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Le dichiarazioni di Zanetti e Banchi – Dalla questione Lundberg ai motivi del cambio in panchina

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Luca Banchi è stato presentato questa mattina nella storica palestra Porelli di Bologna, a margine della presentazione riportata anche in diretta dalla stessa Virtus Segafredo Bologna, il presidente Zanetti e il nuovo capo allenatore sono stati intervistati dai media, questi i passaggi più importanti delle varie dichiarazioni. Dalla situazione Lundberg ai motivi per i quali il presidente Zanetti ha voluto procedere con il cambio in panchina. 

Massimo Zanetti: “Per me Scariolo è un grande allenatore, ma dal momento in cui non crede più nella società io la devo difendere. Lundberg è stato detto da Scariolo che volevamo mandarlo via noi, quando lui stesso non lo ha fatto più giocare e voleva mandarlo via già dall’anno scorso, come può dire che siamo noi? Io non ho mai preso queste decisioni. Ad Aprile io gli dissi, con una stretta di mano, di fare la squadra come volesse insieme a Paolo Ronci, lui mi disse di volere una squadra di giovani, mandando via tutti i vecchi. Weems ha pianto quando è andato via, nessuno si ricorda di Hackett fuori dallo spogliatoio che piangeva perché lui non lo voleva far giocare dicendo che fosse un giocatore finito, Belinelli era un giocatore finito, Teodosic stesso, c’è tanta incoerenza. Io però ritengo che Scariolo sia un campione e capisco che possano esistere dei cambiamenti d’umore e delle riflessioni. Non possiamo avere cinque Lebron, io ho reagito sugli umori della piazza, noi dobbiamo ragionare anche in funzione degli abbonamenti, che si erano fermati. Banchi è un grandissimo, l’anno scorso siamo arrivati secondi perdendo una partita a Treviso da morir dal ridere, io considero Banchi al pari di Scariolo, è arrivato con entusiasmo alla Virtus. Banchi ha detto che è una squadra fortissima e che a lui l’organico va bene così, una squadra è fatta da tanti giocatori. Posso garantire che tra uomini e donne anche quest’anno porteremo a casa una coppa, l’obiettivo è lo scudetto delle donne e i playoff di Eurolega. L’anno scorso il nostro budget era il settimo in Eurolega e siamo arrivati quattordicesimi, a buon intenditor poche parole. Ora siamo costretti ad un budget limitato mentre i soci di Eurolega hanno tempo tre anni per mettersi in linea, ma ripeto, non è prendendo il grandissimo giocatore che risolvi le cose. Noi siamo in Eurolega e sono convinto che ci restiamo, la Virtus ne ha vinto due, ed Eurolega è contenta di avere la Virtus dentro”. 

Luca Banchi: “Questo è forse il settembre più strano della mia vita, con un epilogo pazzesco di un mondiale vissuto ad altissimi regimi di euforia, accolti in patria come eroi nazionali, pur essendo semplici sportivi. Pensavo lì si esaurisse il mio settembre, dopo qualche giorno, atterrato dal volo per l’Italia, ho trovato vari messaggi tra cui una richiesta di richiamare urgentemente, cosa che ho fatto direttamente dall’aereo. Da lì ho saputo quanto successo e che pensavano di affidarmi questo progetto, non nascondo la stima e l’amicizia che mi lega a Sergio. Mi dispiace per l’epilogo della sua avventura vincente a Bologna, io non ho esitato per quello che la Virtus rappresenta, adesso spetta a me entrare in sintonia con un gruppo che io non conosco ma non voglio rallentarlo, ho iniziato da subito a studiarli e cercherò di mettere a disposizione la mia esperienza per renderlo il più possibile compatibile con la mia visione del gioco. Una delle molle è stata certamente ciò che la Virtus rappresenta nell’ideale comune e in particolare per un allenatore come me cresciuto in Italia, adesso essere qui alla Porelli e sapere che sto calpestando il parquet di grandissimi allenatori, mi fa venire i brividi. Qui si parla di Virtus e si aspira solo all’eccellenza e spero a mio modo di essere un motore di un ulteriore impulso a questo programma. Lundberg lo vedremo fin da subito in allenamento e valuteremo se potrà rientrare in una squadra costruita inizialmente senza la sua presenza in campo”. 

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