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Le parole di coach Djordjevic e del direttore generale Paolo Ronci alla vigilia del match di Eurocup contro il Monaco.

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Le parole di coach Djordjevic e del general manager della Virtus Segafredo Bologna Paolo Ronci:

 

Djordjevic: “Io apprezzo moltissimo la maniera in cui la società opera e mi aiuta, stiamo costruendo, ma ci sono stati due intoppi che non ci aspettavamo. Abbiamo approfondito io e Paolo, io con il nostro AD, ma anche i giocatori mi hanno sentito. Dopo Reggio Emilia sono uscito dicendo che mi prendevo io la responsabilità facendomi un esame di coscienza. Riguardando le partite si vede che ai nostri ragazzi manca ancora lo sprint e la freschezza: mi dispiace quando qualcuno molla nei momenti di difficoltà, senza riuscire a rispondere colpo su colpo. Questa cosa non mi ha fatto dormire la notte. Il nostro sistema è noto e il nostro rendimento dipende ovviamente anche dalla prestazione dei singoli. Troveremo sempre difficoltà, non finiranno mai. Affrontandolo insieme alla società, come ha detto Paolo, ci potremmo distinguere più avanti.
Domani giochiamo contro forse la miglior squadra del nostro girone, sono al vertice del campionato francese ormai da anni, hanno giocato finali, una squadre e una società che è cresciuta tantissimo. Dopo Andorra abbiamo affrontato alcuni problemi fisici, in primis Teodosic che si è allenato a sprazzi. Non dobbiamo aspettare che sempre i soliti risolvano i problemi, ognuno di noi deve prendere la propria parte nella costruzione di una vittoria: ci vorrà tempo, stiamo lavorando e ci vuole pazienza e tanto lavoro mentale. Siamo un gruppo maturo, un gruppo che percepisce anche le critiche nella giusta maniera. Qualcuno mi ha posto un quesito sul Alibegovic, dopo Andorra, Alibegovic è quello di Andorra ma è anche quello di Domenica, fa parte del suo processo di crescita. La concentrazione è cruciale, è importante azzerare tutto dopo una vittoria o una sconfitta. L’ anno scorso Ricci ha cambiato faccia a tutti, quest’ anno sta continuando a farlo senza fare canestro, perlomeno fino all’ ultima partita. Dopo la finale di Supercoppa noi abbiamo solo giocato, con pochissimi allenamenti. Il lavoro paradossalmente è molto semplice ma allo stesso tempo molto complesso: bisogna in poco tempo resettare tutto, migliorare gli automatismi e prepararsi alla partita del giorno dopo. Contro Reggio abbiamo fatto 22 tiri forzati, un evidente segnale del non riuscire a lavorare meglio in palestra. Hunter ne è l’ emblema: ci ha messo un mese per tornare al suo livello, è arrivato a Bologna con 10 kg in meno. Ci siamo resi conto della differenza di approccio tra campionato ed Eurocup ed inconsciamente la coppa è vista come priorità, anche per via dell’ Eurolega che è un obiettivo societario, questa non deve essere però una scusa in campionato. Markovic ha patito due volte il corona virus e ha saltato tutta la preparazione e gioca facendo pochissimi allenamenti. La sua leadership arriva principalmente dal suo approccio fisico, dunque bisogna lavorarci e tirare fuori il meglio che ha in questo momento. Pajola ha iniziato alla grande poche palle perse, tanta intensità e i suoi minuti sono caduti verso altri giocatori che in questo momento non reggono questo minutaggio”

 

 

Le parole di Paolo Ronci: 

 

