieste, senza Ross ma con voglia di riscatto
Ancora fuori per infortunio Colbey Ross, carnefice della Virtus nella gara d’andata con tre triple inventate nel finale. Ci sarà invece Valentine, che venne astutamente estromesso dal match da un Hackett capace di farlo espellere. Sarà un’altra partita difficile negli accoppiamenti sopratutto vicino al ferro.
Una squadra capace di correre bene il campo e mettersi in ritmo dall’arco: 37.9% la percentuale dei giuliani con ben 32,6 tentativi a partita, per un totale di circa 40 punti di media provenienti dai 6,75. La Virtus in questo è arcaica con i soli 23,7 tentativi a partita e una percentuale di realizzazione del 36.1%, per una media di 25,7 punti provenienti da oltre l’arco.
Trieste sarà inoltre particolarmente motivata dalla batosta rimediata a Trapani la scorsa settimana con un -43 sulle spalle. Ruzzier e compagni vorranno subito mettersi alle spalle la brutta figura e dimostrare davanti al proprio pubblico di essere una delle otto squadre che faranno parte della post-season 2025.
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