Basket
LegaBasket Serie A, parla il Presidente Gandini: “La volontà è quella di riprendere ma dobbiamo tenere conto della situazione di emergenza in cui ci troviamo”
Si è svolta questo pomeriggio la videoconferenza del Presidente della LegaBasket, Umberto Gandini, che ha parlato di come il mondo della pallacanestro italiana si sta muovendo per affrontare questa situazione anomala. Di seguito le sue parole:
“E’ molto stimolante essere entrato in un ruolo di vertice del basket italiano, mi sono subito trovato ad affrontare una situazione imprevedibile e a dover, quindi, “saltare le tappe”. Spero di poter visitare il prima possibile la sede di ogni squadra del campionato. La situazione attuale ci impone di lavorare sull’emergenza, stiamo facendo di tutto per poter un giorno riprendere questa stagione. Non c’è alcun tentativo di anticipare le decisioni di chi ci sta guidando, abbiamo deciso di fermare la stagione non appena la situazione si è aggravata e questo ci ha permesso di seguire le decisioni del nostro governo. Le priorità sono quelle di mettere in sicurezza il movimento dal punto di vista sanitario cominciando a pensare, però, quando ci saranno le condizioni giuste, di ricominciare la stagione. Sappiamo che è difficile che le condizioni migliorino prima della data scelta da noi per riprendere ovvero il 30 giugno e quindi dovremo decidere cosa fare”.
Sta pensando di giocare partite a porte chiuse?
“Noi lavoriamo in un sistema che dipende dal botteghino e dagli sponsor e, proprio per questo motivo, giocare a porte chiuse può essere un danno. Ne abbiamo parlato e sono emersi due campi: uno che non vuole giocare a porte chiuse e un altro che è disposto a farlo, purchè la sicurezza sia sempre garantita. La cosa più saggia è quindi di valutare i pro e i contro e di adeguarci”.
Nella speranza di riprendere la stagione c’è il problema della “fuga degli stranieri”. State lavorando per affrontare questo problema?
“I giocatori hanno fatto delle scelte e la stessa cosa hanno fatto le società. I roster di oggi non sono quelli del 7 marzo e non saranno quelli che avremo quando ripartiremo. Anche su questo ambito stiamo prendendo dei provvedimenti. Proporremo alla FIP alcune modifiche per poter dare il più possibile equità nella formazione dei roster”.
Nel caso di stop definitivo verrà assegnato lo scudetto? E per quanto riguarda le promozioni?
“Non abbiamo ancora deciso che cosa sarà di questa stagione, è difficile pensare quale sia la soluzione giusta. Se dobbiamo ragionare dal punto di vista sportivo, però, penso sia giusto guardare alla classifica al termine del girone di andata. Cosa faremo, però, al momento non lo so dire”.
Ieri è saltata fuori la data del 16 maggio oltre a quella del 30 giugno.
“Abbiamo creato vari gruppi di lavoro e una in particolare si è occupata del calendario. L’annullamento del Preolimpico ci ha aiutato anche se abbiamo ancora l’incrocio con le Coppe Europee. Il 16 maggio è stato scelto come data per riprendere gli allenamenti affinchè le squadre possano tornare ad avere la forma giusta. Se il 16 maggio non avremo la possibilità di tornare ad allenarci è difficile che potremo ricominciare la stagione. Tutto dipenderà comunque dalle decisioni che prenderà il governo”.
Sono stati studiati format alternativi per portare a termine la stagione?
“Abbiamo ipotizzato una serie di scenari che partono da Pasqua e possono consentirci di cominciare a giocare il 1 giugno. E’ chiaro che se cominciamo a metà aprile avremo molto più tempo, più avanti andiamo più dovremo condensare i play-off. Non abbiamo ancora discusso sul tema retrocessioni, abbiamo idee e vogliamo evitare di creare ulteriori disordini”.
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