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Basket

Primo successo stagionale. La Virtus si impone su Capo D’Orlando per 88-52 – 8 Ott

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La Segafredo strapazza la Betaland per 88-52 (parziali: 27-15; 48-30; 66-34).

 

SEGAFREDO BO: A. Gentile 17, Umeh 12, Pajola 6, Ndoja 6, Rosselli 6, Lafayette 3, Aradori 18, S. Gentile n.e., Berti n.e.; Lawson 13, Slaughter 8. All. Ramagli.

BETALAND CdO: Alibegovic 9, Ihring 5, Atsur 12, Inglis 9, Kulboka 3, Lagana n.e., Delas, Edwards 5, Zanatta n.e., Wojciechowski 7, Carlo Stella n.e., Ikovlev 2. All. Di Carlo.

 

A ventun anni di distanza dall’ultima volta nella massima serie, la Virtus ritorna al Paladozza ottenendo, in una gara mai incerta, il primo successo casalingo della stagione.

Il leitmotiv del match appare chiaro sin dalle prime battute in cui vi è un solo protagonista: A. Gentile. Lo “scugnizzo” in maglia n. 0 realizza 7 punti in fila, sfruttando disattenzioni e fragilità di una difesa ospite decisamente troppo morbida. Coach Di Carlo è obbligato al timeout, nel tentativo di arginare lo strapotere bianconero in ambo i lati del campo. Bologna non accenna a rallentare la propria marcia e guidata da un infuocato Lawson (3/3 da oltre l’arco), raggiunge il massimo vantaggio. Tra i siciliani sembra crederci il solo Inglis, i cui jumper a bersaglio tentano di rendere il passivo meno amaro. Di Umeh la conclusione dalla media che ristabilisce le distanze al 10’ sul 27-15. La Betaland tenta una timida reazione, piazzando un parziale di 5-9 che, questa volta, costringe coach Ramagli a rifugiarsi nel minuto di sospensione. Al rientro in campo le Vu nere cambiano decisamente approccio. Da una parte la difesa erge un solido muro che gli ospiti faticano a superare, dall’altra l’attacco ritrova fluidità nella circolazione di palla. L’esito è più che positivi ed il parziale di 12-0, sugellato dalla bimane di Slaughter, porta la Virtus sul momentaneo +20 (46-26). Di Alibegovic, invece, il canestro che alla pausa lunga riavvicina i gialloblu sul 48-30.

 Al rientro in campo il copione non muta. Distanze invariate dopo 2’ di gioco a causa dei molteplici errori su ambo i fronti che non offrono, di certo, un bello spettacolo. Il fortino bianconero continua a proteggere con successo il proprio canestro e solo dopo 6’ di digiuno, i siciliani ritrovano il bersaglio. La Segafredo macina gioco con sicurezze evidenti che le consentono di ampliare il gap. La zona di coach Di Carlo è l’ultimo disperato tentativo per contenere lo strapotere bianconero, ma al 30’ i giochi si possono considerare già conclusi sul +32 (66-34). L’ultimo periodo è un lungo garbage time in cui il giovane Pajola si prende la scena. Il baby-play bianconero mette in mostra il proprio talento servendo ottimi assist ai compagni, pressando i portatori di palla avversari e trovando anche la via del canestro dopo buone giocate. Una meritata standing ovation lo accoglie nel momento del cambio, prima degli ultimi giri di lancette utili soltanto a definire il punteggio. Di Umeh il layup sulla sirena finale che decreta la vittoria bianconera per 88-52.

 Prestazione convincente quella della Virtus che cancella immediatamente la delusione della bruciante sconfitta di una settimana fa in quel di Trento. La pochezza della resistenza offerta dalla Betaland ha sicuramente favorito le giocate dei bianconeri che, però, hanno mostrato sempre grande concentrazione e attenzione ai dettagli. Positive le prove dei singoli, tra cui spiccano senza ombra di dubbio Lawson, Ndoja ed il solito Aradori. Tra i migliori anche Ale Gentile che ha però peccato di troppa imprecisione dalla linea della carità. In partite dal più alto coefficiente di difficoltà possono essere errori pagati a caro prezzo, ma siamo certi che questo gruppo risponderà presente. Applausi anche per Pajola, la cui crescita ci auguriamo possa essere consistente e graduale. Appuntamento tra una settimana a Pesaro, per una partita difficile in un ambiente sicuramente caldissimo. Ai posteri l’ardua sentenza.

 

 

 

 

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