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Roller coaster: la stagione bianconera (seconda parte)

L’analisi della stagione bianconera tra gli alti e bassi delle sue montagne russe

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Virtus Hackett
Hackett (©Virtus Pallacanestro)

Dopo alcuni giorni dal termine della stagione 2023/24 della Virtus Segafredo Bologna, è giunto il momento di analizzarne il cammino. Nessun voto, né promozioni o bocciature, ma la visione di una stagione bianconera che ha visto momenti di grandissimo entusiasmo e altri di assoluto disfattismo. La realtà sta sempre nel mezzo? – La seconda parte

Il giro di boa

Dopo l’entusiasmante vittoria di Belgrado, il nuovo anno presenta un back to back per iniziare il girone di ritorno in Eurolega. Le V Nere continuano a produrre, arriva la “solita” vittoria segnata dal tiro finale di Lundberg, questa volta sul Bayern tra le mura amiche e a distanza di due giorni il successo largo su Berlino. E’ l’ottava vittoria di fila in Eurolega e i bianconeri sono ormai stabili al secondo posto in classifica con un record di 15-4.

La stanchezza però inizia a farsi sentire e nel fine settimana arriva la sconfitta contro Reggio Emilia in campionato.

I nuovi innesti

Dopo l’infortunio di Cacok e la partenza di Smith, atterrano sotto le due torri Rihards Lomazs e Ante Zizic. Il primo è un pretoriano di Luca Banchi nella nazionale lettone il secondo più un’opportunità che la società non vuole farsi sfuggire viste le cifre irrisorie alle quali viene firmato per i primi 6 mesi.

Barcollo ma non mollo

Il calendario di Eurolega inizia a farsi pesante, tante trasferte e spesso in back to back vedono le V Nere accusare i primi colpi. Il doppio scontro fuori casa con Maccabi ed Efes presenta le prime due sconfitte in fila dei bianconeri nella stagione europea, passivi larghi e prestazioni complicate ma comprensibili visti gli sforzi e le rotazioni sempre più accorciate. La squadra di capitan Belinelli però rialza subito la china con la vittoria interna contro Asvel e in campionato contro Brindisi prima e Varese poi.

Altre due trasferte tra le più complicate intralciano il percorso dei bianconeri che, complice anche l’assenza di Shengelia, cadono prima contro il Fenerbahce e poi a Barcellona in una gara mai in discussione (84-57). I bianconeri iniziano a pagare le conseguenze in classifica, da dietro i risultati iniziano ad arrivare e l’imbuto si stringe sempre più rischiando di risucchiare la squadra di Banchi.

Lo sprint finale verso la Coppa Italia però viene affrontato nel migliore dei modi, arrivano tre vittorie importanti in campionato contro Napoli, Treviso e Scafati (segnando 98,3 punti di media). Ma sopratutto una nuova boccata d’aria in Eurolega con la vittoria, ancora una volta segnata dal graffio di Iffe contro il Partizan per 88-84. La settimana successiva però, arriva la prima sconfitta alla Segafredo Arena in Eurolega, ad infliggerla un Monacò guidato dai 24 punti di Jordan Loyd (ora nel mirino bianconero).

La Coppa Italia

Le V Nere si presentano a Torino per conquistare l’unico successo che manca nell’era Zanetti, le aspettative sono alte visto la qualità della pallacanestro bianconera. Le montagne russe però stanno per presentare una lunga discesa. Ai quarti di finale i bianconeri incrociano Reggio Emilia, che già aveva battuto Belinelli e compagni in campionato. I biancorossi trovano un ottima prestazione collettiva dominando sotto canestro con Faye (16-6) ma sopratutto dall’arco con Galloway (20), che nell’ultimo quarto guida i suoi verso la vittoria finale per 72-81. Una batosta pesante per i bianconeri, che si separano in vista della pausa nazionali ma non senza uno strascico di negatività e paura che si porteranno dietro anche in futuro.

La prima parte

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