Basket
Le pagelle del giorno dopo: Ravenna-Fortitudo
Il discorso sulle opportunità perse comincia a diventare ripetitivo, come ripetitive sono le prestazioni della Fortitudo, che anche a Ravenna approccia male la gara trovandosi costretta a raddrizzare nel secondo tempo una gara già scivolata di mano. Una volta compiuta la rimonta, la lucidità di capitan Musso fa la differenza tra i tatticismi degli ultimi secondi che fissano sul 79-74 il punteggio finale. Assente Fantinelli, ci pensa Panni in cabina di regia, ottimo l’esordio di Candussi. Le pagelle del giorno dopo:
– Marcus Thornton (7 pt/1 rim/3 ass) 4,5:
Up: letteralmente, una tripla e una penetrazione quando era necessario fare canestro. Letteralmente, stop.
Down: partita nebbiosa, non sincronizzata con tutto il resto, dal contesto a compagni in campo. Eppure in un finale del genere, dovrebbe essere una delle prime opzioni a disposizione.
– Pietro Aradori (10 pt/5 rim/3 ass) 5:
Up: guardando i numeri la sua prova non appare negativa, le doti da attaccante le ha ma mostra maggiormente il suo lato fisico in copertura.
Down: il problema sorge se poi si giudica la distribuzione di questo talento all’interno della partita, giocata per ben 38 minuti. Nei momenti topici non è lui ad avere la palla in mano, esce quasi del tutto dai meccanismi di gioco della squadra.
– Simone Barbante (0 pt/2 rim/0 ass) 4,5:
Up: si fa vedere nei primi minuti con una stoppata e dei salti al ferro avversario. Fa il bello (poco) e il cattivo (molto) tempo dell’avvio di gara biancoblu.
Down: Dalmonte vede poi che Candussi interpreta meglio il ruolo e il classe ’99 si siede in panchina senza, di fatto, tornare sul parquet. 6 minuti che spezzano la fiducia riposta in lui?
– Alessandro Panni (23 pt/6 rim/0 ass) 7:
Up: senza Fantinelli, la partenza in quintetto lo sprona fino a firmare la miglior prestazione stagionale. Sale in cattedra nel secondo tempo, quando da lontano è decisivo nel chiudere il “gap”. Un’ottima prova di responsabilità, non tanto da regista quando da finalizzatore.
Down: non opera come il “titolare” in cabina di regia, preferendo un gioco dall’aspetto diverso. Nel primo tempo, infatti, soffre l’arrembaggio ravennate.
– Francesco Candussi (12 pt/3 rim/0 ass) 6,5:
Up: in post basso mostra subito le sue capacità e la facilità nel confronto con i pari ruolo. Viene cercato ripetutamente dai compagni quando capiscono su che binari si sta muovendo il confronto, i suoi.
Down: in fase di copertura lascia troppi spazi di tiro, prontamente sfruttati dagli avversari. Se il tuo dirimpettaio è Vrankic, non puoi certo permetterti questo lusso.
– Nazzareno Italiano (1 pt/7 rim/2 ass) 5:
Up: conclude con la magra soddisfazione di essere il miglior rimbalzista della squadra. Quando si alza il quintetto lui viene chiamato in causa per dare maggiore fisicità alla manovra e in copertura; in questo riesce bene.
Down: in attacco non si mostra, una qualche tripla ignorante delle sue avrebbe fatto bene alla squadra.
– Valerio Cucci (17 pt/4 rim/0 ass) 6,5:
Up: fa il suo, praticamente lo stesso di sempre che permette alla Effe di rimanere a galla, sotto le plance e dall’arco. Elemento irrinunciabile del roster.
Down: confusionario e nervoso a più riprese, migliora con il passare dei minuti.
– Steven Davis (4 pt/6 rim/0 ass) 5:
Up: limitato nei compiti richiesti, contribuisce ad alzare i centimetri del quintetto per limitare i padroni di casa al ferro.
Down: poteva fare di più? In avanti ovviamente sì anche se ormai le aspettative sono scese talmente tanto che ci si stupisce di più per i dettagli positivi che per la prestazione complessiva mancante.
– Coach Luca Dalmonte 5:
Up: l’intuizione di alzare il quintetto è ripagata con la rimonta, come quella di abbassarlo nel finale quando si gioca lontano dal ferro.
Down: va corretto l’approccio alla gara, anzi letteralmente invertito come accadeva un mese fa, perché ok l’andare “a diesel” ma, come dimostrano i risultati, non basta più.
– Fortitudo 5:
Up: la faccia mostrata nel secondo tempo suggerisce delle qualità da squadra capace di vincere le partite, quando l’intensità sul parquet si alza.
Down: non è però sufficiente a giustificare l’ennesimo tilt dei primi 20′. Uno smarrimento iniziale non più giustificabile avvicinandosi alla seconda fase della stagione.
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