Basket
25 Marzo, il punto su Basket City. Buona la prima …
La “settimana della verità” della Virtus Segafredo non poteva cominciare meglio, con una vittoria che parrebbe aver fugato i mille dubbi coi quali si era usciti da un periodo quanto meno controverso, culminato nella vittoria tanto discussa in quel di Pesaro. Djordjevic si è rifatto il look direi senza discussioni con una gestione impeccabile di gara1 contro Badalona; le perplessità sulla tenuta della sua Virtus negli incontri che contano sembrano come svanite improvvisamente nei post dei tifosi, ed è finalmente giusto così poiché contestare la gestione di un allenatore che in Europa, dopo aver vinto la BCL, ha un record personale di 29 vittorie su 33 gare in Eurocup, di cui 17 su 17 quest’anno, e complessivamente in campionato ne ha 38 vinte su 51 da quando è arrivato, andrebbe ben oltre lo sfiorare il ridicolo. Potranno non piacere alcuni particolari delle sue rotazioni, dei suoi schemi d’attacco e delle sue difese, ma rimaniamo fermi sulla considerazione che fin quando vincerà avrà solo ragione, anche perché non è sempre detto che il gioco più spumeggiante sia pure il più vincente, mentre sfido chiunque a dire, fra l’altro, quando la Virtus abbia avuto un gioco complessivamente più divertente del suo da un ventennio almeno a questa parte. Non ci sono notizie ufficiali sullo stato del dito di Teodosic, che un po’ sinceramente preoccupa, e soprattutto è anche vero che non si è ancora vinto alcunché. Gara 2 sarà difficilissima, con gli spagnoli che hanno chiarito che l’aggressività sarà una delle loro armi preferite e non è detto che là l’arbitraggio riesca a mantenere la stessa determinazione che ha avuto a Bologna, dove è stata punita con sistematicità la fallosità del gioco. Il segreto resterà, come all’andata, l’intensità difensiva, senza lasciarsi irretire da un eventuale metro arbitrale che potrebbe anche non esserle favorevole, con la consapevolezza che non si tratterà comunque di un’ultima spiaggia, perché resterebbe in ogni caso il ritorno alla Segafredo Arena martedì prossimo. Anche se arrivare al derby avendo archiviato la pratica dei quarti di finale in Eurocup per la Virtus sarebbe un’ottima cosa, da festeggiare proprio nella partita delle partite per Basket City. Dovesse non essere così, pazienza, però, e non sarebbe neppure una tragedia se si dovesse perdere il derby, a conti fatti, se si vuol essere pragmatici, nonostante il derby resti sempre il derby, visto che quello che conta innanzi tutto è il passaggio del turno in Europa. Verrebbe da dire: in qualunque modo; speriamo che lo sia con una serie di giocate di quelle che questa Virtus ha dimostrato di avere nel proprio DNA.
Altro sapore potrebbe avere invece il derby per la Fortitudo Lavoropiù. Partire quasi senza speranze di vittoria potrebbe paradossalmente aiutarla, quanto meno psicologicamente, se Dalmonte saprà far ritrovare ai suoi uomini quella convinzione che nelle ultime settimane pare nuovamente scomparsa. Un derby che dovesse finire come a Milano o in casa con Brindisi, senza lottare, sarebbe un’altra brutta scoppola difficile da digerire, nonostante la vittoria contro Reggio Emilia abbia riportato una certa dose d’ossigeno alla squadra. Quanto accaduto sui social in queste ultime ore, con il controverso, discutibilissimo post negazionista di Pietro Aradori, è lo specchio dello stato d’animo dei tifosi che stanno vivendo una frustrazione non indifferente. I Biancoblu non sono nemmeno aiutati dalla fortuna, con Withers e Saunders usciti malconci dalla gara con i reggiani, per cui prima ancora di una vittoria, assai lontana almeno in teoria dal potersi avverare, sarà importantissimo constatare con quale spirito la Fortitudo entrerà in campo domenica. Perché il derby rimane il derby, appunto, sebbene sia vero che in palio ci siano soli due punti come per ogni altra gara.
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