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Le parole di Antimo Martino alla vigilia di Fortitudo-Cento

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Sembrava invincibile. Invece, nella sfida sulla carta più abbordabile, è crollata la Fortitudo di Antimo Martino, sconfitta da una agguerrita Bakery Piacenza, che trascinata dalle triple di Voskuil e dalla magistrale regia di Green, ha avuto ragione dei biancoblù nel finale.

Domani sera al PalaDozza arriva Cento, per un derby che vedrà, con ogni probabilità, una reazione dell’Aquila, per riprendere subito la marcia verso l’obiettivo finale: la promozione in A1.

“Dopo un’attesa più lunga del solito torniamo a giocare. Lo facciamo dopo una sconfitta, analizzata in maniera serena, che non ci soddisfa ma fa parte di un percorso, soprattutto se saremo bravi a trarne i giusti insegnamenti. Una sconfitta che conferma che in questo campionato le partite vanno giocate, e che ogni domenica nulla è scontato. Ma una cosa che non è stata messa in evidenza, è che questa sconfitta da un grande valore alle nove vittorie precedenti. Le buone cose fatte restano, perché abbiamo giocato un’ottima pallacanestro, rendendo facili cose che in realtà non lo sono. Ci aspetta Cento, dovremo fare bene per proseguire il nostro percorso”.

La partita contro Piacenza poteva essere già stata archiviata mentalmente prima della sua conclusione?

“Non sono d’accordo, perché nella partita contro Ravenna ci sono stati tanti contro sorpassi. Onestamente in queste dieci partite ci sono state partite dove abbiamo condotto dall’inizio e altre dove abbiamo recuperato. Non vedo situazioni che si ripetono, semplicemente Piacenza è stata un partita dove non siamo stati continui e dove non abbiamo interpretato bene la partita, nonostante dobbiamo riconoscere ai nostri avversari una grande prestazione che gli ha fatto meritare la vittoria”.

Può essere una sconfitta come questa salutare?

“Sicuramente una sconfitta che se interpretata nel modo giusto, può farci bene e fare parte di un percorso. Sognavamo di essere sempre vincenti, ma la storia di questo campionato ci dice che era una cosa con cui, prima o poi, avremmo dovuto fare i conti”.

Avere Treviso già lì aggiunge pressione alla gara di domani?

“Che Treviso fosse lì era ampiamente immaginabile. Al di là dello scontro diretto, l’unico passo falso l’ha fatto a Cento. La differenza alla fine la farà questo: non perdere punti con le squadre di fascia medio-bassa, cosa che può accadere se non si lavora nella maniera giusta”.

Corsa a due fra Fortitudo e Treviso per la promozione finale?

“Secondo me è prematuro dichiarare le due che si giocheranno la promozione finale. Due settimane fa era Montegranaro, che non ritengo esclusa da questa corsa. Il nostro obiettivo sarà essere più regolari possibili, a noi resta la consapevolezza di avere vinto contro Treviso e Verona, partite con un coefficiente di difficoltà diverso”.

Squadra incerottata e che viene da tre sconfitte consecutive: qual è il giocatore di Cento che teme di più?

“Di sicuro White: un giocatore di categoria superiore e di grande talento. Ma credo che in questa partita, oltre a limitare White e Mays, bisognerà cercare di limitare anche gli altri. White probabilmente i suoi punti li farà, al di là della nostra capacità di limitarlo, il nostro compito sarà quello di interpretare bene la gara, limitando anche l’apporto nel punteggio degli altri giocatori”.

Sulla condizione della squadra:

“”Abbiamo lavorato nella maniera giusta, Hasbrouck è rientrato in gruppo ed è quasi pronto. Purtroppo in settimana Mancinelli ha avuto un riacutizzarsi del problema al ginocchio, vedremo dopo la partita di domani che disponibilità potremo avere da parte sua, facendo un’altra valutazione. Fa fatica a prendere ritmo, con Piacenza era andato bene, ma è difficile recuperare continuità allenandosi non regolarmente. Vedremo le sue condizioni per farlo rientrare, lui sta spingendo molto per esserci, ma faremo altre valutazioni: il campionato è lungo e vogliamo averlo al 100%. Per rispetto delle cose che vogliamo fare, vogliamo in campo giocatori che possano dare il massimo. Chiaro che se durante la partita un giocatore ha un problema, lo si può gestire in corsa, ma il nostro scopo è quello di avere i giocatori pronti, per il tipo di gara che vogliamo fare”.

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