Basket
Virtus Femminile – Il girone di ritorno inizia col piede giusto, vittoria 60-69 a Ragusa
PASSALACQUA RAGUSA 60–69 VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (21-17;38-41;46-59)
Passalacqua Ragusa: Thomas 13, Spreafico 12, Di Fine ne, Milazzo, Jakubcova 7, Pastrello 4, Juskaite 12, Miccoli 6, Chidom 6, Nikolic. All. Lardo.
Virtus Segafredo Bologna: Del Pero ne, Pasa 3, Peters 17, Cox 8, Rupert 9, Barberis 3, Andrè 10, Zandalasini 13, Orsili 6, Consolini. All. Vincent.
Arbitri: Boscolo, Centonza, Frosolini.
Tiri liberi: RA 12/16 (75%); BO 6/9 (66%).
Rimbalzi: RA 35; BO 32.
Falli: RA 14; BO 22.
Tiri da 2: RA 12/35 (34%); BO 18/30 (60%).
Tiri da 3: RA 8/21 (38%); BO 9/25 (36%).
QUINTETTI INIZIALI
Passalacqua Ragusa: Thomas, Spreafico, Juskaite, Miccoli, Chidom.
Virtus Segafredo Bologna: Pasa, Peters, Andrè, Zandalasini, Barberis.
È andato in scena il secondo atto dello scontro tra bolognesi e siciliane che ha infiammato il secondo turno di qualificazione di Coppa Italia: le Vu nere vincono e convincono al Palaminardi di Ragusa, dando lo strappo decisivo al match nel terzo quarto e soprattutto riuscendo a limitare l’indiziata principale della sconfitta di domenica, Chidom. Prestazione da veterana di Peters, che con 7/12 dal campo si laurea MVP del match e soprattutto sempre più leader di questa Virtus insieme a capitan Zandalasini (13+6-4). La squadra di Lino Lardo, dal canto suo, ha offerto ai propri tifosi un bel basket lottando fino alla fine limitando fortemente il passivo.
La cronaca
Dopo il bellissimo momento di profonda sportività regalato da Ragusa a Consolini, storica capitana della compagine siciliana, inizia la partita. Dopo un iniziale botta e risposta tra le due formazioni, la squadra di Lardo è abile ad allungare fino al 15-4 grazie all’MVP dello scontro in Coppa Chidom e una grande reattività a rimbalzo. Zandalasini e Barberis risollevano le Vu nere con 5 punti consecutivi, ma la Passalacqua è veloce nel ripristinare la doppia cifra di vantaggio portandosi avanti con Miccoli, particolarmente ispirata in area. Qualche bella difesa (sugli scudi Cox con due recuperi provvidenziali) e un pizzico di precisione in più in attacco permettono alla Segafredo di chiudere il primo quarto sul 21-17 grazie alla tripla allo scadere della texana.
Si infiammano gli archi delle due squadre, permettendo alla Virtus di rosicchiare lo svantaggio fino al 27 pari che costringe Lino Lardo a chiamare minuto per sistemare le idee delle sue. È ancora Peters a punire le ragusane, trovando il primo vantaggio per le bianconere, imitata prontamente dalla migliore in campo contro Villeneuve Pasa. Si alzano i quintetti e la Virtus eleva l’intensità della propria difesa, costringendo dall’altro lato del campo Ragusa alla zona: Andrè fa impazzire le canottiere verdi, che perdono lucidità al tiro riuscendo però a restare incollate alla Segafredo con il tiro da tre di Jakubcova, che manda le squadre negli spogliatoi sul 38-41.
4 punti in avvio per le Vu nere, brave nel limitare Chidom sotto al ferro costringendo Ragusa a creare tiri difficili e velleitari, presentandosi dopo 5’ con solo 3 punti segnati dalla capitana Spreafico (41-49). Thomas toglie le ragnatele dal canestro ragusano, ma è ancora Peters a fare la voce grossa, mettendo la tripla del +9 che convince Lino Lardo a rivoluzionare la rosa in campo. Gli ultimi 2’ del quarto sono un monologo virtussino, dove Ragusa non riesce ad incidere subendo le Vu nere sia da sotto al canestro che dall’arco: alla penultima sirena, il punteggio è 46-59.
Ultimi 10’: Cox mette il +16 da 3 con estrema facilità, rendendo ancor più in salita il tentativo di rimonta delle ragusane, completamente impallate in fase di conclusione e frastornate dalle iniziative offensive delle bianconere. La Passalacqua continua a giocare con orgoglio e a mettere intensità su ogni pallone riuscendo a portarsi fino al -9 ad un minuto e 30” alla fine. Le Vu nere gestiscono gli ultimi possessi e vanno a prendersi la rivincita 60-69 sulla sconfitta in Coppa Italia di una settimana fa, iniziando al meglio il girone di ritorno del campionato Lbf.
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