Basket
Si sblocca fuori casa la Fortitudo: Napoli battuta 86-89
GEVI NAPOLI BASKET – FORTITUDO KIGILI BOLOGNA 86-89 (19-20; 15-23; 19-20; 33-26)
Statistiche:
Napoli: McDuffie 4, Pargo 8, Cannavina ne, Sinagra ne, Coralic ne, Parks 40, Marini 7, Uglietti 4, Lombardi 3, Lynch 12, Rich 8, Grassi ne. All.Sacripanti
Fortitudo: Frazier 10, Mingotti ne, Gudmundsson 2, Aradori 20, Durham 24, Manna ne, Procida 12, Benzing 3, Charalampopoulos 2, Totè 16, Groselle, Borra ne. All.Martino
Tiri Liberi NA 12/13 BO 24/29
Tiri da 2 NA 22/45 BO 19/36
Tiri da 3 NA 10/27 BO 9/17
Rimbalzi NA 42 BO 26
Falli NA 20 BO 19
Arbitri: Paternicò, Nicolini, Noce.
Quintetti iniziali:
Napoli: Pargo, Rich, Parks, Lombardi, Lynch.
Fortitudo: Durham, Frazier, Aradori, Benzing, Groselle.
Verrà il giorno nel quale la Fortitudo tornerà a vincere fuori casa. Così si diceva da qualche settimana ed ecco che quel giorno è arrivato. L’ultima vittoria lontana dal PalaDozza risaliva allo scorso febbraio e quasi un anno dopo, la effe coglie una vittoria preziosa sul parquet di Napoli che toglie, momentaneamente, la Kigili dalla zona retrocessione al termine di una gara poco tecnica, fatta di larghi parziali ed percentuali basse al tiro. Grande terzo quarto dei biancoblu che scavano il vantaggio decisivo a non permettere ai padroni di casa l’impatto negli ultimi minuti. Parks mattatore tra gli uomini di Sacripanti con 40 punti a referto mentre Durham raggiunge il suo high score con la maglia biancoblu, perfetto nell’intesa con Totè.
Inizio frizzante ma frenetico, veloce ma caratterizzato da giocate fin troppo leggibili; il tutto porta a numerose palle perse per entrambe le squadre. Partono con un piglio migliore i biancoblu, break iniziale di 0-5 tutto firmato da Durham mentre Napoli deve aspettare il tap-in di Lynch per sbloccare il proprio tabellino. E’ proprio il numero 22 della Gevi a sostenere tutto l’attacco casalingo nei primi possessi della gara, suo il 6-0 che vale il contro soprasso, immediatamente interrotto dalla Fortitudo che rimette la testa davanti. Accende il motore anche Parks a segnare il nuovo sorpasso napoletano a metà primo quarto (12-10). Frazier concede il cambio a Durham in cabina di regia riponendo poca fiducia nei compagni in campo e cercando soluzioni offensive personali; sotto canestro lotta con difficoltà Totè, il quale però risponde presente quando va in lunetta. Momento di appannamento per i padroni di casa, incapaci di trovare il canestro complice una difesa fortitudina attenta e rognosa. Non riescono ad approfittarne gli uomini di Martino, il gioco in contropiede non li premia mentre il buzzer beater va a premiare Uglietti per il -1 (19-20) alla fine del primo periodo.
Si continua a ragionare poco anche nei secondi 10′, districandosi tra palle vaganti e smanacciate e canestri improvvisati dalla distanza. Per riaprire le danze serve la tripla di Marini dopo quasi due minuti, Procida è invece l’uomo al quale la Fortitudo deve affidarsi, 6 punti consecutivi e, pur nel caos di una gara molto poco tattica e difficile da decifrare con razionalità, tentativo di allungo biancoblu a +6 (22-28). E’ una gara con tantissime chance lasciate sul tabellone, si allunga la difesa di Sacripanti ostacolando le progressioni ospiti, a questo però non si accompagna una risposta in attacco. Lynch e Durham paiono gli unici in grado di segnare facilmente, fino alla tripla di Benzing, specialità che permette il nuovo +6 (28-34) biancoblu a 3’30” dal 20′. Sale la fiducia, dopo il tedesco ecco anche Frazier e Aradori a segno dalla distanza, uniti all’appoggio di Durham si arriva al massimo vantaggio momentaneo per la Fortitudo, +9 (32-41) quando manca un minuto all’intervallo. Nonostante il time out, la risposta della Gevi si fa attendere: 34-43 a metà partita.
Si ricomincia dopo l’intervallo aggiornando il massimo gap per la Kigili, +13 (34-46). Rimangono, invece, basse le percentuali al tiro di Napoli, cerca di mettersi in ritmo un rientrante Rich, a secco nel primo tempo. Ritmo che la Fortitudo cerca di abbassare permettendosi di gestire il vantaggio accumulato, facendo correre il cronometro. La formazione di casa ha meno minuti nelle gambe e si nota, il divario lievita facendosi cospicuo: 36-55 a metà terzo periodo. Comincia il duello a distanza tra Rich, unico dei suoi ad andare a segno, e Aradori, bravo anche a vedere i compagni più liberi di lui. Si esauriscono i falli a disposizione e ci si gioca gli ultimi possessi ai liberi, situazione che avvantaggia la Gevi, rosicchia qualche punto grazie a Parks fino al -8 (53-61) ed allunga nuovamente la difesa. Pecca di lucidità la Fortitudo (il doppio palleggio commesso da Groselle è esemplare), riducendo a 10 lunghezze il proprio vantaggio al termine del terzo periodo. 53-63 al 30′.
E’ molto diversa la formazione napoletana rispetto a quella rientrata in campo dopo l’intervallo e si vede, la sveglia suonata da Rich e la maggiore intensità difensiva le chiavi della svolta. Una svolta utile a dimezzare ma non ribaltare lo svantaggio. E’ il momento di stringere i denti e non commettere gli errori delle ultime volte, rimanere con la testa sulla gara. Totè trova l’intesa perfetta con Durham, +11, poi +13 (59-72) a meno di 6′ dal termine, un po’ di nervosismo prende il sopravvento sulla squadra di casa che diventa ancor meno efficiente in attacco. La tripla di Durham per il +16 (59-75) rischia di tagliare definitivamente le gambe alla Gevi. Serve uno sforzo extra da parte di Parks che guida i suoi al -9 (70-79) a 3′ dalla fine anche se l’asse Durham-Totè non accenna a fermarsi. E’ quella vincente, sebbene la formazione di Sacripanti riesca a rimanere in scia con un super Pargo ed un eccellente Parks che portano i compagni fino al -3 a 50” dalla sirena finale. La precisione dalla lunetta, che dilata gli ultimi secondi della partita, un ottimo lavoro a rimbalzo ed una gestione intelligente del cronometro permettono alla effe, non senza brividi, di cogliere dopo quasi un anno solare, la prima vittoria esterna della stagione. Al Pala Barbuto finisce 86-89, balzo preziosissimo in classifica della squadra di Martino che lascia, al momento, la zona retrocessione e, soprattutto, si sblocca lontana dal PalaDozza, sperando di non aspettare un altro anno per la prossima.
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