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La vittoria in trasferta è ancora un miraggio. Virtus condannata dall’ex Gaddefors sul 69-65.

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PASTA REGGIA CE: Downs 17, Siva 9, Hunt 17, Gaddefors 9, Cinciarini 9, Iovinella n.e., Jones 6, Ghiacci, Giuri 2, Metreveli n.e, Ingrosso n.e. All. Dell’Agnello.

OBIETTIVO LAVORO BO: Pittman 10, Vitali 8, Vercellino n.e., Cuccarolo n.e., Gaddy 8, Fontecchio 8, Mazzola 10, Hasbrouck 3, Odom 18, Ray. All. Valli.

Sembrava possibile: il primo successo in trasferta dopo più di un anno di astinenza. Ed invece ancora una sconfitta, bruciante, beffarda e questa volta molto pesante da digerire. La OL getta alle ortiche la possibilità di portare a casa l’intera posta in palio in quel di Caserta, rimanendo paurosamente invischiata nella lotta per non retrocedere, complici anche gli impronosticabili risultati odierni sugli altri campi (vittoria di Pesaro contro la capolista GrissinBon). Nel rocambolesco finale di gara, va riconosciuto ai padroni di casa il merito di aver saputo lottare con ardore e lucidità, respingendo il tentativo di conquista bolognese.
Gara che vede gli ospiti schierare uno starting-five orfano di Pittman, costretto alla iniziale panchina per i problemi alla caviglia accusati in settimana. Caserta parte con forza, tramortendo i bianconeri con un immediato parziale di 5-0, al quale risponde la bomba dell’ex Vitali. Hasbrouck imita il compagno, rendendo chiaro il tema del match per la truppa di coach Valli: colpire con il tiro pesante. La missione sembra riuscire, grazie ad un break di 8-0 con cui la Virtus trova il primo vantaggio del match. Caserta non sta a guardare, rispondendo immediatamente sull’asse Siva-Hunt. L’ingresso di Pittman aggiunge peso e sostanza alle offensive ospiti, trovando importanti punti all’interno del pitturato. Peccato per le sbavature sul finire di prima frazione, che lasciano il vantaggio ai campani per 24-21. La confusione regna sovrana su ambo i lati del campo tra le fila di entrambe le compagini, producendo uno 0/4 da oltre l’arco per i padroni di casa contro la zona 3-2 e ben tre banali perse in fila tra Ray e Pittman. Quest’ultimo trova il punto dalla lunetta con cui muove lo score bianconero a secco da oltre 5’, seguito a ruota dalla bomba di Gaddy che porta i suoi sul -1 (26-25). La poca reattività difensiva alla quale si aggiungono le numerose ma evitabilissime perse dei bolognesi, consentono alla Pasta Reggia di ampliare la forbice, andando alla pausa lunga in vantaggio sul 40-33. Al rientro sul parquet ecco finalmente la difesa bianconera, quella vera. Per quasi 4’ gli uomini di coach Dell’Agnello non trovano le contromisure giuste per arginare le solide barricate erette dalla Virtus, che, con pazienza, ricuce lo strappo e agguanta la parità a quota 40 ancora con Vitali. Le V nere dominano a rimbalzo, sfruttando la cattiveria agonistica del tandem Mazzola-Odom. L’americano trova esplode la sua seconda bomba del match, portando i suoi al massimo vantaggio sul 45-51, parzialmente arginato dal layup di Siva al 30’. Le perse in casa Virtus sono una costante, frutto di attacchi forzati e soluzioni improbabili che aprono ai contropiedi casertani, fortunatamente non concretizzati come vorrebbe il manuale della pallacanestro. Mazzola segna l’ennesima tripla per i bianconeri, respingendo gli avversari a distanza di sicurezza. Spreca poi gli ultimi due falli a disposizione, abbandonando la contesa anzitempo. Bad news for Valli. Downs ne approfitta subito, realizzando dai 6,75 m il canestro della nuova parità a quota 61. I lunghi ospiti, però, fanno ancora la voce grossa a rimbalzo, trovando i punti dell’immediato controsorpasso. La palla inizia a pesare tra le mani di tutti gli effettivi. Gli errori si ripetono con cadenza costante, alternando con impressionante frequenza il cambio di possesso della sfera. Caserta non è precisa dalla linea della carità, ma con pazienza si avvicina ancora punto dopo punto. Vitali stoppa Siva lanciato in contropiede, trovando un recupero spettacolare, purtroppo vanificato da una incredibile infrazione di passi di capitan Ray, ancora molto lontano dalla forma dei tempi migliori, quando sul cronometro mancano solo 17” al termine. Caserta chiama timeout alla ricerca della migliore soluzione che potrebbe darle game, set e match. Bologna sceglie di difendere il misero punto che la separa da una vittoria fondamentale per la stagione, ma che purtroppo non arriverà mai. L’ex Gaddefors trova il canestro del sorpasso prima, e concretizza il libero supplementare poi. Ora è Valli a chiamare timeout, ma la scelta architettata non si rivela vincente. Vitali riceve in angolo (il punto peggiore possibile, con ancora 6” da giocare) cercando subito la bomba dell’immediato nuovo controsorpasso. Downs lo stoppa, subisce il fallo dello stesso e poi rimane glaciale dalla linea della carità, condannando i bianconeri. Finisce 69-65.
Ennesima occasione gettata al vento. E dire che le possibilità per ritrovare un successo in trasferta che manca ormai da più di un anno c’erano tutte. Si salvano solo Odom, sempre più leader silenzioso, autore di una prova maiuscola condita da 18 punti e 14 rimbalzi, e Mazzola, semplicemente gladiatorio. Le 24 perse sono un dato sconcertante per una squadra di serie A che deve fare l’impossibile per raggiungere il traguardo salvezza. Bene l’aver doppiato gli avversari nella lotta a rimbalzo (49-25), ma non basta. Per niente. Ora qualcuno deve trovare necessariamente la quadratura del cerchio, perché urgono soluzioni efficaci ed anche alla svelta. Il sentiero ora è molto più impervio e periglioso, considerando la caratura dei prossimi avversari (Milano in casa il prossimo 28/02) e gli scontri diretti che attendono i bianconeri nelle gare a seguire. Serve una svolta, serve ora. Evitare il baratro della retrocessione è l’imperativo da seguire se si vuole continuare a sognare un futuro migliore.

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