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EuroLeague Women – Alla Virtus non riesce la rimonta, Praga vince 69-61: si complica la corsa playoff

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Virtus Segafredo Bologna
Lauren Cox (©Virtus Segafredo Bologna)

ZVVZ USK PRAHA 69–61 VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (26-26;43-32;61-41)

ZVVZ USK Praha: Oblack 14, Andelova ne, Cazorla 9, Vorackova2, Conde 7, Ayayi 16, Vyoralova 2, Magbegor 5, Hof 12, Sabally 2, Sipova ne. All. Hejkova.

Virtus Segafredo Bologna: Del Pero, Pasa 4, Peters 13, Cox 2, Rupert 15, Barberis ne, Dojkic 7, Andrè 4, Zandalasini 14, Orsili, Consolini 2. All. Vincent.

Arbitri: Yalman, Csender, Ivanovic.

Tiri liberi: PR 15/20 (75%); BO 3/3 (100%).

Rimbalzi: PR 37; BO 32.

Falli: PR 11; BO 18.

Tiri da 2: PR 18/38 (47%); BO 20/45 (44%).

Tiri da 3: PR 6/18 (33%); BO 6/19 (32%).

QUINTETTI INIZIALI

ZVVZ USK Praha: Oblak, Cazorla, Vorackova, Ayayi, Magbegor.

Virtus Segafredo Bologna: Dojkic, Rupert, Andrè, Zandalasini, Peters.

40’ folli quelli andati in scena alla Kralovka Arena: dopo un primo quarto da 52 punti complessivi, Praga passeggia per due quarti, andando a creare un distacco irricucibile tra sé e la Virtus toccando anche il +20. L’orgoglio e la consapevolezza di non aver giocato al meglio delle proprie possibilità porta la Segafredo a dare tutto negli ultimi minuti di gioco, sfiorando così una rimonta clamorosa guidata da Peters che si ferma sul 69-61. Si complica, così, la strada verso la qualificazione, che non sarà più solo legata al risultato della settimana prossima delle Vu nere ma a Salamanca, vittoriosa sul campo del Polkowice 73-78, che affronterà il fanalino di coda Serco UNI Gyor.

La cronaca

L’avvio lascia pregustare una partita ricca di canestri: dopo 3’, il risultato è già 12-6 in favore di Praga, che punisce a ripetizione le Vu nere in transizione e trova facili canestri in appoggio. A salvare l’avvio della Segafredo è l’attacco, che tuttavia non tiene i ritmi folli delle ceche e le bianconere sono costrette ad inseguire, riscendo a ricucire del tutto il gap che le padrone di casa avevano creato con Zandalasini, che da 3 mette il 21-21. Per forza di cose si abbassa la furia offensiva delle due squadre, la Virtus stringe i denti e nonostante 7 palloni persi mantiene il pari 26-26 alla fine del primo quarto con il suo capitano Zandalasini, autrice di 12 punti in 10’.

La Segafredo serra i ranghi in difesa e sventa un paio d’occasioni d’oro di Praga, che riesce tuttavia ad allungare sulle Vu nere, che sembrano aver perso lo smalto in attacco visto nel primo quarto. Praga ringrazia e raggiunge il +9, mentre la Virtus continua ad avere grossi problemi con il canestro e abbassa in maniera drastica le percentuali: l’appoggio di Cox sfoga il magone offensivo che si era creato negli ultimi 7’ ed approfitta del nervosismo di una delle stelle ceche di serata, Sabally, per provare a ricucire lo strappo, ma resta tragica la statistica delle palle perse e il tabellone a metà partita recita 43-32.

Non manca la voglia di provarci alla Segafredo, ma la difesa di Praga sembra a tratti insuperabile e le padrone di casa volano sul 50-37: si infuria Vincent, che chiama a raccolta le sue alla panchina per trovare una soluzione alla rapidità di Praga nel punire le virtussine in transizione. La reazione delle bianconere non è sufficiente e le ceche aumentano ulteriormente il divario tra loro e le ospiti fino al +20, che rischia di spingere nel baratro le Vu nere, incapaci di contenere le avversarie e soprattutto di costruire in maniera efficace in attacco. Il 61-41 sul quale le due squadre vanno all’ultima pausa è lo specchio di un terzo parziale horror della Segafredo (9 punti segnati), dominato sul parquet dall’USK.

La Virtus dà segno di volerci perlomeno provare mettendo muscoli a rimbalzo e gambe in difesa: Praga non concretizza un paio di situazioni, costretta all’errore da qualche buona difesa firmata Segafredo, e i 4 punti consecutivi delle ragazze di Vincent convincono Hejkova a fermare il tempo per evitare ulteriori danni. La tripla di Ayayi taglia quasi definitivamente le gambe delle virtussine, apparentemente troppo indietro nel punteggio per riacciuffare le padrone di casa. La reazione d’orgoglio di Peters sotto al ferro spacca una partita che sembrava già finita: le bianconere si affidano alla loro numero 7, che a suon di rimbalzi e canestri porta prepotentemente le Vu nere a -8 con meno di 2’ da giocare. Nell’ultimo minuto succede di tutto: Praga fa e disfa, la Virtus sbaglia la tripla che varrebbe il -4 ma un istante dopo Rupert fa muovere solo la retina con una bomba; l’USK non sbaglia ai liberi e addormenta la partita sul 69-61 finale. Una partita che lascia l’amaro in bocca a questa Virtus: se la Segafredo avesse giocato come ha fatto negli ultimi 3’ di gioco, forse sarebbe stato raccontato un epilogo diverso. La Segafredo perdendo oggi non sarà più padrona del proprio destino.

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