Basket
Olimpia Milano-Virtus Bologna, chi arriva meglio a Gara-5?
Virtus e Olimpia si stanno giocando per il terzo anno di fila le LBA Finals, ma nelle due edizioni passate non c’è mai stato un equilibrio tale da arrivare a Gara5 sul 2-2, con uno scarto medio nelle singole gare di 6,25 punti e due supplementari giocati. Chi arriva meglio alla seconda serie interna al meglio delle tre? Concentriamoci sull’analisi dei minutaggi dei sei giocatori più utilizzati dai due coach: per la Virtus l’uomo più presente è Toko Shengelia (113 minuti giocati nella serie), il georgiano sembra infatti aver accusato un po’ di stanchezza quando nel finale di Gara-4 ha forzato in maniera insistente verso il ferro, perdendo alcuni palloni sanguinosi, allo stesso tempo però sta giocando una serie da finto centro, provando a mascherare le altalene di Jaiteh e Mickey. Dall’altra parte il più utilizzato è Shavon Shields (131 minuti giocati nella serie) la maggior parte dei quali con la palla in mano e cercando con il suo estro la via per il canestro, il gioco di Messina si affida molto agli isolamenti del numero 31 che Cordinier e Ojeleye stanno, nonostante i 16,2 punti di media, riuscendo a limitare in maniera efficace vista la mole di tiri che si prende l’ex Trento e il fatto che sia insieme a Napier il fulcro dell’attacco meneghino. Proprio Napier è il secondo giocatore più utilizzato (122 minuti giocati nella serie), il folletto di Roxbury rappresenta la chiave delle fortune offensive dell’Olimpia, lo si evince dalle due triple in fila che sono valse i supplementari in Gara-4, dopo una partita fino a quel momento giocata in penombra grazie all’ottima difesa di Hackett e Pajola che, dopo aver preso le misure in Gara-1 (22 punti) stanno riuscendo a limitarlo maggiormente, il numero 13 però è capace di inventarsi giocate importanti anche davanti a due mastini come quelli bianconeri.
Al conteggio dei più utilizzati, Milano surclassa Bologna, il terzo per utilizzo nei biancorossi è Nicolò Melli (111 minuti giocati nella serie), solamente due in meno di quelli giocati da Shengelia (primo Virtus). Il numero 9 di Messina è un vero è proprio pilastro, ma anche per lui la lucidità sembra venire meno per via della stanchezza, come quando a 7’’ secondi dal termine del primo supplementare invece di cercare un fallo tenta un tiro improbabile da dietro il tabellone, che si spegne in un nulla di fatto.
Per le Vu Nere il secondo più utilizzato è Daniel Hackett (102 minuti giocati nella serie) che rimane comunque dietro al quarto e quinto di Milano (Voigtmann 110 – Baron 107), il lavoro del numero 23 bianconero risulta essere sempre più prezioso in prima battuta sul lato difensivo, ma anche in attacco spesso e volentieri sono sue le conclusioni che aprono a parziali importanti o sbloccando in momenti di stallo. Si arriva poi a Cordinier e Mickey, rispettivamente 100 e 97 minuti giocati nella serie, il primo ha chiuso gara-4 con 14 rimbalzi catturati, mentre il secondo con 18 punti e 7 rimbalzi, piazzando così le loro due migliori prestazioni nella serie a dimostrazione che, al momento la stanchezza non sembra intaccarli, vista l’ottima gestione da parte di Scariolo. Stessa cosa per Teodosic e Belinelli 89 e 80 minuti giocati, dai due veterani ci vorrà una Gara-5 di grandi responsabilità, entrambi si stanno sacrificando anche in difesa, ma non sembrano al momento in affanno, anzi, sono stati loro due a chiudere i giochi in Gara-4, Milos con una conclusione dai 6,75 e poi il 2/2 di Marco dalla lunetta, dopo aver subito il fallo in una fuga in giro per il parquet che gli ha permesso di bruciare dei secondi preziosi sul cronometro.
Per Milano il primo sotto i 100 minuti di utilizzo è Devon Hall (86 minuti in campo nella serie), il numero 22 ha dimostrato di poter essere una spina nel fianco delle Vu Nere, e potrebbe vedere il suo minutaggio crescere nelle prossime partite, ci sarà quindi bisogno di limitarlo così come fatto con Napier, essendo lui un buon giocatore di striscia.
Tra quelli meno utilizzati per la Virtus notiamo Jaiteh, Ojeleye, Abass e Pajola dai quali, in queste, almeno due, ulteriori gare potrebbe arrivare un apporto ancora superiore, sopratutto per la freschezza che possono ritrovare nelle loro gambe e il talento che indubbiamente gli appartiene.
Stessa cosa vale anche con Datome per Milano, che sa come rendersi pericoloso anche con pochi minuti sul parquet, chissà poi che non possa trovare più spazio anche Tonut, in questo momento ai margini delle rotazioni di Messina.
Rimane poi da sciogliere il dubbio Hines, il 42 uscito tra gli applausi della Segafredo Arena per un problema alla spalla, è ancora in dubbio per questa sera, se non dovesse farcela toccherebbe a Brandon Davies prendere il suo posto. Talento fuori discussione quello dell’ex Barca ma caratteristiche agli antipodi con il numero 42, in più la sua ultima apparizione in campo è stata il 30 aprile, da lì in poi solo tribuna e una separazione con il club ormai quasi certa.
La conta dei minutaggi sembra far pendere l’ago della bilancia verso Scariolo, ma quando l’obiettivo è così vicino e ci si gioca tutto in due/tre partite, non sarà solamente la gestione fisica a fare la differenza, altrettanto influente sarà quella mentale, viste anche alcune pressioni che arrivano da fuori. Al momento l’unica certezza è che stasera ci sarà Gara-5 e chi vincerà metterà un’impronta non indifferente sullo scudetto.
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