Basket
Punto Virtus – A Belgrado per ritrovare quel pizzico di “sana follia”
Nel mezzo dell’ultimo back to back europeo la Virtus, uscita sconfitta a Kaunas in una gara che ormai è lo specchio delle ultime prestazioni bianconere, vive oggi la vigilia di un match importante come quello che si giocherà domani sera alla Stark Arena contro la Stella Rossa di Belgrado. La situazione infortuni non aiuta coach Banchi, che dovrà ancora fare a meno di Hackett ma potrebbe recuperare Cordinier, il francese nel caso sarebbe comunque reduce da un problema alla caviglia rimediato solo qualche giorno fa.
Lo specchio di Kaunas
Un avvio deciso, come spesso ci ha fatto vedere questa squadra, che a differenza della prima metà di stagione in cui spesso ha inseguito per poi vincere in volata, ora si trova spesso a condurre nei primi venti minuti per poi calare quasi drasticamente nel corso del secondo tempo. Sembrano quindi mancare energie fisiche ma anche psicologiche ai ragazzi di Banchi che ora però dovranno fare cerchio sulle proprie certezze per conquistare un settimo posto finale che darebbe senso alla grande stagione europea. Le prestazioni fatte registrare da Lomazs e Abass in quel della Zalgirio Arena mettono in mostra come in questo momento ci sia bisogno dell’apporto di una rotazione più lunga e meno focalizzata sui soliti Belinelli e Shengelia, che rimangono le colonne portati di questa squadra, alle quali però le avversarie sembrano aver preso le misure, sopratutto quando mancano alternative dal supporting cast. Dal terzo quarto in poi è iniziata a mancare la lucidità in costruzione, dove la palla ha iniziato a girare solamente sul perimetro, costruendo così conclusioni complicate e raramente comode, spesso prese allo scadere dei 24 secondi. Certo la difesa lituana è salita di colpi, ma la chiave di questa Virtus è sempre stata quella di portare la palla dentro e fuori l’area in maniera continua, sia con passaggi che con penetrazioni che spesso liberano gli spazi dal perimetro: questo però sembra ormai accadere solamente per i primi venti minuti e quando le difese alzano la pressione verso i finali di gara la frenesia di trovare la conclusione porta dei grossi nulla di fatto. I segnali in quel di Kaunas sono arrivati, ora starà ai giocatori e allo staff coglierli, provando magari a ritrovare quella “sana follia” che ha caratterizzato la prima parte di stagione, osando anche nelle scelte dei giocatori da schierare.
Sfida tra difficoltà
Se la Virtus non sta vivendo un ottimo momento stagionale la sua prossima avversaria non è certo in una situazione migliore: il record di 10-20 la vede già esclusa dalla lotta al decimo posto e nelle ultime sei gare giocate sono arrivate altrettante sconfitte, di cui quattro tra le mura amiche della Stark Arena. Proprio a Belgrado le due squadre si sfideranno domani sera in una sfilata di ex, da Teodosic al ritorno a casa di Ognjen Dobric: nella gara d’andata giocata al Paladozza le Vu Nere s’imposero per 85-79, ma come detto tante cose sono cambiate da quel 20 ottobre e ora i ragazzi di coach Banchi dovranno ritrovare la forza mentale di conquistare un campo “nemico” benché questo sia uno dei più caldi del continente. Le stesse dei serbe sono note, da Nedovic a Teodosic passando per Hanga e Giedraitis, fino ad arrivare sotto le plance dove Mitrovic e Bolomboy portano tecnica e fisicità, attenzione anche alla perimetralità di Mike Tobey, solitamente poco utilizzato ma che potrebbe mettere in difficolta i lunghi bianconeri con le sue caratteristiche. I principi dai quali potrà ripartire la Virtus li conosciamo e anche senza Hackett e Cordinier questa è una sfida alla portata, sopratutto in questo momento in cui può valere un settimo posto e per l’avversario le motivazioni riguardano solo il non farsi superare di rincorsa da Berlino e Asvel negli ultimissimi gradini della classifica. Un profilo che potrebbe portare l’energia di cui questa squadra ha bisogno anche nei momenti di appannamento è certamente quello di Achille Polonara, a discapito di un Jordan Mickey in chiara difficoltà.
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