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Le pagelle del giorno dopo: Fortitudo-San Giobbe Chiusi

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Fisicità, freddezza e mentalità sono gli elementi che permettono alla Fortitudo di cogliere il terzo successo consecutivo (71-67) al termine di una partita incerta fino al 40esimo. Merito di Chiusi e demerito di entrambi gli attacchi, spenti per gran parte del match. Le pagelle del giorno dopo:

– Ygor Biordi (0 pt/0rim/0 ass) sv:

Rientrante da un infortunio, assaggia il parquet (e che parquet!) per la prima volta in campionato. Poco più di un minuto non è giudicabile ma sarà interessante capire che spazi tattici potrà trovare all’interno del roster.

 

– Marcus Thornton (13 pt/2 rim/4 ass) 6:

Up: la tripla in sospensione a metà quarto quarto funge da chiave alla vittoria biancoblu. Emerge per una buona guardia difensiva nel primo tempo sebbene a fine gara si riveli comunque il miglior attaccante della squadra.

Down: non suona la carica offensiva come suo solito, sbloccandosi a fine primo tempo. Rende la Fortitudo orfana dei suoi punti nella prima parte di gara.

 

– Pietro Aradori (12 pt/7 rim/3 ass) 6,5:

Up: cinico nei momenti topici dell’incontro e aggressivo nel proteggere il proprio canestro. Non fa ormai più notizia ma anche questa volta supera la doppia cifra.

Down: 2/7 da 3 e 4 palle perse sono troppe nell’economia di una partita decisa all’ultimo, numeri un po’ rischiosi. 

 

– Simone Barbante (10 pt/0 rim/0 ass) 5,5:

Up: certifica che dalla media ha il tiro e lo sfrutta.

Down: certifica che il centro di “peso” non fa parte delle sue caratteristiche, eppure ci sarebbe bisogno anche di questo da parte sua.

 

– Alessandro Panni (3 pt/3 rim/2 ass) 5,5:

Up: una tripla a partita la segna sempre, questa volta anche importante perché rimette in moto la Effe dopo alcuni minuti di difficoltà.

Down: sta in campo più minuti del solito a causa dei tre falli commessi da Fantinelli nei primi due quarti. Non riesce a non farlo rimpiangere, sotto la sua guida Chiusi spaventa di più.

 

– Paolo Paci (4 pt/4 rim/0 ass) 6:

Up: lotta, grinta e imponenza fisica sotto canestro coronati da 4 punti segnati da vero centro. Non sarà una prova superba ma un miglioramento è evidente.

Down: spegne un po’ il suo impeto nel secondo tempo eclissandosi dalla gara.

 

– Matteo Fantinelli (9 pt/6 rim/6 ass) 7:

Up: la gioca da capitano, la vince da capitano. Gravato di tre falli, quando rientra nel terzo quarto si carica la Fortitudo sulle spalle, la toglie dalle sabbie mobili nelle quali rischia di cadere e la rimette in pista. In poche parole: fa la differenza.

Down: i tre falli nel primo tempo, quelli che lo costringono per diversi minuti in panchina e lo fanno giocare con un filo di spregiudicatezza difensiva in meno.

 

– Nazzareno Italiano (2 pt/4 rim/1 ass) 5,5:

Up: gara da backup classico che spende bene i suoi falli e si fa sentire a rimbalzo in 13 minuti.

Down: poteva e doveva prendersi qualche azzardo offensivo maggiore, nascondendosi molto più spesso di quanto si proponga. 

 

– Valerio Cucci (13 pt/8 rim/0 ass) 7:

Up: bene in attacco, bene in difesa, bene un po’ dovunque. Insieme a Fantinelli, anche se in momenti diversi della gara, riesce ad imprimere alla squadra il cambio di ritmo necessario in quel momento. Fondamentale il 7/7 dalla lunetta.

Down: la percentuale dai 6,75 metri. Fa bene a tentare dalla distanza ma deve migliorare; ieri 0/3.

 

– Steven Davis ( 5 pt/3 rim/0 ass) 5:

Up: qualcosa di giusto e di prezioso, in fin dei conti, lo fa sempre ma col contagocce. 

Down: quando non fa quel qualcosa di prezioso, non è in campo, non è con la squadra, non è il giocatore visto a Biella. Arriverà?

 

– Coach Luca Dalmonte 7:

Up: quando la Fortitudo esce dai timeout riesce sempre a cambiare marcia e vive i migliori momenti di una brutta partita. In situazioni simili non può non esserci la mano del coah.

Down: a proposito di Davis… deve riuscire ad integrarlo meglio nelle dinamiche tattiche. 

 

– Fortitudo 6,5:

Up: la vittoria, la terza consecutiva per niente facile. Il voler attaccare il canestro e far sentire la propria fisicità rappresentano il giusto approccio per affrontare una San Giobbe che non molla mai se non quando cede il passo al cronometro. Gare del genere, impregnate di nervosismo, si possono vedere ai playoff. Un buon banco di prova: superato.

Down: alcuni voci statistiche. Su tutte emergono le 19 palle perse, un’enormità che infatti mettono a rischio l’esito della gara.

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