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Le pagelle del giorno dopo: Chieti-Fortitudo

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Il solo -1 finale (58-57) nasconde una delle peggior prove stagionali della Fortitudo. A Chieti, in casa dell’ultima in classifica, gioca una gara mai completamente centrata trovandosi a rincorrere quando è troppo tardi e sorpresa dai singoli episodi che, considerando il punteggio al 40esimo, fanno la differenza. Le pagelle del giorno dopo:

 

– Marcus Thornton (9 pt/1 rim/4 ass) 5:

Up: meglio di altri nel proteggere la propria area, meglio di altri nel fare canestro (statistiche a parte), meglio degli altri anche nel servirli. 

Down: percentuali disastrose, soprattutto se sei Marcus Thornton della Fortitudo, il go-to-guy di una settimana fa e il punto di riferimento momentaneo della squadra. 

 

– Pietro Aradori (15 pt/5 rim/2 ass) 5,5:

Up: la solita buona partenza che permettono al numero 4 di acciuffare ancora una volta la doppia cifra nelle statistiche personali e anche la tenuta a galla della squadra nel primo quarto.

Down: il solito calo, questa volta non sopperito da nessuno. Un limite che deve superare.

 

– Simone Barbante (2 pt/3 rim/0 ass) 4:

Up: questa volta è dura trovare qualcosa di sufficiente. Meglio non scrivere nulla che cercare un appiglio forzato. 

Down: il suo ruolo da centro titolare è sempre più in discussione. Forse non è mai stato solido ma dopo le ultime prove, decisamente inconsistenti anche nei successi, si sta relegando da solo ai margini delle manovre di gioco.

 

– Alessandro Panni (4 pt/4 rim/1 ass) 5:

Up: regge, a tratti, in difesa; non una suo classico punto di forza, quindi va sottolineato.

Down: ritorna, anche per esigenza, a muoversi da playmaker e ritornano le criticità note. Con il resto del roster non centrato, anche lui va scemando. 

 

– Matteo Fantinelli (11 pt/7 rim/4 ass) 5,5:

Up: al contrario di quasi tutti gli altri, cresce verso la fine della gara. Bene in quanto capitano sebbene non riesca a trascinare con lui i compagni

Down: falli spesi troppo presto e quattro palle perse in fin dei conti pesanti. Nel secondo tempo, il meno peggio della Effe; comunque non abbastanza per evitare una delle sconfitte più evitabili dell’anno.

 

– Nazzareno Italiano (9 pt/4 rim/0 ass) 6: 

Up: il coraggio della preghiera finale. Forse la palla non doveva essere nelle sue mani ma lo è e lui non si sottrae alla responsabilità. Fòtta sul parquet per 26 minuti, più del solito proprio per questo motivo.

Down: 1/5 da tre, il tiratore scelto al quale affidare l’ultimo tiro ieri sera non era decisamente lui nonostante la tripla dell’azione precedente. 

 

– Valerio Cucci (7 pt/5 rim/1 ass) 6: 

Up: in un universo parallelo senza di lui, la Fortitudo non arriva quanto meno a contentersi la vittoria fino all’ultimo possesso. Non può fare molto di più.

Down: migliorare significa, detto all’americana, diventare un giocatore “franchigia”. Per questo gli manca ancora qualcosa. 

 

– Steven Davis (0 pt/4 rim/0 ass) 4:

Up: corsa e dinamismo ma non sono punti “up” perché indirizzati male.

Down: meno di 4 sarebbe irrispettoso. Più di 4, bugiardo. 

 

– Coach Luca Dalmonte 5:

Up: riesce a non far chiudere la partita anzitempo, correggendo parzialmente l’impatto iniziale.

Down: è proprio dall’impatto iniziale non uguale agli scorsi che suggerisce una sfida diversa e in salita senza che i biancoblu riescano a cambiare pelle strada facendo, proprio quello su cui il coach aveva posto l’attenzione alla vigilia.

 

– Fortitudo 4,5:

Up: anche se tardiva, la reazione nel quarto quarto che tiene aperta la gara fino alla fine. 

Down: anche se l’ha persa sugli episodi, questi non dovevano diventare le chiavi della partita. Contro l’ultima in classifica non puoi permetterti di perdere, attenutanti poche. L’impressione che si potesse tornare a Bologna con due punti in più in classifica è apparsa da subito poco probabile. 

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