“Ho voluto accompagnare il coach, sia perché è un po’ che non vengo, sia per stare vicino a lui, cosa che mi fa grande piacere. Anche per dimostrare l’unità che c’è nel club. Ieri abbiamo parlato con l’AD Baraldi, le parole sono state riprese dalla stampa, e anche io volevo stare vicino a Sasha nel prepartita di una gara importante, in una manifestazione onorata l’anno scorso e anche quest’anno. Sapete che per noi l’Eurocup ci dà una finestra per l’Eurolega che è uno dei nostri obiettivi primari, siamo partiti bene, e per questo voglio portare un po’ di positività rispetto a quanto visto e letto. Le due sconfitte non ci hanno fatto piacere, ma all’interno di un percorso che parte da lontano io mi sono guardato i numeri e da quando è arrivato il coach abbiamo il 75% di vittorie su tutte le gare giocate. E’ un bel numero, con tre finali di cui una vinta, per cui penso che sia giusto spargere positività nell’ambiente senza dipingere le cose come non sono, con catastrofismo. Poi siamo i primi a sapere che non abbiamo giocato al nostro livello, che ci sono tante cose da migliorare, ma ricordo che l’anno scorso, a marzo, tanti pareri illustri dicevano che essere primi a marzo non contava niente. E allora non c’è bisogno di essere così negativi ad ottobre. Sappiamo quello che vogliamo fare, abbiamo principi su cui abbiamo costruito la nostra squadra, principi fondamentali come fisicità e altruismo. Due aspetti su cui siamo un po’ indietro rispetto a quanto il coach vuole: non spiego i motivi perché non voglio diventino alibi, ma stiamo lavorando per tornare ad essere la squadra che, a detta di tutti, faceva il miglior basket d’Europa. Abbiamo inserito giocatori che avevamo ruoli importanti nei rispettivi club, e spero che i ragazzi capiscano che a volte deve essere fatto un passo indietro. Come dicevamo lo scorso anno, “less is more”, e noi abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare. Non neghiamo l’evidenza, non siamo contenti come ha detto Baraldi, dispiace di non poter avere all’interno dell’Arena il nostro pubblico perché sarebbe tutta un’altra cosa. Crediamo che i risultati dell’anno scorso siano stati figli anche dell’atmosfera che avevamo creato tutti insieme, qualcosa che partiva da noi, dal club, dai nostri uffici, e che aveva la punta dell’iceberg quanto, nelle partite sia al Paladozza che qua, c’era la gente entusiasta, dal parterre degli sponsor fino ai ragazzi della curva. E questo rendeva i nostri giocatori più forti delle possibili difficoltà. Ora sappiamo la situazione come è, cerchiamo di andare avanti con calma e tranquillità per raggiungere i risultati ambiti, e studiamo quello che gira attorno a noi: Real, Barcellona e Cska hanno avuto alti e bassi, la Juventus pareggia a Crotone, e noi da questo cerchiamo di trarre spunti e insegnamenti per affrontare una ripartenza che ci ha visti fin qua giocar già abbastanza partite. In Supercoppa abbiamo fatto 6-2 con la finale, e non era scontato arrivarci, e l’abbiamo giocata degnamente contro una squadra molto forte. In Coppa siamo 3-0 e non è scontato, oggi, andare in Lituania o Andorra e vincere. Poi ci sono i due turni in campionato che non sono andati come avremmo voluto, ma tirando le somme non siamo nella situazione di dover parlare in termini negativi. E’ per questo che ieri ci siamo incontrati, facendo il punto della situazione come io e il coach facciamo sempre. Noi siamo orgogliosi di avere l’allenatore e i giocatori che abbiamo, li abbiamo scelti uno per uno, e sicuramente troveremo la strada per continuare a fare le belle cose fatte finora.
La crescita del club è evidente, a cominciare dalle strutture che sono il biglietto da visita per potersi sedere a certi tavoli. Struttura come l’Arena, che è stata ritenuta più che degna dall’Eurolega, ma anche la struttura degli uffici. La struttura tecnica ha le idee chiare, poi ci sono le vittorie e le sconfitte: non bisogna deragliare e avere fretta quando qualcosa non va. Abbiamo allungato il poster, adesso dobbiamo tornare ad avere quelle qualità che ci hanno contraddistinto lo scorso anno. Dobbiamo dare il tempo ai ragazzi nuovi di capire, abbiamo assoluto bisogno dei nostri leader tecnici e della loro condizione fisica. La crescita del club va analizzata nel medio-lungo periodo.”

La Virtus scenderà in campo alle 21 Mercoledì 21 Ottobre contro il Monaco alle Segafredo Arena.

 

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