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Trentadue anni fa la vittoria della Virtus a Torino, contro un grande Morandotti

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Reduce dalla vittoria netta contro la Vismara Cantù per 109-77, con cinque giocatori in doppia cifra, Villalta 24 punti, Brunamonti 20, Johnson 19, Sugar 16 e Binelli 13, le V nere di Bob Hill si presentano a Torino il 2 aprile 1989, per la terzultima gara di stagione regolare. I magnifici cinque si ripetono a Torino rispettivamente con 14, 26, 14, 25 e 11 punti (gli altri 8 sono di Bonamico) per un bel successo 98-92. Tra i padroni di casa Morandotti è scatenato, 39 punti con solo tre errori dal campo, 9 su 12 da due punti, 3 su 3 nelle triple e 12 su 15 in lunetta, però due liberi fondamentali sbagliati sul 92-94 a 32 secondi dalla sirena. Dall’altra parte un grande Brunamonti con 9 su 13 da 2 e 2 su 3 dalla lunga distanza, un ottimo Sugar, 11 su 16 da due e 1 su 3 dalla lunga distanza. Per le V nere 38 su 61 da due (62,3%) e 5 su 12 da tre (41,7%). La Virtus domina a rimbalzo, 37 contro 28, 11 di Johnson.

 

La vittoria fu il preludio a un mese di grandi gioie, tutte con il pathos: il 6 aprile, al supplementare la Virtus sconfisse Caserta nella finale di Coppa Italia, riaprendo una bacheca chiusa dal 1984. Le ultime due giornate di campionato si disputano il 9 e 12 aprile: contro Roma, dopo una rimonta finale e a Napoli, in entrambi i casi la Virtus prevale di un solo punto. Con questi successi la Virtus si guadagna, per la classifica avulsa, il terzo posto, essendo la prima in un gruppo di quattro squadre a 36 punti, precedendone altre tre a 34. Il 26 la Knorr affronta nuovamente Caserta, questa volta per gara uno dei quarti di finale e ancora una volta un misero punto fa sorridere la Bologna bianconera, 93-92. Dopo la sconfitta in Campania, nella bella, disputata il 2 maggio, a un mese esatto dalla vittoria di Torino, gli uomini allenati da Bob Hill, vincono ancora, quasi in fotocopia con la gara di sei giorni prima: 94 a 93.

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