Basket
Doccia gelata per la Virtus Segafredo in Sardegna, sconfitta 90 – 72 dal Banco di Sardegna Sassari
BANCO DI SARDEGNA SASSARI – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 90 – 72 (21-16; 38-38; 64-57)
Banco di Sardegna: Spissu 6, Martis n.e., Smith 6, McGee 5, Carter, Devecchi, Magro n.e., Pierre 15, Gentile 5, Thomas 12, Polonara 19, Cooley 22. All. Pozzecco
Virtus Segafredo: Punter 23, Moreira 3, Pajola 1, Taylor 4, Baldi Rossi 5, Cappelletti, Kravic 12, Chalmers 8, Aradori 4, Berti n.e., M’Baye 9, Cournooh 3. All. Djordjevic
Arbitri: Begnis, Rossi, Belfiore
Tiri liberi: SS 19/22; BO 17/21
Rimbalzi: SS 46; BO 20
Falli: SS 21; BO 25
Tiri da 2: SS 22/42; BO 20/39
Tiri da 3: SS 9/25; BO 5/16
Trasferta più dura di quanto molti si ostinino a pensare, questa della Virtus Segafredo a Sassari. I sardi hanno una classifica che non rende assolutamente merito ad un roster importante, un po’ per via di diverse scelte societarie sbagliate prima e durante l’anno, in buona misura anche per una certa sfortuna (vedi l’infortunio di Bamforth, che viaggiava a 19 punti a partita) che tuttavia arriva spesso a castigare chi, in fondo, se la è andata pure a cercare. La Virtus arriva a Sassari abbastanza incerottata nel fisico e nel morale: manca ancora Martin, qualche scoria dopo la sconfitta di Nanterre non può non esserle rimasta addosso, però Djordjevic lo ha detto chiaramente: “Dovremo essere pronti a disputare una partita fisica, con tanta energia da spendere, molte sfide corpo a corpo, molti contatti.” Ad aggiungere sale all’incontro, la presenza di due ex bolognesi amati dai tifosi, Spissu e Gentile, e quella di un Gianmarco Pozzecco che finisce per profumare di derby ogni sfida tra lui e la Virtus.
Comunque, i sardi partono con Smith, McGee, Pierre, Thomas e Cooley; la Segafredo risponde con Taylor, Punter, Aradori, M’Baye e, un po’ a sorpresa di questi tempi, Moreira. Dopo un paio di errori per parte, il primo ad andare a segno è Pierre, che penetra come nel burro, prontamente imitato da un Punter apparso subito deciso sia in avanti che in difesa. Meno Moreira, che infatti viene sostituito da Kravic, che mostra inizialmente maggiore presenza, per quanto dopo neanche cinque minuti la differenza, sotto il canestro bianconero, sia di 7-2 a favore dei sardi. Anche Cournooh e Chalmers entrano al posto di Aradori e Taylor, con l’americano però che viene subito colto in fallo giudicato antisportivo. Torna Aradori per Punter, esce M’Baye per Baldi Rossi, ma la storia rimane la medesima: Sassari non se ne va, nel punteggio, per la mediocrità della media al tiro, la Virtus con qualche prodezza individuale riesce a mantenere il contatto con gli avversari. Pure Pozzecco ha dato il via a una girandola di cambi, che non riguardano il solo Thomas. Spissu può in questo modo confrontarsi subito con l’esperienza di Chalmers, che lucra in un minuto un paio di personali, col sardo che si vendica con una splendida tripla al 10°. Termina, in tal modo, il periodo col massimo scarto fin qui, 21-16.
Il secondo quarto comincia col secondo fallo di Chalmers e con Taylor e Punter che riagguantano i biancoazzurri con due splendidi canestri. Su liberi, Punter trova pure il vantaggio, 21-22 al 12’. Ricomincia il punto a punto, con protagonista principe Polonara, cui replica parzialmente Kravic schiacciando un magnifico alley-oop di Taylor. Ma anche Punter non scherza, con i suoi tiri da oltre l’arco. Bello pure il gioco a due Baldi Rossi-Aradori, mentre fra i sardi è Cooley a tornare ad essere un rebus per i bolognesi. Al 19° è 38-38, timeout Sassari. Dopo 30”, la sospensione è chiesta da Djordjevic, con un nulla di fatto nel frattempo. Il gesto migliore degli ultimi minuti è stato una “parata” di Pajola su un passaggio avversario a centrocampo. Sul 38-38 si va dunque all’intervallo lungo. Di positivo, per i bolognesi, è che si è per ora fermata l’emorragia a rimbalzo in difesa.
M’Baye riapre la gara con un arresto e tiro da antologia. Thomas e McGee non ci stanno, gli arbitri pure, e fischiano un terzo fallo a Taylor da museo degli e(o)rrori, cui segue l’immediato quarto che toglie dalla partita il play di Bologna. Un erroraccio di Chalmers concede a Sassari il contropiede del 45-40. Due gioiellini di Punter riavvicinano i suoi. Un contropiedone di Thomas ridà il +5 ai Sardi. Kravic e Cournooh riportano a-2 la Virtus. La tripla di Gentile cerca un nuovo strappo, Cournooh stoppa parzialmente ai liberi, con Moreira che ritrova il -2. Così, Polonara ci riprova, di nuovo dall’arco, coi bolognesi che evidenziano segnali di stanchezza: 59-52 a 1’40” dall’ultima sosta, grazie ai liberi di Pierre. Punter supera quota 20 con tre liberi su tre, Smith fa solo uno su due, in mezzo qualche sciocchezza di qua e di là, e alla sirena la situazione premia la maggior convinzione dei sassaresi: 64-57.
Polonara picchia forte ad inizio ultimo quarto e dà il +10 al Banco di Sardegna con l’ennesima tripla: 67-57. Spissu lo imita, a Bologna si conoscono bene le sue doti balistiche. Chalmers prova a guidare la riscossa, ma i compagni parlano un’altra lingua, o per lo meno hanno un’altra convinzione. Sotto canestro purtroppo torna a non esserci gara, nell’uno contro uno riemergono antichi difetti pure tra gli esterni. Taylor deve uscire per falli al 35°, l’impressione è che non ci sia più niente da fare. I restanti minuti sono infatti garbage time, utili e rimpolpare i tabellini, peraltro a senso unico.
La Virtus Segafredo esce sconfitta 90-72 da una Dinamo rigenerata dalla cura Pozzecco, probabilmente efficace soprattutto sul piano delle motivazioni. La cura Djordjevic, invece, oggi si è presa una pausa. Se non fosse per l’importanza della posta in palio in ottica playoff, verrebbe da pensare che i bolognesi fossero concentrati già sulla sfida di mercoledì in Basketball Champions League. Qualche dato significativo: 19 rimbalzi offensivi Sassari contro i 17 difensivi virtussini, per un totale di 46 a 20. 110 a 63 la valutazione di squadra. Si potrebbe anche cercare qualche capro espiatorio, insufficienti sono state le prestazioni di molti fra i bianconeri, ma la realtà è che una squadra malata è entrata in una convalescenza dalla quale, dopo primi sintomi di guarigione, ora fatica ad uscire. Constateremo mercoledì a che punto sia davvero arrivata.
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