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Lorenzo Deri, giovane promessa della Virtus Segafredo, si racconta: “Giocare in prima squadra, dopo essere cresciuto in Virtus, è una emozione bellissima”

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Il Settore Giovanile della Virtus Segafredo è uno dei più affermati in Italia e, anno dopo anno, sforna giocatori di talento. Basta pensare a Belinelli che è cresciuto cestisticamente in Virtus oppure a Penna, Oxilia e Pajola. Tra le giovani promesse, però, c’è anche Lorenzo Deri, play/guardia bolognese classe 2001 che, dopo la trafila del Settore Giovanile, proprio in questa stagione ha fatto il suo debutto in prima squadra.

Ciao Lorenzo, come stai e in che modo stai affrontando questa quarantena?

“Sto bene, in questo periodo riesco ad allenarmi tutti i giorni sia sul fisico che nel ball-handling. Ho anche un canestro che non uso molto perchè non sempre è ad altezza regolare essendo in giardino. Poi, siccome quest’anno ho la maturità, sto sfruttando il tanto tempo a disposizione per studiare”.

Come è nata la passione per il basket?

“Ho cominciato ad appassionarmi della pallacanestro ad otto anni, giocavo già da qualche anno ma non era ancora la mia passione. Seguendo poi mio fratello che giocava nel settore giovanile della BSL San Lazzaro è scoppiato l’amore.

Il tuo debutto è avvenuto ad inizio ottobre durante una partita di EuroCup. Vuoi raccontarmi le emozioni che hai provato in quel momento?

“Giocavamo contro il Maccabi Rishon. Non me lo aspettavo perchè non avrei dovuto prendere parte a quella partita ma, visto che qualcuno si era infortunato, sono sceso in campo nel quarto periodo. E’ stata una emozione bellissima perchè, dopo aver fatto tutto il settore giovanile in Virtus, sono arrivato in prima squadra. All’inizio ero un po’ teso ma, minuto dopo minuto, sono riuscito a concentrarmi e a dare il massimo per fare bene”.

Quanto è stato importante per te poter far parte del Settore Giovanile della Virtus Bologna?

“E’ stato un onore aver fatto tutta la trafila del Settore Giovanile bianconero. Ho avuto la fortuna di avere tanti allenatori molto competenti come Fedrigo che ora mi allena in Serie A, Giordano, Sanguettoli e Vecchi. Ognuno di loro è stato fondamentalenel mio percorso di crescita”.

In questa stagione hai giocato con campioni del calibro di Teodosic e Markovic, quanto hai imparato da loro?

“Giocando in prima squadra sto imparando molte cose. Teodosic e Markovic, oltre ad essere dei campioni, sono anche delle ottime persone sia all’interno che all’esterno del campo da gioco perchè danno molti consigli e cercano di coinvolgere molto i compagni sia in partita che negli allenamenti. L’avere, poi, come coach Sasha Djordjevic, ex playmaker di altissimo livello, mi ha aiutato molto”.

Che aspettative hai per il futuro?

“Il mio obiettivo è sempre stato quello di migliorare il più possibile ed essere la miglior versione di me stesso. Penso sia molto importante darsi dei piccoli obiettivi anno dopo anno perchè solo così si può raggiungere il proprio massimo livello. Sono cresciuto guardando l’NBA ma con il passare del tempo ho cominciato a sognare anche di arrivare in Eurolega”.

Hai dei modelli a cui ti ispiri anche al di fuori della pallacanestro?

“Il mio idolo è sempre stato Kobe Bryant perchè aveva una mentalità incredibile. Come giocatore, invece, faccio fatica a trovare un nome perchè cerco di prendere spunto un po’ da tutti i playmaker. Ho anche la fortuna di avere come compagno Milos Teodosic  dal quale sto imparando molto”.

Guardi anche ad un futuro al di fuori della pallacanestro?

“Si, sono sempre andato bene a scuola e, dopo che avrò conseguito la maturità, è mia intenzione intraprendere un percorso universitario in modo da poter avere un piano B. Il mio obiettivo è sicuramente quello di portare avanti studio e pallacanestro assieme”.

Quali sono le tue passioni al di fuori del campo da gioco?

“Il basket è l’hobby che mi fa passare del tempo. Oltre a giocare, guardo molte partite studiando i giocatori e cercando di imparare sempre cose nuove”.

Un saluto ai tifosi?

“Saluto tutti. Una volta finito tutto questo sarà importante partire con il piede giusto e sarà fondamentale poter avere ancora il loro supporto”.

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