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Belinelli: «Voglio ancora giocare e provare a vincere trofei, ho la voglia di sfidarmi»

Alcuni dei passaggi che hanno visto capitan Belinelli intervistato dall’ex compagno di squadra Gianluca Basile

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Gianluca Basile e Marco Belinelli (©LBA)

Marco Belinelli è il protagonista del quinta puntata di Basketball&Conversation, format presentato da Gianluca Basile e di produzione LBA. L’ex capitano della Fortitudo Bologna ha intervistato l’attuale capitano della Virtus, i due, da ex compagni, hanno ricordato gli anni della prima gioventù di Belinelli.

Basile come fonte d’ispirazione

Belinelli racconta il suo arrivo in Fortitudo e la figura di Gianluca Basile a quei tempi: «Prima che arrivassi in Fortitudo sapevo chi fossi e quello che facevi, come giocavi, i tiri “ignoranti” che facevi. Io mi sono sempre un po’ ispirato a due giocatori quando ero giovane. Uno era Ginobili e uno eri tu. Nella mia testa, io avrei sperato di essere un insieme di questi due giocatori. Mi piaceva come ti allenavi e ho cercato di seguire sempre l’esempio giusto, anche grazie all’educazione che ho avuto in famiglia. Hai sempre dato il 110%, hai sempre cercato comunque di “fare il mazzo” a quelli che tutti difendevano, però sempre con l’esempio giusto da dare ai giovani, da leader. Coach Repesa, quando eravamo insieme alla Fortitudo, ha mandato a casa a turno tutti quanti in allenamento per qualche motivo. Qualcuno che non aveva voglia, qualcuno che non ascoltava. Tu sei stato l’unico che non è mai stato cacciato e mi sei piaciuto perché non parlavi molto. Anche io sono sempre stato un ragazzo abbastanza chiuso, timido, che però in campo riusciva a farsi valere e a dimostrare col talento quello che era veramente.» 

L’importanza di Repesa agli inizi

Alla domanda su quale fosse l’allenatore capace di dargli maggiore ispirazione Belinelli risponde così: «Sicuramente Repesa, la sua presenza è stato uno dei motivi per cui io sono venuto alla Fortitudo. Vedevo che dava la possibilità ai giovani di crescere, di giocare e di poter sbagliare, cosa che adesso non fanno in tanti. Al contempo però non regalava niente nessuno. È sempre stato un allenatore bravissimo, preparato, maturo, di cui magari i giocatori avevano anche un po’ di timore. Mi ha dato tanta fiducia anche nei minuti che contavano, ad esempio facendomi marcare Anthony Parker quando giocammo contro il Maccabi, uno dei giocatori più forti passati in Europa». 

Belinelli Virtus Bologna Monacò

Marco Belinelli dopo la vittoria contro Barcellona (©Virtus Pallacanestro)

L’attualità e il fuoco dentro

All’età di trentanove anni, un anello NBA al dito e diversi successi in Italia e in Europa Marco Belinelli sente ancora il fuoco dentro e lo spiega così: «Ho la passione dentro di voler giocare ancora e di confrontarmi con giocatori più giovani. Dentro di me sento la sfida, lo spirito di competizione. Nella mia testa voglio ancora giocare e provare a vincere trofei. Ho la voglia di sfidarmi, se c’è un giocatore nuovo, se c’è un ragazzo giovane, io non lo rispetto, lo rispetto come persona, ma come giocatore voglio sempre batterlo. Questa è la mia mentalità». 

La puntata completa.

 

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