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Raddoppio su: Diego Flaccadori

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Forse si è già oltre l’ultima spiaggia o forse no. Le sconfitte di Napoli e Treviso mitigano quella rimediata a Pesaro, che altrimenti poteva scrivere la parole fine sulla stagione. Benché le chances diminuiscano di settimana in settimana, fino a che l’aritmetica non la condannerà, la Fortitudo ha il dovere di lottare, di provarci in tutti i modi a rimanere aggrappata alla serie A.

Con quattro partite al termine, almeno 3 vanno vinte e poi sperare nei passi falsi altrui. Questo significa trovare due vittorie consecutive, mai colte quest’anno. Il momento è adesso o mai più a partire dalla sfida di domani contro Trento, abile in settimana a costringere la Virtus all’overtime e per pochissimo non strappare la vittoria ai campioni d’Italia, rimaneggiati e non con il coltello tra i denti ma pur sempre campioni d’Italia.

Come è andata la stagione della Dolomiti Energia? Come ormai da qualche anno a questa parte, a salti. Inizio pigro poi grande rincorsa fino a stabilirsi tra il terzo e quarto posto poi nuovamente in discesa fino allo scivolamento fuori dalla zona playoff e l’accontentarsi di una salvezza (non ancora certa) con poche ansie. Giudizio totalmente negativo, invece, se si prende in esame anche il cammino di Eurocup; squadra non pronta per questa competizione e la sola vittoria ottenuta ne è l’emblema.

Senza più il doppio impegno settimanale, le energie si possono dosare decisamente meglio e questa non può essere una bella notizia per la effe. Entra in gioco, quando ci si avvicina agli ultimi impegni, anche il fattore “attaccamento alla maglia” che supera il desiderio di prestazione individuale. Per questo chi ci tiene di più è più facile sia protagonista di una grande prova e quindi, tornando alla gara di domani sera, massima attenzione a Diego Flaccadori.

Il playmaker italiano è ormai il veterano della squadra, il metronomo di coach Lele Molin e leader tra i compagni. Sempre presente in stagione con 31 minuti di media in campo e 15,6 punti, è il caso di pensare non tanto ai suoi numeri quanto alla gestione dei possessi dell’Aquila Basket. Quel ruolo che in questo momento manca alla Fortitudo: Fantinelli sta ancora riprendendo confidenza col parquet mentre Durham, come si dice ormai da un mese, vive una netta parabola discendente. Proprio in questo un giocatore come Flaccadori può fare la differenza, amministrando meglio il gioco dei compagni oltre a contribuire personalmente a referto. Va ricordato come infatti ne abbia segnati 22 mercoledì sera e 30 contro Sassari meno di una settimana fa.

A limitarlo dovranno pensarci i corrispettivi biancoblu, in primis proprio Fantinelli e Durham quando saranno in campo. Pensando, però, alle rotazioni di Martino viste a Pesaro, i due hanno giocato in tutto 19 minuti, neanche metà partita, lasciando spazio a Frazier e Feldeine. Ecco che questa potrebbe essere la seconda coppia candidata allo scivolamento sui movimenti del portatore di palla azzurro. Dovranno tenere anche gli occhi su un Bradford spesso imprevedibile. Attenzioni rivolte, nelle altre zone d’attacco, a Cameron Reynolds e Jonathan Williams, rispettivamente ala grande e lungo di riferimento del roster trentino. Fisici atletici che potrebbero convincere coach Antimo Martino a preferire su di loro Charalampopoulos rispetto a Benzing, se non in partenza, qualche minuto dopo.

Non occorre sottolineare ulteriormente l’importanza della gara, è ben chiara ai biancoblu come è ben chiaro ad un giocatore come Flaccadori come si trascina una squadra nella quale si crede. Ad essere trascinante dovrà essere anche la spinta del Paladozza, questa è l’unica certezza su domani.

 

 

 

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