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Sacchetti, arriva l’esonero: il comunicato della Fortitudo

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Ciò che era nell’aria ha trovato conferma intorno all’ora di pranzo di domenica 6 dicembre. Il comunicato della Fortitudo Bologna annuncia la separazione con l’allenatore Romeo Sacchetti, arrivato non più tardi di questa estate, dopo l’ennesima sconfitta del club a Brescia nella serata di sabato:

“Fortitudo Pallacanestro comunica di avere sollevato Meo Sacchetti dall’incarico di allenatore della prima squadra della Fortitudo Lavoropiù. A coach Sacchetti vanno i ringraziamenti per il lavoro svolto, sin dal primo giorno, con impegno, serietà e correttezza professionale, oltre ad un sincero e sentito in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera. La squadra sarà temporaneamente affidata a Stefano Comuzzo”.

Certo, a pagare sarà sempre l’allenatore, ma c’è la sensazione forte che una scossa andasse data. La Fortitudo giace all’ultimo posto della graduatoria con soli 2 punti, frutto dell’unica vittoria contro Treviso alla Unipol Arena, in mezzo a una crisi di identità che negli ultimi anni non si era ancora manifestata in modo così netto. Dopo la felice stagione della promozione con Martino dalla A2, la positiva annata di A lo scorso anno, con il coronavirus che ha probabilmente privato il club di meritati playoff, una annata iniziata sotto i migliori auspici con nel roster i migliori tre realizzatori dello scorso campionato, un nuovo centro sportivo e l’ipotesi di un salto di qualità che i tifosi aspettavano da tempo, la Effe deve ripartire quasi da zero. I nomi più papabili per sostituire Sacchetti sono quelli dell’ex Virtus Ramagli e dell’ex coach di Verona, Dalmonte. Ma qui dovrà fare chiarezza la società, dalla quale la gente fortitudina aspetta da tempo due parole su tutto questo tormentato presente.

Ciò che lascia l’amaro in bocca è la brusca separazione, la seconda in questo 2020, da due allenatori di sicuro livello. In molti da tempo rimpiangono Antimo Martino, che sta facendo molto bene a Reggio Emilia, ma Sacchetti non era di certo l’ultimo arrivato. La Fortitudo è stata falcidiata dagli infortuni, dentro una stagione e un campionato che naviga nel buio, decide di settimana in settimana l’andazzo del torneo e che il coronavirus tiene ovviamente in ostaggio come fa un po’ tutte le nostre vite. Eppure, il roster non è da buttare, il livello di alcuni giocatori, seppur a intermittenza, si è visto. Ciò che i tifosi in queste ore condannano a chi indossa la casacca fortitudina, è lo scarso attaccamento alla causa, la mancanza di impegno, la sottovalutazione del “crest” che portano sul petto. Vedremo se il successore di Sacchetti, oltre ai risultati, in con la Fortitudo in bilico tra redenzione e inferno, vista anche la probabile esclusione di Roma che annullerebbe le due retrocessioni, saprà riportare quell’orgoglio fortitudino tanto sbandierato che è venuto a meno in un 2020 disgraziato.

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