Basket
Pirinumbers: la Finale e la Favorita
Ci siamo, ora si fa sul serio, sale il livello e i numeri e le tabelle non potranno essere all’altezza; ci proviamo comunque.
FAVORITA
Milano, anche per opinione della maggioranza degli addetti ai lavori, è la favorita e ve ne sono le ragioni.
– guida tecnica
– salute e freschezza
– migliore difesa d’Europa con il miglior difensore d’Europa.
– maggior ritmo in attacco e coinvolgimento di tutti i giocatori in campo.
– crescita del contributo degli Italiani
GUIDA TECNICA
Milano ha in panchina “semplicemente” il coach più vincente nella storia dei playoff ed un assistente che è anche allenatore di una delle Nazionali più forti al mondo con un recente passato di finale scudetto e ben oltre 10 vittorie nei playoff.
Apoteosi di brain storming ad ogni time-out o preparazione partite mentre dall’altra parte solo sagge meditazioni da parte di un coach che ha vinto meno della metà di partite playoff in Italia rispetto al collega ed un vice che la Nazionale e una finale playoff l’ha vista solo in televisione o, se trovava il biglietto, dalle tribune.
SALUTE e FRESCHEZZA
Il problema della “stanchezza” sopraggiunta improvvisamente lo scorso anno a seguito di una stagione da 90 partite, sembrerebbe quest’anno essere risolto. Milano ha infatti giocato 4 partite in meno!
In verità, lo scorso anno il massimo furono le 71 giocate da Leday e quest’anno, grazie ad una oculata gestione e qualche infortunio, ho annotato come i top players (Hines, Chacho, Datome e Shields) non abbiano superato le 60.
DIFESA / ATTACCO
Milano è considerata a ragione la miglior difesa d‘Europa e Melli il miglior difensore.
La tabella successiva mostra come questa difesa non sia assolutamente influenzata dal livello delle avversarie; in Campionato ed in Eurolega concede grosso modo gli stessi punti e mostra la stessa efficienza difensiva pari a poco più di 1 punto x possesso.
L’attacco è invece influenzato dal livello degli avversari tant’è che, a parità o quasi di possessi, in Eurolega segna decisamente meno rispetto al Campionato.
Nei playoff in corso, Milano sta attaccando in maniera eccezionale con quasi 90 punti di media (quota mai raggiunta in 38 partite di Eurolega) e con una efficienza di 1,30 punti per possesso, quota raggiunta solo altre 4 volte nelle 71 partite in stagione.
I numeri offensivi di Milano nei playoff impressionano anche per altri aspetti del gioco; percentuali al tiro, assist, rapporto Assist / Palle perse e comunque un gioco con meno isolamenti e forzature come la squadra di Messina ci aveva abituato in questi anni.
Da rilevare che nelle precedenti sfide in stagione contro le stesse squadre (Reggio Emilia e Sassari), Milano aveva tirato decisamente peggio, fatto meno assist, perso più palloni.
RITMO DI GIOCO
Milano resta una delle squadre con il ritmo di gioco più basso in Europa e il più basso in assoluto tra tutte le squadre giunte ai playoff. Ha perso solo 6 partite in tutta la stagione LBA e, a parte la non-partita con Treviso, tutte le altre 5 volte il ritmo di gioco era stato superiore alla sua media stagionale.
Sostanzialmente sotto ai 70 possessi non ha mai perso in Italia e le probabilità di vincere sono inversamente proporzionali al ritmo a cui si gioca.
CONTRIBUTO DEGLI ITALIANI
Milano ha perso durante l’anno Moraschini che nella stagione scorsa era stato, assieme a Brooks, il più impiegato sia in Eurolega che in Campionato.
Se escludiamo Melli e Datome, la percentuale di impiego e soprattutto di punti in Eurolega resta sempre modesta mentre in Campionato c’è stata una inversione di tendenza che può essere riassunta coni seguenti numeri:
In pratica, in questa annata LBA, l’utilizzo degli Italiani è cresciuto ma soprattutto è cresciuta la loro incidenza offensiva che dovrà essere confermata nella sfida finale con Bologna; lo scorso anno infatti gli Italiani si “nascosero” lasciando ad altri oneri e (pochi) onori.
OBIETTIVO
Tutti i numeri dicono che Milano, già favorita in partenza e seconda classificata (a pari merito) in Regular Season Eurolega, ha ampliato ancor più il gap per portare a casa quello che era sin dall’inizio il vero obiettivo di questa annata.
La squadra non era infatti costruita per vincere in Europa (poco atletismo e poco talento) e Messina stesso aveva dichiarato l’accesso ai playoff come obiettivo stagionale in Eurolega.
Squadra invece perfettamente progettata e in crescita per la vittoria dello scudetto e la grande rivincita.
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