Basket
Presentato “Non è mai finita”. L’autobiografia di Boniciolli – 12 Dic
È stato presentato nella Sala Tassinari del Comune, l’autobiografia di Matteo Boniciolli. “Non è mai finita”. Questo il titolo del libro in cui il coach della Effe viene raccontato da Alessandra Giardini e Giorgio Burreddu. Un’autobiografia in cui la pallacanestro costituisce la cornice perfetta, e mai troppo invasiva, di un quadro in cui è dipinta la storia del coach biancoblù. Avevamo parlato di questo libro proprio con Giorgio Burreddu nella puntata del 20 Novembre di Al Ritmo del Goal su Punto Radio.
Oltre agli autori, erano presenti anche Eraldo Pecci e Giorgio Comaschi. Oltre all’editore Daniele Azzolini di Absolutely Free. “La sensazione che ho avuto è che questo libro sia molto simile a quello di Agassi – dice Comaschi – Ha quelle caratteristiche, perché riesce ad entrare dentro al personaggio”. Mentre Pecci che ha scritto parte della Prefazione, parla di “libro emozionante”.
Parola poi al coach della Effe. “Il basket è stato parte integrante della mia vita, sin da piccolo. La pallacanestro mi ha permesso di vivere situazioni, conoscere persone e allenare giocatori. Ma anche di conoscere molte città. Ci sono stati momenti non semplici, ma grazie a questo sport ho potuto vivere una vita piena. Quando ho invitato mia moglie a uscire per la prima volta, l’ho portata a Bologna a vedere una partita di basket. Stiamo lavorando per la Serie A. E se dovessimo raggiungerla, quel libro lo scriveranno Pavani, Muratori, i giocatori ed i tifosi. Il mio sogno è, passatemi il termine, quello di vincere l’Oscar come miglior attore non protagonista. Sono stato una piccola parte di un grande ingranaggio che ha rimesso in piedi una grande realtà dello sport italiano. Quando sono tornato mi ero prefisso di essere parte di questa crescita. So di esserlo già stato e che raggiungere l’ultimo obiettivo non sarà facile. Ieri sera mi sono ritrovato a mangiare un pezzo di formaggio, guardando Montegranaro. Come direbbe un mio amico, bene ma non benissimo. Poi, mi reputo fortunato ad avere avuto l’opportunità di conoscere gente che mi ha aiutato tanto. Come Gianni Cuperlo, che era il mio play al Liceo Petrarca. E come Ivano Dionigi di cui vado a sentire gli incontri con gli studenti. Volevo che questo libro fosse utile a qualcuno. E per questo il ricavato andrà all’oncologia pediatrica del dottor Pession”.
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