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La prima pietra del settimo scudetto

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18 gennaio 1976. La Virtus ha chiuso la prima fase al terzo posto, dietro Varese e Cantù. Ora deve iniziare la poule scudetto e la prima gara è a Roma contro la Stella Azzurra IBP. I romani partono con Malachin, Quercia, Vecchiato, Tomassi e Sorenson; risponde la Sinudyne con il solito quintetto, Caglieris, Antonelli, Bertolotti, Driscoll e Serafini. Bolognesi subito avanti 10 a 16, poi l’allenatore della squadra di casa, Valerio Bianchini, cambia qualcosa e i capitolini rimontano e sorpassano, fino al 40 a 35 quando mancano due minuti al termine del primo tempo. Ci pensano Caglieris e Driscoll a rimettere le cose a posto e a mandare le squadre negli spogliatoi in perfetta parità, 42-42.

 

A inizio ripresa l’IBP perde alcuni palloni e i bolognesi ne approfittano con Driscoll e Serafini per prendere vantaggio. Nella seconda metà della ripresa i bolognesi perdono per raggiunto limite di falli tutto il quintetto base ad eccezione di Antonelli. Nella Stella Azzurra esce per cinque falli invece il solo Tomassi, così i romani recuperano, ma la Virtus regge. Si arriva sul punteggio di 85 pari a pochi secondi dal termine, quando Sacco si trova libero a notevole distanza dal canestro e scocca il tiro del successo. È la prima di una serie di tredici vittorie consecutive che porteranno la Virtus a conquistare il settimo scudetto.

 

Stella Azzurra IBP Roma: Quercia 10, Bondi 4, Lazzari 2, Kunderfranco 4, Malachin 13, Corno 8, Vecchiato 8, Tomassi 8, Fossati 3, Sorenson 25.

Virtus Sinudyne Bologna: Caglieris 16, Antonelli 17, Valenti 1, Sacco 3, M. Martini, Bonamico 1, Driscoll 18, Serafini 21, Tommasini, Bertolotti 10.

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